Una strana storia d’amore e di passione – Seconda

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A metà mattina ricevo una telefonata proprio mentre sono con un fornitore. Rispondo non riconoscendo il numero: è lei!!! Mi stava chiamando dall’albergo dopo essersi fatta dare il mio cellulare dal portiere. Ora lei sa anche il mio numero di numero mentre io non so ancora nemmeno il suo nome.
E’ con Marco e Daniele e stanno facendo colazione assieme. Mi dice che mi avrebbero aspettato in albergo per le 17. Sono gasatissimo ed impaziente di rivederla. Mi sembra di vivere un sogno fantastico. Sbrigo gli appuntamenti in frettissima per poter arrivare in albergo il prima possibile e prepararmi.
Arrivo alle 16, mi fiondo in camera e mi spoglio appena dentro senza nemmeno guardare o attendere che la porta si chiuda, così mi accorgo che lei è li vestita seduta sul letto solo quando ormai ero nudo: “Ma che piacevole sorpresa! Sei arrivato in anticipo, vieni, devo dirti due cose.”
Oddio, il gorilla si è incazzato e ora lei è venuta ad avvertirmi che vuole strapparmi braccia e gambe.
Mi siedo sul letto accanto a lei ed inizia: “Mi chiamo Monica e ieri sera sono stata benissimo con te. Mi è piaciuto davvero tanto.”
Ero molto compiaciuto ma anche stupito: non sono molto dotato e credevo che lei, vista la spregiudicatezza ed esperienza, fosse abituata a ben altri calibri. Inoltre non sono mai stato esattamente un atleta del sesso per cui quelle parole mi sorprendevano molto.
Continuò: “Non mi sono mai sentita così a mio agio; forse per la prima volta con un uomo, con te, mi sono sentita una persona, una donna, non solamente un pezzo di carne. Mi hai trattata con dolcezza, passione ed anche sentimento. Io sono stata un po’ dura e… dominante” sorrise maliziosa “e tu hai preso tutto con una naturalezza quasi disarmante che mi ha spiazzata anche quando ti ho fatto fare cose che molti trovano decisamente rivoltanti, diciamolo. Il portiere di sotto mi ha detto che rimarrai qui ancora per qualche giorno e pensavo che forse avremmo potuto trascorrere il tempo libero insieme, per conoscerci un pochino di più. Ti andrebbe?” Mi guardava seria e trepidante, quasi insicura, stranissimo per come si era presentata la sera prima. Una persona completamente diversa.
Non ci credevo!!!
“Ma… mi stai prendendo per il culo? Se è uno scherzo, ti avverto che non è per nulla gradito. Sei bellissima, a letto sei un tornado, una forza della natura, non litighi con congiuntivi e condizionali, hai carattere e tu chiedi a me di conoscerci meglio??? Dov’è la telecamera?”
“Ma quale scherzo? Davvero, ti ho spiegato perché ed ho provato cose mai provate prima e mi piacerebbe dare una chance a questa storia ma… non so se lo vuoi tu. Soprattutto dopo che avrai saputo di più su di me.”
“Se lo voglio? Ma come faccio a non volerlo? Chiunque, qualunque uomo sulla faccia della terra sogna una donna come te e mi chiedi se io lo voglio? E poi perché non dovrei più volerti? Sei una serial killer? Spacciatrice di droga? Mercante di esseri umani?”
Ride e poi continua seria: “Nulla di tutto ciò, sono soltanto una puttana.”
“Come una puttana? Mi hai detto ieri che facevi la modella ed attrice.”
“Ed è vero, sono una modella ed attrice, ma faccio foto e film porno e questo per molti, quasi tutti, equivale ad essere una puttana”
Non ci credevo! Mi ero innamorato ed ero già cornuto prima ancora di cominciare. Devo aver fatto una faccia strana, probabilmente da ebete.
Insiste: “Ti ho traumatizzato? Non mi vuoi più vedere, vero?”
“Ma cosa dici? No, solo non mi aspettavo qualcosa del genere. Non posso dire che non abbia importanza perché mentirei, ma non so se questo tuo lavoro avrà un impatto su una nostra storia, anzi, sicuramente lo avrà, ma non so il tipo di impatto. Io sono piuttosto possessivo, è vero, ma cerco di rispettare gli spazi altrui, quindi non so come potrei reagire. Devo provare per darti una risposta.” Risposi serio.
