Un mondo nuovo 2

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Da quel giorno qualcosa in me era cambiato, cominciai a visitare siti porno con trans e a eccitarmi in questo modo, quando incontravo scene con uomini in una parte passiva le saltavo. Ad ogni modo non avevo alcuna intenzione di rivederla, ogni tanto ero tentato a chiamarla. Ero assalito da tanti dubbi. Erano trascorsi circa due mesi da quando l’avevo incontrata, mi trovavo al bar con gli amici ed avevo il telefonino in mano per passare il tempo, quando l’amico seduto vicino di me legge sulla mia rubrica il nome troia, questo era il nome con cui avevo salvato il suo numero, non sapevo come si chiamava. Il mio amico mi toglie il telefono di mano e fa partire la telefonata. Subito ritorno in possesso del telefono, ma la telefonata era partita ed ascolto la sua voce: “Pronto”. Risposi anche se ero tentato a chiudere. Così abbiamo intavolato una lunga discussione e ci siamo dati un appuntamento a casa sua per la settimana successiva.
Quando andai a trovarla lei fu molto cortese, dopo neanche venti minuti cominciò a toccarmi. Le dissi che non sapevo se il mio uccello riusciva ad alzarsi perché il giorno prima avevo ramazzato alla grande. Il giorno prima infatti avevo fatto una megascopata con Valeria, la mia ragazza, che mi aveva completamente privato di energia. Avevo un’eccitazione massima, non so se fosse stato il pensiero di rivedere quel culetto o per il contrario, cioè se non mi si alza non faccio nulla. Però avevo una libidine incredibile. Dopo aver leccato e scopato la sua passera la feci mettere a pecora, lei pensava che volevo farlo in quella posizione e non immaginava che volevo deflorarle il culo. Con Valeria non l’ho mai fatto anale lei si è opposta sempre. Metto la vasellina sull’uccello, dato che era la prima volta volevo prima allargare il buchino con le dita, ma temevo che lei si poteva allontanare così lubrifica il manganello e lo introdussi nel suo delizioso culetto. Lei voleva divincolarsi, io l’afferrai per i fianchi sentivo la pressione dello stretto sfintere allentarsi per fare passare l’asta. Ho cominciato a sbatterla forte, sentivo la pressione del mio cazzo dentro li lei e l’ ho riempita di sborra. Lei alla fine non disse nulla si rivestì, e se ne andò senza dire una parola. Ero appagato, ma mi sentivo un verme. Raccontai alla mia trans che avevo avuto una notte di fuoco e che faticava ad alzarsi. Mi diede una pillola blu di non faccio il nome per non fare pubblicità mi portò nella sua camera da letto. Le pareti erano piene di specchi e ce n0era uno grandissimo pure in sulla soffitta. Mi mise con le spalle al muro e cominciò a baciarmi il collo e i capezzoli. Mi leccava l’orecchio e mi sussurrava : “ Adoro leccare i coglioni, quando è bello duro mi piace averlo nel culo, mi piace che sia durissimo devo sentirlo tutto dentro che si fa strada perché mi dà un piacere estremo quando mi inculano, poi la posizione della pecorina mi eccita molto mi fa sentire una vera troia da monta, sfondami il culo fottimi, sborrami in culo”
Ero infoiato vedevo l’immagine riflessa nello specchio di lei che lo ciucciava, la mia asta che scompariva dentro la sua bocca, sentivo la sua umida bocca, l’afferro per la testa e aumento il ritmo. Un’esplosione orgasmatica mi vece vibrare la pelle aveva la bocca e il viso lucido di sperma e continuava a ingoiare la troia. Lei era più eccitata di me mi mise della vasellina sul cazzo e sul suo buchetto. Piano piano inizio a penetrarla era bello sentire le sue chiappe che si aprivano e possederla da dietro, avevo una gran voglia di stantuffarla. Lei ha cominciato a gemere e a mugolare: Sbatti la tua troia, bruciami con lo sperma bollente, spaccami voglio godere.” Il io cazzo scivolava dentro le sue natiche che mi sbattevano contro, vedevo l’immagine riflessa da ogni angolazione, stantuffavo alla grande e vengo la riempio di sperma volevo che quella bella sensazione non finisse mai, lo tiro fuori e asciugo il cazzo sui suoi glutei.
Lei era arrapatissima, io stanco, cominciò ad accarezzarmi io ero all’impiedi di fronte a lei seduta sul letto, comincia a baciarmi la zona pubica dove c’è l’attaccatura del pene e con le mani mi accarezza i glutei, mi dice che ho un culo fantastico. Può sembrare strano ma io non avevo mai visto il mio culo e siccome ho anche una leggera peluria nel corpo pensavo che fosse peloso: niente di tutto questo a vederlo bianco e glabro mi sembrava quasi come a quello di una donna. Mi disse che era stupendo e colpì la mia ingenua vanità. Sapevo dove voleva andare a parare e non sapevo cosa fare. Mi fece mettere a pecora e cominciò a baciarmi i glutei a leccarmi l’ano, mi piaceva. Poi mi penetrò con le dita lubrificate ed infine senti la pressione del suo grosso glande combattere contro il mio stretto sfintere. Lo sentivo entrare, una sensazione di pienezza. Faceva male ad un certo punto fuoriesce dal mio cazzo un po’ di sperma come se avessi avuto mezzo orgasmo. Rimango basito, Adesso pompava forte, cominciai ad immaginare che Valeria me lo stesse succhiando proprio mentre l’altra mi scopava da dietro. Cominciò a dirmi: “ Godi troia, godi”. Non so come e con quale fatto misterioso , esplodo nuovamente, che strano mi scopavano da dietro e godevo come una vera troia. Mi sentii riempire di un caldo liquido era come se l’uccello durante il coito si fosse gonfiato a dismisura, pensavo che mi stesse spaccando il culo davvero. Conosco il libro l’arte della guerra e non so se ne esista uno con il titolo l’arte del sesso, ma se esiste sono sicuro che l’ha scritto lei.
Ero stanco e mi addormentai a pancia in giù lei mi sveglio dopo qualche ora era nuda e il cazzo ancora in tiro, si sdraiò sopra di me sentivo la sua asta dura contro i miei glutei, le dissi di no il culo mi faceva molto male, lei mi sussurrò che era venuta per il caffè. Tutti e due nudi ci spostammo in cucina, mi chiese se se volevo il caffè con la panna, dissi di no e lei maliziosa mi fa” Allora la prenderai dopo”.
Si mise davanti a me seduto , mi afferrò la testa e disse che era l’ora della panna. Cominciai a succhiarglielo
L’aveva lavato, mi disse che inizialmente non piace l’uccello che odora di sperma ,ma dopo invece l’avrei gradito. Cominciai a prenderci gusto , avevo la sua asta in bocca e la mia nuovamente tesa. Così la portai in camera da letto per fare un 69. E’ Stata forse la più bella scopata fatta. Prima di andare via mi lasciò il suo numero di telefono

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