Una strana storia d’amore e di passione – Pri

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Sono finito in sardegna per lavoro; a Settembre fa ancora caldo e stranamente ho già finito con le visite e le riunioni, così decido di approfittare dello splendido pomeriggio e della piscina dell’albergo. Mi cambio in fretta, scendo in piscina e… wow, che splendore!!! Una splendida ragazza sui 25-30 anni che prende il sole in topless e perizoma sulla sdraio a bordo piscina. Fisico semplicemente perfetto, abbronzato senza eccessi, una vera opera d’arte. Gambe lunghe, muscolose ma senza eccessi, caviglie sottili e piedini meravigliosi. Non sono un feticista del piede ma non potevo non ammirarli tanto erano belli, curati e ben fatti. Pancino piatto ed un seno proprio ben fatto: abbondante ma non grande, proporzionato e che sembrava voler sfidare tutte le leggi della gravità. Non vedevo bene il viso per via degli occhiali da sole grandi, ma sembra molto bello anche quello. Capelli castani, lisci, leggermente ondulati lunghi fin sotto le spalle.
Un bronzo di Riace in versione femminile! Per lo meno da sdraiata.
“Vabbè, raffreddiamo i bollenti spiriti, dove vuoi andare Andrea? Mezza età, pancia, calvizie mascherata con rasatura a zero, ce l’hai pure piccolo… Stai bravo, non è roba per te e ti fai solo del male.”
Così decido di mettermi a stendere poco distante e di farmi qualche nuotata. Piazzo l’asciugamano e lei si alza per prendere qualcosa da una borsa che aveva con sé e poi girarsi a pancia sotto.
Mamma mia che culo!!! Definirlo un’opera d’arte è riduttivo: ti veniva proprio voglia di morderlo e poi con quel perizoma… “Andre… stai bravo! Non è roba per te. E poi cosa le racconteresti? Qui ci vogliono argomenti che tu non hai! Dai, fatti una nuotata”.
Faccio per buttarmi e arriva un armadio a 8 ante nero con una specie di costume che gli arriva alle ginocchia, rasato e con un fisico da paura che si dirige da lei. “Ecco,” penso, “chiuso il discorso, dai Andre, fatti una nuotata che è meglio.”
Così mi butto ed inizio con un paio di bracciate a farfalla. Si, perché qualche anno di pallanuoto l’ho fatto, per cui in acqua me la cavo decisamente bene nonostante le sigarette che mi hanno ammazzato il fiato, la vita sedentaria e la golosità che hanno ammazzato la mia forma fisica. Finisco la vasca a dorso e riparto a stile, ritorno a rana.
Esco rinfres**to e mi butto sulla sdraio. Passa qualche minuto e mi accendo una sigaretta.
“Ohhh, finalmente un vizioso!” Una voce femminile! Alzo lo sguardo e la vedo dal basso: si è piazzata contro il sole così posso vederla in viso. Che carina!!! Una bocca splendida! Non grandissima ma bella, labbra carnose ma non enormi, ben proporzionate, con un sorriso disarmante: senza timidezze, come sapesse di essere una gran gnocca, ma senza alcuna presunzione o arroganza. Era semplicemente bellissima.
“Me ne offrirebbe una?” E mi stampa un sorriso.
“Ma certo, ci mancherebbe, ecco qui c’è l’accendino.”
“Grazie mille!” E giù un altro sorriso.
“Si figuri.” Ed ognuno torna al suo posto.
Il gigante la saluta e se ne va. Finisco la sigaretta e la sento: “Ma pensa te se si può essere così pallosi: bello, fisico della madonna, cazzo enorme ed una palla mai vista!”
Io alzo la testa sorpreso: alla faccia della franchezza (per fare un eufemismo), ma un difetto lo doveva pur avere anche lei no?