Mi baciò teneramente sulle labbra e disse “Grazie”. Poi prosegui: “Devo dirti ancora due cosine: sai, non mi sono mai fidata degli uomini e per questo sono diventata una specie di dominatrice sadica, si insomma, li comando a bacchetta e faccio loro del male, sia fisico che mentale; non riesco a farne a meno, è come se dovessi sempre metterli alla prova, come dovessi continuamente sapere fino a che punto sono disposti a patire per me, ad avere continuamente prova del loro amore e devozione per me. Per lo meno con quelli che mi prendono come te. Come ti ho detto sono vere e proprie prove, voglio totale fiducia in me, niente esitazioni. Voglio che la persona cui voglio bene mi appartenga totalmente, in qualsiasi modo; solo così riesco a lasciarmi andare e ti garantisco che quando accade… mi dono completamente, come hai intravisto.
Con le donne, invece sono sempre riuscita a lasciarmi andare completamente ed a farmi fare tutto ciò che volevano. E non chiedermi perché dato che noi donne siamo decisamente moooolto più cattive e bastarde di voi maschietti. Si perché, vedi, io sono bisex, mi piacciono anche le donne, anzi, di norma le preferisco, per lo meno da un punto di vista sentimentale.” E tornò a guardarmi timida e quasi tremante. Quello sguardo da cucciolo impaurito mi scioglieva letteralmente. Mi stava dicendo cose molto delicate e pesanti che avrebbero fatto scappare chiunque… mi stava sicuramente mettendo alla prova.
“Il fatto che tu sia bisex per me è ininfluente, solo che essendo io molto possessivo esigo fedeltà e rispetto. Se la tua bisessualità deve essere fonte di tradimento… questo potrebbe diventare un problema. Sulla dominazione non so che dirti, sincerità per sincerità, con le donne mi piacerebbe molto essere sottomesso, ma solo a letto e non ho mai provato una relazione dom/sub come mi stai prospettando: anch’io faccio molta fatica a lasciarmi andare. La mia natura, per lo meno fuori dal letto, è piuttosto dominante, o meglio, non mi piace farmi comandare e questo cozza parecchio con il desiderio di sottomissione, anche se sinceramente non ho mai capito se la mia voglia di dominanza sia un semplice retaggio culturale o vera natura.
Ma quali sono le prove che intendi? Fammi un esempio concreto, anche perché non mi pare che il manzo con cui eri ieri, sia molto sottomesso, anzi, mi sembrava proprio il classico toro da monta dei film porno che ti martella a bestia senza preoccuparsi di sentimenti o altro.”
“Infatti è quello che è: un attore porno, con un cazzo enorme sempre duro e che ti scopa con cattiveria. Fine. L’ho conosciuto 10 giorni fa a San Francisco, l’ho visto in azione sul set e visto che doveva venire in Italia per un film, ho voluto provarlo e me lo son portato qui; ma a parte il sesso, non ha molto da offrire, pensavo fosse più interessante e di poter creare una parvenza di relazione: è difficile avere relazioni sentimentali col mio lavoro, prima o poi sorgono problemi a causa di gelosia o altro, mentre con uno che fa il mio stesso lavoro, pensavo ci fosse un minimo di possibilità, ma come avrai capito non ha funzionato. E’ partito oggi, se ti fa piacere saperlo.
Piuttosto, spiegami la storia della tua voglia di sottomissione!” E mi pianta letteralmente lo sguardo diretto negli occhi come a voler carpire ogni mia emozione, indecisione o altro.
Così iniziai a raccontare le mie fantasie, le mie furiose masturbazioni con filmini porno di genere femdom, trans attive, cuckold e chi più ne ha e più ne metta…
Ero li, nudo come un verme, che raccontavo tutti i cazzi miei ad una bellissima ragazza completamente vestita e che mi aveva appena detto che avrebbe fatto di me una sorta di cavalier servente. Surreale! Semplicemente surreale.
