Le mie storie (33)

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Devo dire la verità, non mi piace scrivere cose che non parlano di me. Non è una questione di esibizionismo sia ben chiaro, anzi al contrario è una questione di rispetto verso gli altri. Ho fatto questa premessa perché dopo un po’ di tentennamenti ho deciso di raccontarvi una storia che non parla di me, ma che inevitabilmente mi ha coinvolto anche se solo di striscio.
L’episodio in questione riguarda mio fratello, e devo dire che ho pensato di chiedergli addirittura il permesso per scriverla, poi mi sono resa conto che non sapendo di questo mio &#034piccolo segreto&#034 che è diventata anche una sorta di passione rilassante per la sottoscritta, era del tutto inutile il suo parere. Lo spunto per questo racconto me lo ha dato il sito dove posto le storie che scrivo. Infatti ogni tanto leggo anche quelle degli altri, ed ho notato che più di una volta ci sono storie che raccontano di mamme. So benissimo che soprattutto in questo periodo, ma anche in passato chiaramente, i maschietti sono sempre stati affascinati dalle mamme, adesso assunte a milf. Certo alcune storie sono paradossali, perché raccontano addirittura di i****ti e sinceramente sono eccessive ed anche fuori luogo. Così ho ripensato a tanti anni fa quando è capitato l’episodio che leggerete.
Credo (perdonate sempre la memoria, ma cerco di collocare gli episodi nel tempo giusto o almeno ci provo), che fosse il periodo del primo anno di università di mio fratello io quindi avrà avuto circa ventitré anni o giù di lì, mentre lui diciannove o venti. In quel periodo abitavamo da soli noi due, con i miei all’estero, e essendoci avvicinati dal punto di vista dell’età (la differenza di quattro anni si era evidentemente assottigliata andando entrambi all’università, anche se io l’avevo praticamente finita), c’era molta complicità. Ci raccontavamo le nostre storie, le nostre pene d’amore, i nostri problemi. Io naturalmente rimanevo più sul generico, mentre lui certe volte andava anche nei minimi particolari, alcune volte anche troppo minimi tanto che gli facevo presente che, seppur sua sorella, ero sempre una ragazza.
Eravamo circa in giugno, o luglio insomma all’inizio dell’estate, e lui mi disse che sarebbe andato una settimana in vacanza a casa di un suo compagno di scuola (non di classe), con il quale aveva preparato un esame all’università. Naturalmente nonostante mio fratello fosse già maggiorenne vaccinato, mi feci dire il posto e le persone con le quali andava. Lui mi rispose che avrebbe raggiunto questo amico che aveva una casa tra la Campania e la Calabria e stava con la madre. Insomma mi rassicurò sul fatto che sarebbe stata una vacanza riposante niente di più.
Ci sentimmo durante la settimana e mi sembrava che andasse tutto bene, poi però un pomeriggio, con un paio giorni di anticipo sul suo rientro, me lo ritrovai a casa. La mia prima preoccupazione fu che stesse bene dal punto di vista della salute, e poi gli domandai di quest ritorno inaspettato. Lui mi rispose in maniera un po’ generica, ma io vedevo dal suo volto che c’era qualcosa che non andava. Per un po’ lo lasciai stare, poi vidi che si aggirava intorno alla sottoscritta come se volesse parlarmi (nel tempo ho imparato a conoscerlo benissimo, mi basta uno sguardo ormai). Così gli imposi di dirmi cosa fosse successo e lui esordì dicendo &#034ho fatto un guaio!&#034.
Mi disse che arrivato a casa loro, si trovò subito bene, gli avevano dato una stanzetta con il letto, e lui era assolutamente a suo agio (chiaramente non faticai a credergli conoscendolo). Poi cominciò a parlarmi della madre che lui naturalmente aveva già conosciuto a Napoli, quando andava a studiare per l’esame. Disse che era molto estroversa, un po’ pazzerella, oltremodo giovanile soprattutto nel modo di vestire, tanto che il figlio ogni tanto si arrabbiava con lei. Mi confessò che non era stato indifferente al suo modo di vestire piuttosto scollato, ed ogni tanto diciamo che un’occhiata gliela dava nelle zone proibite, anche perché per quanto bassina, tanto per cambiare era procace.
I primi giorni erano passati in maniera normale, loro due andavano al mare, dopo aver lasciato la roba sotto l’ombrellone della madre, si erano fatti un giro, oppure si erano fittati anche una barca con altri amici. Poi un pomeriggio, a casa, si ritrovò la mamma dell’amico di fronte con un vestitino addosso senza niente sotto e chiaramente non riuscì a nascondere il suo sguardo, tanto che lei gli fece un paio di battute. La cosa apparentemente finì la.
Nel momento in cui mi disse questa cosa, capii che tipo di guaio aveva fatto.