Mi guarda e fa: “Si lo so, sono volgare, ma quando ci vuole ci vuole: siamo qui da tre giorni e non ha fatto altro che pensare alla dieta, agli esercizi per i muscoli e a depilarsi. Pensi che quando gli ho proposto di visitare il paesino, che tra l’altro è costruito su resti romani, ha detto che era vecchio e non ci trovava nulla di interessante! L’ho portato a vedere il David a Firenze e l’unico commento che è riuscito a fare è stato che ce l’aveva piccolo! Un po’ di ragione ce l’ho, non crede?” Ho sorriso divertito! La ragazza, oltre ad essere bellissima sembrava avere pure un cervello funzionante e con una certa cultura.
“Beh, ha altre doti no?” Dico io sorridendo.
“Si certo, le ha, ma non basta, glielo assicuro: fino che lo usa, ok, ma il resto del tempo? Mica si può solamente scopare! Per carità, il sesso è l’attività che preferisco, tanto che ne ho fatto un lavoro, ma esiste anche altro.”
Lavoro??? Eccola, è una e****t! Vabbè ci sono pure loro, di che ti stupisci Andrea. Lei vede la mia faccia e aggiunge: “No, guardi, non sono una e****t, sono una modella e attrice.”
“Ma guardi che per me può fare ciò che vuole, l’importante è non fare del male agli altri, poi il resto poco importa.” E mi sorride.
Arriva una coppia di ragazzi che si mettono al mio lato. Due bei ragazzi tra l’altro. Lei li guarda, o meglio, fa una vera e propria radiografia e sentenzia: ”Quanto spreco!”
Io la guardo perplesso e lei aggiunge: “Sono gay.”
“In effetti sono dei bei ragazzi, ma se son felici, non lo vedo uno spreco, l’importante è amarsi, non crede?”
Mi guarda incuriosita e mi fa: “Ma è gay anche lei?”
“Sinceramente no.” Rispondo immediatamente.
“Mi pareva.” E mi guarda fisso negli occhi con uno sguardo strano.
Chiedo da cosa lo ha dedotto.
“Beh, ho notato come mi guardavi prima e come ti sei buttato in acqua per raffreddarti” e mi sorride con sicurezza. Siamo già al tu?
“Ovvio, hai un corpo che è la perfezione assoluta,” se usa lei il tu perché non usarlo a mia volta? “un inno al piacere, sei di una bellezza disarmante. E lo sai benissimo.” La guardo dritta negli occhi come a dire, non giocare con me, sappiamo entrambi che non faccio per te, almeno non stuzzicarmi. E mi rimetto giù.
Poco dopo mi saluta e se ne va e rimango con i due ragazzi gay che tra l’altro attaccano bottone e si rivelano simpatici e divertenti e mi raccontano le loro esilaranti avventure di quei giorni che per loro erano di vacanza. Marco e Daniele, il primo moro, occhi verdi intorno al 1,80 con fisico ben proporzionato e tonico, leggermente villoso sul petto , Daniele invece biondo, muscoloso, molto alto, circa 1,90 e praticamente senza peli; entrambi tatuati ed indossavano i classici slip aderenti e devo ammettere che sembravano davvero ben forniti la sotto.
Visto che ero solo, mi invitano a mangiare una pizza con loro ed io accetto con piacere.
In pizzeria c’è pure la strana coppia del pomeriggio: il bestione nero con la dea della bellezza che mangiano la loro pizza per poi finire in una discussione. Lui ad un certo punto pare uscire di testa ed in Inglese la manda a stendere e se ne va. Lei lo guarda con aria annoiata mentre esce, poi si gira a guardarsi intorno e ci vede. S’illumina in un sorriso e viene al nostro tavolo. E’ incantevole: indossa un tubino rosso con le spalle scoperte che le arriva al ginocchio con un paio di sandali neri con il tacco alto e a spillo che le lasciano il piede completamente scoperto. Sta davvero bene. Scopro che si conoscono quando si siede a fianco a me ed esordisce: “Cos’è, volete farvelo senza di me?” Evidentemente si conoscevano di già.