E mentre le raccontavo le mie fantasie mi accorgo di come è vestita: una camicia bianca con taglio maschile e botton down con qualche bottone aperto in alto per lasciare intravedere il seno, un paio di Levi’s classicissimi ed un po’ consumati per finire con i sandali neri con tacco altissimo e a spillo della sera precedente. Stava da dio!!!
Parlavo seduto con le gambe aperte sul lato del letto, proprio davanti a lei quando ad un certo punto allunga una mano tra le mie gambe e mi afferra lo scroto, senza mai togliere il suo sguardo dal mio. Credevo volesse fare sesso e mi blocco, ma lei mi dice di continuare. Giochicchia con le mie palle passandole tra le dita facendomi eccitare di nuovo e mentre siamo li entra Marco parlando ad alta voce.
Cazzo, non mi sono accorto che la porta era solo socchiusa!
Faccio per coprirmi ma Monica mi blocca tenendomi per le palle e sibilando: “Fermo li. Continua. E tu Marco, ti spiace aspettare qualche minuto fino a che Andrea finisce di raccontarmi della sua sottomissione?”
“Noooo” risponde lui, “pure sottomesso??? Cara mia, c’hai un culo veramente più sfondato del traforo del Monte Bianco! ma non fate caso a me, continuate pure.” E si siede sulla poltroncina praticamente a fianco di Monica, così può guardarmi per bene anche nelle parti intime. Alla faccia dell’imbarazzo! Vorrei sprofondare ma Monica non molla la presa ed io credo di cambiare più colori della tavolozza di un pittore.
Continuare? Con lui li? Non se ne parla e finisce che mi blocco. Lei cerca di forzarmi stringendomi le palle ma non ottiene molto.
A quel punto Marco si alza esordendo: “Dai ho capito, porello, lasciamogli un minimo di riservatezza. Vi aspetto di sotto con Daniele. Posso solo dire una cosa?” E si rivolge a me malizioso: “Tesoro, saresti proprio il mio tipo ideale: villoso, in carne, rasato, pizzetto e col pisello piccolo che lascia così a me tutto il piacere! Se ti stufi di questa baldracca fammi un fischio” Mi fa l’occhiolino e se ne va col sorriso sulle labbra.
Monica mi guarda senza mai mollare la presa alle mie palle ed esordisce: “Sei stato bravo: non ti sei mosso nonostante il disagio e mi hai lasciato il controllo. Mi piaci sempre di più.” E mi stampa un bacio appassionato.
“Dai, fatti una doccia che chiamo gli altri due.” E sorride maliziosa.
Cosa? Perché li chiama? Devo aver fatto uno sguardo di panico perché mi sorride rassicurante e mi dice: “Tranquillo, fidati di me. Non ti succederà nulla.”
Decido di forzarmi e vado in doccia.
Il tempo di insaponarmi e si apre la porta del bagno; sono Marco e Daniele che entrano perché vogliono guardarmi mentre mi lavo.
Daniele a Monica che era sempre seduta sul letto: “Tesoro, hai con te uno splendido esemplare di orso. Quando vorrai fare uno dei tuoi giochini, chiamami! E se non lo fai ti avverto che mi incazzo”
Giochini? Quali giochini? Minchia, in che casino mi sono andato ad infilare? Finisco di lavarmi e faccio per rivestirmi ma Monica mi blocca: “Perché ti vesti?” E mi guarda quasi incredula. “Abbiamo chiamato la reception e ci porteranno qui la cena, così potremo conoscerci meglio-”
Con Marco e Daniele? Sono sinceramente perplesso e decisamente nervoso ma decido comunque di provare questa… avventura. Mettiti il cuore in pace Andrea, magari poi finirà meglio di quanto pensi.
Monica mi chiede di sedermi a terra a gambe incrociate praticamente davanti a loro.
Inizia Monica: “Allora ragazzi (rivolgendosi agli altri due) che ne pensate di Andrea? Mi piace molto e mi ha fatta sentire davvero a mio agio.”
Marco: “Da quello che hai raccontato, quel pisellino deve essere spettacolare per essere riuscito a farti sentire qualcosa dopo quel paracarro che ti sei presa in tutti i buchi per una settimana. Al posto tuo, se avessi preso quel mostro dovrei usare una pallina da tennis come tappo!” E giù una risata!