Continuò il racconto dicendo che la mattina dopo, lui come sempre si era alzato presto a differenza dell’amico che era un dormiglione, e si era ritrovato fuori al terrazzo con sua mamma che indossava una sottoveste praticamente trasparente, a fare colazione. Chiaramente si eccitò (all’età sua accade per molto meno) e cercò di nascondere questo suo stato alla signora. Lei invece non solo se ne era accorta, ma oltre alle solite battute, si era fatta anche un po’ intraprendente, facendogli dei complimenti piuttosto espliciti e nel contempo chiedendogli cosa ne pensasse di lei.
Lui per quanto fosse evidentemente attratto ed eccitato dalla situazione, nello stesso tempo si tratteneva pensando all’amico, pensando al fatto che era suo ospite, pensando che era una situazione che non sapeva gestire. Almeno così mi fece capire.
Chiaramente un ragazzo di vent’anni, con gli ormoni che esplodono, al cospetto di una donna (immagino che all’epoca questa signora ne potesse avere tra i quaranta e cinquanta) che istiga, non è che riesca a trattenersi più di tanto.
Così mi raccontò che il giorno successivo, di nuovo la mattina presto a colazione, si erano ritrovati da soli e lei gli si era seduta sulle ginocchia. Lui un po’ impacciato non si era tirato indietro. Insomma tra una battuta e l’altra, lei gli mise una mano nel pantalone del pigiama e cominciò a masturbarlo. Lui chiaramente mentre lei lo toccava, mi disse che lasciò andare le sue mani un po’ ovunque. Dopo questa cosa, da una parte era chiaramente felice (intendo sessualmente), dall’altra aveva i sensi di colpa per l’amico. Tanto che mi disse che finse un mal di testa per rimanere a casa da solo. Per non dare modo all’amico di pensare qualcosa però, poco dopo scese a mare e sotto l’ombrellone trovò soltanto la madre che cercò in tutti i modi di rassicurarlo, dicendogli che bastava tenere il segreto è che comunque non stavano facendo niente di male visto che erano due adulti. Poi convinto da questa spiegazione, erano andati entrambi a farsi un bagno ed anche lì c’erano stati degli approcci piuttosto spinti che gli avevano provocato un altro orgasmo.
Adesso l’ultima parte di questo racconto la scriverò così come più o meno me la disse lui all’epoca &#034Checca (in famiglia mi chiamano così), te lo giuro ero completamente rincoglionito, da una parte il solo pensiero mi faceva eccitare, dall’altra mi rendevo conto di essere proprio una merda. Poi quella sera come sempre uscimmo ed io non so come riuscì a far finta di niente nei suoi confronti. Devo dire che il fatto di stare con gli altri ragazzi mi aveva distolto da tutto il resto, per cui mi ero divertito proprio tanto. Poi quando siamo tornati a casa, saranno state le due, mi è tornato subito il senso di angoscia. Lui (non vi dico il nome per una questione di privato) si andò a dormire subito, mentre io mi fermai un po’ nel salone a guardare la televisione, per cercare di trovare tranquillità per dormire. Dopo neanche dieci minuti sentii una porta aprirsi, era la madre che subito venne da me e senza perdere tempo mi fece capire le sue intenzioni. Io, giuro ho cercato di allontanarla ma poi, non ce l’ho fatta più, così siamo andati in camera mia (che era più lontana dalla camera dell’amico) ed abbiamo scopato. Mi ha fatto venire tre volte, diceva che era la prima volta che le succedeva di essere attratta da un ragazzo molto più giovane di lei (mio fratello è sempre stato un bellissimo ragazzo, anche adesso è un bell’uomo. Pensa che mi ha fatto un pompino con l’ ingoio…&#034 al che, io nonostante sapessi benissimo di cosa stesse parlando mio fratello, mi fece tutta rossa imbarazzata (ricordo che quell’ultima frase detta da lui mi mise terribilmente a disagio) e gli chiesi cortesemente di smetterla di scendere in tutti questi particolari che non ero un suo amico ma sua sorella. Lui mi rispose che gli era venuto spontaneo raccontarmelo per farmi capire che non era riuscito a res****rle. Insomma voleva dare anche a se stesso una sorta di giustificazione. Per questo poi aveva trovato una scusa per partire prima, poiché non riusciva a gestire la situazione.
Io per quanto fossi piuttosto stupita per il racconto, gli dissi di stare tranquillo, di cercare lentamente di allontanarsi da questo ragazzo anche perché tutto sommato lo aveva frequentato soltanto il tempo dell’esame. Mio fratello si rassicurò ed infatti piano piano si tornò alla tranquillità.
Passata l’estate però, a Napoli, una mattina mi confessò che la sera prima si era ritrovato a casa dell’amico (che non c’era) ed aveva di nuovo scopato con sua madre.

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