I due ragazzi esplodono in una risata e Marco esordisce: “Magari ragazza mia, ha un culetto che è una meraviglia ed ha quell’aria maschia ma modi eleganti che ci fa letteralmente eplodere nei pantaloni”, poi con un sospiro aggiunge: “ purtroppo però ha occhi solo per te, mia cara. Appena ti vede gli si illuminano gli occhi!” e aggiunge quasi sussurrando complice “Secondo me appena ti ha vista gli è venuto pure duro.” E ridacchia.
“Cosa? Come fai a dirlo?” Sono in imbarazzo, come colto con le mani nel sacco, sono piuttosto timido in queste cose ed allora cerco di dissimulare ostentando sicurezza: “E comunque, va bene che tu sei gay, ma lei è bellissima, lo vedi anche tu, se l’ho guardata con un po’ di insistenza direi che sono pienamente giustificato, no? Purtroppo però non credo proprio di essere il suo tipo.”
Lei interviene: “Questo, dovrei essere io a dirlo, non credi? A meno che tu non sia totalmente gay…” e mi guarda con fare misto tra il malizioso e la sfida.
Cos’è? Mi prende per il culo? Comincio ad incavolarmi senza nemmeno sapere perché e cerco di cambiare discorso ma lei mi riporta in riga: “Dici che ti piaccio, mi spogli con gli occhi, vedo che gradisci la mia presenza, io te la lancio e tu la lasci cadere? Ho capito, sei uno sfigato!” Se voleva irritarmi c’è riuscita benissimo: mi ha scoperto e sbattuto in faccia la realtà.
“Ebbene si, sono uno sfigato, quindi perché non mi lasci in pace? Non sono un cinematografico, nemmeno un produttore, al massimo potrei essere un mediocre fotografo, non sono bello, ho una certa età e non sono nemmeno super dotato come il tuo amico nero. Quindi, lasciami perdere per favore.
Ragazzi perdonatemi ma devo andare: domattina lavoro ed avrò una giornata un po’ pesante. Buona serata e divertitevi snche per me.”
Mi alzo, vado alla cassa, pago velocemente ed esco incamminandomi verso l’albergo.
Arrivo assieme ad un taxi da cui scende lei; mi accorgo solo ora che non so nemmeno il suo nome ed allora mi limito ad un sorriso un po’ tirato ed un “Buonanotte”
Lei però non è della stessa opinione e mi guarda tra l’offeso e l’incazzato: come può un misero sfigato come me respingerla? Come ho potuto osare?
Mi prende letteralmente per le orecchie e mi strattona verso il suo viso stampandomi un bacio rabbioso, vorace e anche violento. A questo punto mi trascina dentro l’ascensore e mi chiede qual è la mia camera.
Mi bacia con violenza li dentro e poi ancora davanti alla porta della camera e quando siamo dentro si butta sul letto e mi dice di spogliarmi.
Non ci credo, deve essere uno scherzo ma decido di stare al gioco: faccio come dice ma devo ammettere che mi vergogno, e con molto imbarazzo mi metto in piedi davanti a lei che mi guarda; osserva ogni parte del mio corpo ma non capisco i suoi pensieri: non so se mi trova patetico, ridicolo o cosa. Il pisello sembra addirittura che mi sia rientrato. Che vergogna!
Mi chiede di girarmi ed eseguo; si alza e mi accarezza dalle spalle fino a scendere al sedere (che ho bello rotondo, quasi femminile, direi). Mi accarezza le chiappe e scende passando le mani tra le cosce per arrivare ad accarezzarmi le palle per poi prenderle tra le mani con fermezza ma senza violenza e senza farmi male. Mi lascia, mi prende per le spalle e mi butta sul letto, si alza il tubino rosso mi sale sopra e senza dire nulla viene a sedersi letteralmente sulla mia bocca. Non ci credo!!! E’ senza mutande!!!