Ecchecavolo, ma cos’aveva ‘sta specie di gorilla? Un missile Cruise?
Monica: “Ah già, Andre, tu non lo hai mai visto in azione. Guarda qua.” E mi passa il tablet con un filmato in cui lui che sta inculando selvaggiamente una ragazza. Santo cielo! Non mi sembra che lei si stia proprio divertendo: dalle smorfie che fa la sta proprio massacrando.
“Un vero a****le, non credi? Fortunatamente ho i buchini molto elastici, come hai potuto assaggiare anche tu.” E mi sorride maliziosa.
Cazzo, ma come fa a sentire qualcosa con me dopo un mostro del genere? Non è tanto la lunghezza, ma la larghezza che fa davvero impressione: praticamente è il mio avambraccio!
Bussano alla porta: sono arrivate le cibarie e Monica dice di entrare pure. Ma cazzo, sono nudo! Faccio per alzarmi e mi blocca: “Che fai? Resta li!”
Entra una cameriera cicciottella e di mezz’età che subito rimane un po’ interdetta dalla scena, ma poi scambia uno sguardo con Monica e sorride maliziosa. “E’ lui il famoso Andrea?”
Ma come fa questa a sapere di me? Che le ha raccontato?
Monica: “Si, è lui” e mi guarda soddisfatta.
Cameriera: “Scusa Monica ma… (e fa una specie di smorfia che è un misto di delusione e compatimento) sei proprio sicura? Marvin secondo me era decisamente meglio! Un arnese spettacolare sopra un fisico da Dio Greco. Questo mi sembra più un materassino gonfiabile! Scommetto che ce l’ha pure piccolo.” E si sporge a guardarmi tra le gambe e non appena vede il fagiolo che mi è diventato… “Dai, siamo seri, che ci fai con quel cosino? Lo usi come stuzzicadenti?” Risatina generale.
Ma pensa te ‘sta specie di gabibbo in gonnella! Sono umiliato e mi sto pure incazzando di brutto. Monica se ne accorge e mi anticipa.
“Cara mia, dovresti saperlo meglio di me che se non lo sai usare, può avere anche la torre di Pisa che il divertimento è poco. E poi dovresti provare la sua lingua: mai nessuno mi ha leccata così. Forse la mia amica lesbica, ma lei è lesbica, ha la fica e sa cosa fare. Lui lo ha fatto per istinto. Andre, (e si gira verso di me con gli occhi spalancati) ho capito, sei lesbico!!!” Risata generale. Io a denti stretti.
La cameriera saluta e se ne va lasciando il carrello nel piccolo ingresso. Monica si alza, si abbassa i pantaloni ed il perizoma, allunga una mano verso il carrello, prende un grissino e… Non ci credo!!! Se lo infila nella passera che sembra già lucida di umori. Lo estrae umido e me lo avvicina alla bocca. Gli altri due guardano attentissimi ed avidi.
“Com’è?” Chiede lei con lo sguardo fisso nei miei occhi.
Io mordo e mi si scioglie in bocca. “Buonissimo, lo sai che mi piace da impazzire”
Il pisello si sta risvegliando e Daniele se ne accorge: “Ohhhh, finalmente qualcosa di interessante!” Risata generale di loro tre.
Monica si appoggia a Marco, si toglie i pantaloni ed allunga un piede a stuzzicarmi tra le gambe. Mi diventa duro.
“Finalmente il soldatino si è risvegliato, dai alzati e fatti guardare dai ragazzi che son curiosi.”
Ma che intendono fare? Non ho nessuna intenzione di lasciarmi toccare da quei due. Non per omofobia o che, ma semplicemente mi infastidisce essere toccato da chi non amo. Uomo o donna che sia. Qualunque tipo contatto fisico. Monica lo sa, gliene ho parlato, e nota la mia espressione che credo stia diventando decisamente seria ed aggressiva, così anticipa tutti: mi prende per le palle e mi trascina a se. Un segno di possesso chiaro per tutti: sono suo e lei è l’unica a potermi mettere le mani addosso. Mi rilasso e lei mi guarda compiaciuta e soddisfatta. Mi mette le braccia intorno al collo e mi bacia appassionatamente. Ricambio e l’abbraccio a mia volta.
Si stacca leggermente e guardandomi: “Credo che la cena possa aspettare. Ti voglio.”
Ma… con questi due a guardare???
Mi spinge sul letto e mi si butta sopra. Poi sale lungo di me fino ad arrivare con la sua passera alla mia bocca e si sposta il perizoma. Non c’è bisogno dire nulla: mi tuffo su quel fiore bellissimo e mi faccio trasportare da quel fiume dolcissimo che mi manda letteralmente in estasi. Ho pisello che mi fa quasi male, ma non riesco a distogliermi da quella bellissima passera. Mi dimentico che Marco e Daniele si stanno godendo lo spettacolo divertiti ed eccitati. Lei si gira e standomi sopra scende verso il mio ventre e prendendomelo in mano se lo infila dentro. Si muove piano baciandomi con passione. Si avvicina il suo orgasmo e si alza sedendosi su di me. Inizia a cavalcarmi appoggiandosi con le mani sul mio petto; ad un tratto sento un dolore forte: mi sta conficcando le unghie nella carne e due di loro sono proprio sui miei capezzoli. Vedo le stelle ma stringo i denti: non voglio che si fermi, voglio darle piacere, che goda. Apro gli occhi e… quanto è bella. Urla e trema tutta. All’improvviso si lascia andare e mi cade addosso. L’accarezzo ovunque e la bacio sulla fronte, sulle guance, il collo, le spalle… ovunque riesca a raggiungere un lembo di pelle.
Dopo poco alza la testa per guardarmi. Non dice nulla. Ci guardiamo negli occhi e… si, mi sa tanto che mi sono innamorato di questa pazza s**tenata.
Marco e Daniele nel frattempo si erano tirati fuori i cazzi con l’intenzione di masturbarsi ma erano rimasti fermi in silenzio ad osservare.
Ad un certo punto Monica si gira e chiede: “Allora? Piaciuto lo spettacolino?”
Marco è come sempre il primo a reagire: “Ragazza mia, questo non era sesso. Era passione pura. Ero pronto a spararmi un segone da campionato del mondo, ma non potevo: eravate pure poesia.”
Daniele sembra inebetito: “Monica, ti invidio davvero.”
Lei sorride soddisfatta e contentissima, poi mi stampa un bacio di contentezza sulle labbra che mi manda di nuovo sulla luna. Che donna!
Si toglie da me e si alza; mi prende la mano e mi tira per alzarmi. La seguo e quando sono in piedi mi viene dietro e passandomi le mani sui fianchi mi espone ai due spettatori.
“Ecco qua la mia vittima. Dai girati falli impazzire, fagli vedere che bel sedere che hai.”
Mi giro e lei con le mani mi piglia le chiappe e me le stringe ed apre, sento l’aria fresca sul buchino.
“Mmmmmmm ho l’acquolina in bocca! Mo… devi lasciarmelo assaggiare!”
Assaggiare???? Panico!!! Ma fortunatamente questa meravigliosa donna mi difende e lo blocca con una certa cattiveria: “Non ci pensare nemmeno se vuoi vivere. E’ mio e solo mio! Potrai toccarlo solo quando lo dirò io.”
Quando lo dirà lei? Mi lascia un po’ d’inquietudine: che avrà voluto dire?
“Guarda com’è duro!” Mi gira ed espone il mio pisellino ai due. Poi mi passa un braccio attorno al collo tirandomi indietro e me lo prende in mano con forza.
“E’ durissimo! E le palle sono belle sode e resistenti. Non si è mai lamentato ieri, guarda.”
E mi prende le palle stringendole con una certa forza ma senza esagerare e procurandomi un dolore molto leggero ma anche eccitante. In questo modo mi sento in suo possesso e la cosa non fa che aumentare ulteriormente la mia eccitazione, se possibile.
“Senti che belle sode che sono.”
Senti????? A chi???? Credo Daniele, mentre Monica mi teneva per il collo, allunga una mano verso il mio scroto, lo afferra e stringe ben forte. Panico. Mi fa un po’ male. Sgrano gli occhi ma Monica mi sussurra di fidarmi di lei.