Non c’è bisogno di altro, inizio a leccarla: è liscia, morbida, bagnata ed ha un sapore dolce, inebriante. Poi si gira e mette il suo buchetto sulle mie labbra; lecco avidamente e con la lingua le passo tutto intorno per poi passarla proprio sul buchino spingendola anche dentro per poi arrivare fino alla sua fica. Il cazzo mi si risveglia velocissimo e lei me lo prende in mano e lo stringe forte scappellandomi con una certa violenza, con l’altra prende le mie palle e le stringe con fermezza ma senza far male. Sono al settimo cielo e lecco ovunque con avidità i suoi umori che colano abbondantissimi. Lei si china, me lo prende tra le labbra e me lo succhia. Ricambio con la sua clitoride che è davvero grande e pronunciata ma non resisto oltre e vengo senza mai smettere di succhiarla. Lei non si toglie e prende tutto in bocca mentre anche lei viene nella mia bocca. Poi si gira e mi bacia mischiando i nostri umori.
Il cazzo mi è rimasto stranamente duro, di solito mi ci vuole un attimo per riprendere forza ma sembra che questa volta non voglia proprio saperne di cedere. Lei si solleva leggermente e si infila sopra, mi cavalca venendo ancora in pochissimi colpi per poi sfilarsi e mettersi di fianco a me a pecora con quel culo meraviglioso in alto e quasi con cattiveria mi ordina: “Mettimelo dietro e sborrami dentro. Dai che aspetti?”
Eseguo e cerco di entrare senza farle male ma lei allunga le mani verso di me e mi trascina a se quasi con forza. Che sensazioni!!! Era la prima volta che inculavo qualcuno e l’emozione mi stava facendo scoppiare il cuore.
Pochi colpi e vengo. Con mia sorpresa anche lei viene ed urla stringendo le lenzuola come le volesse strappare!!! Che donna!!! Esco piano ma lei subito mi ributta giù sulla schiena e mi mette quell’opera d’arte di culo sulla faccia e secca mi intima: “Leccami ancora il buco del culo; dai tanto lo so benissimo che ti piace!” Stampo le mie labbra attorno a quel buchetto e lecco ed aspiro: assaporo la mia sborra ma appena la sento sulla lingua realizzo dove era appena stata infilata e… tremo, ma non sento nessun sapore schifoso, solo il mio sperma e gli umori che le erano colati sul buchetto. Mi si rizza di nuovo e questa volta cerco di prendere io l’iniziativa ma lei mi vuole bloccare. La guardo fisso negli occhi e quasi la supplico sussurrando: “Lasciami fare, te ne prego…”
Il suo sguardo è indagatore e serio ma cede e si lascia andare. Le sfilo il vestitino che ancora indossava e la stendo piano sulla schiena, le salgo sopra e la penetro piano, con calma, continuando a baciarla. Poi inizio movimenti lenti ma decisi stringendola forte a me: voglio sentirla tutta, tutto il suo corpo contro il mio. Continuo con quel movimento circolare delle anche lento che sembra apprezzare molto anche lei che ricambia con passione i miei baci ed abbracci.
Credo sia venuta già un paio di volte (credo) e la cosa sinceramente mi gasa parecchio. Sono sul punto di venire anch’io e cerco di fermarmi ma lei non me lo permette e così vengo dentro di lei quando… anche lei ha un altro orgasmo che mi fa sentire piantando le sue unghie nella mia schiena graffiandola per benino. Che dolore!!! ma che bel dolore!!!
Lei mi sposta e si gira sopra di me per un 69 fantastico; la sua fica sulla bocca mi scarica in bocca tutto lo sperma che le avevo versato dentro poco prima, così mando giù tutto e lei fa lo stesso con me: praticamente ci ripuliamo a vicenda! Poi torna al mio fianco e mi bacia.
Ci addormentiamo abbracciati senza dire nulla.
Il mattino dopo mi alzo, faccio una doccia veloce e schizzo al mio primo appuntamento senza svegliarla: quanto è bella; addormentata poi, forse è ancora più bella.

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