Mi calmo ed accetto quella mano maschile. Marco si aggiunge e mi prende il pisello stringendolo.
“Mmmmmm… che duro!!! Sembra un piccolo tondino di ferro!” Esclama divertito ed eccitato.
Inizia una piccola masturbazione ma Monica ferma tutto per buttarmi sul letto. Mi sale di nuovo sopra e mi chiede di leccarle il buchino dietro. Eseguo mentre lei mi massaggia le palle ed il cazzo. Con il suo culo sulla faccia non capisco nulla e parto per la tangente. Inizia una bella sega ma è strana: mi stringe il cazzo con forza e quando la mano scende lo fa con forza, violentemente. Sembra voglia farmi male ed in effetti un po di dolore lo sento.
Dopo poco sono sul punto di venire ma lei mi dice di non farlo, di res****re. Va avanti fino a che lei non viene di nuovo masturbandosi mentre la mia lingua indugia dentro e fuori dal suo buchetto posteriore.
Scende da me, sempre eccitatissimo e mi dice di scendere dal letto inginocchiarmi e masturbarmi.
Sono un po’ titubante ma eseguo cercando di non pensare agli altri due spettatori.
Lei si è seduta sul piano della scrivania e con un piede mi stuzzica tra le gambe. Gli altri due osservano e dopo aver tirato fuori nuovamente gli arnesi, iniziano a masturbarsi anche loro. Per un momento tolgo lo sguardo da Monica e mi accorgo delle dimensioni di Marco e Daniele: alla faccia! Marco sarà sui 22, bello nodoso, mentre Daniele arriverà anche a 25, del resto è proporzionato alle dimensioni del corpo.
Monica riprende la mia attenzione con un calcetto nel punto e al momento giusto.
Però che scena: io come un pirla in ginocchio con il cazzo in mano, Monica davanti a me appoggiata alla scrivania che mi struscia un piede su palle e pisello mentre gli altri due a miei lati si segano furiosamente guardando la scena.
Sto per venire. Lei se ne accorge così mi viene vicino, con una mano afferra il mio scroto, mentre l’altra la piazza a cucchiaio sotto il mio cazzo. Ecco, non resisto più e non appena inizio a godere lei stringe le mie palle sempre più forte, come a spremerle, mentre con l’altra raccoglie tutto il mio seme.
Mi piego per il dolore, che è decisamente forte ma lei non mi da tregua e mi mette la mano sporca del mio sperma davanti al viso e tutta eccitata mi sussurra “Dai, puliscimi la mano.”
La guardo negli occhi ed inizio la pulizia con la lingua.
Gli altri due non resistono e spruzzano il loro seme proprio addosso a me. Ma porca troia!!!
Non mi scompongo e piazzando i miei occhi in quelli di Monica faccio finta di nulla.
Lei apprezza e congeda i due: “Dai ragazzi, vi siete divertiti, ora per favore lasciateci soli. Ci vediamo domani.”
Se ne vanno protestando un po un po delusi.
Finalmente soli. Mi guarda seria per un bel po’ poi esordisce: “Lo sai cosa è appena successo?”
“Immagino fosse una prova, vero? Volevi mostrami quello che saranno le tue angherie.”
Sorride. “In effetti si, era una prova. Ma non pensare che mi limiti a questo: sei a digiuno di tutto e se non ci arrivo per gradi tu mi sfuggi. Ho visto i tuoi sguardi, sei molto espressivo, sai? In alcuni momenti eri pronto a sbranare tutti i nostri ospiti. Ed ho visto messaggi di vero pericolo nei tuoi occhi: avevi lo sguardo decisamente cattivo e ispiritato.”
“In effetti si, mi stavo veramente incazzando”
“Bene, ma sappi che questo è nulla rispetto a ciò che ti aspetta, ma ormai non ti permetterò più di tirarti indietro, sappilo!”
Cos’ha intenzione di fare? Sono un po’ preoccupato ma ormai sono troppo preso da Monica.
“Nessuna intenzione di tirarmi indietro, sai che impazzisco per te, ma devo ammettere che sono un po’ spaventato. Non esagerare, potresti fare molto male ad entrambi.”
Mi sorride e si abbassa verso di me a baciarmi.

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