Un anno dopo

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L’estate precedente era stato il banco di prova, promossa a pieni voti al rango troia senza rimorso.
Ora undici mesi passati da buona educanda. Ci sarei cas**ta ancora ? mha!!, io non programmo se deve succedere succede è la vita.
Una buona mano al destino però la dava il mio compagno che pur avendomi al fianco preferiva sognare con le pornostar virtuali, come se non lo sapessi.
Come dite farsi un amante, nooo quelle amiche che l’hanno fatto si sono ritrovate due mariti, che poi la pretendono ad ogni minimo regalino che ti fanno. No no Pussy power la do quando voglio, se voglio e al tipo giusto.

Fra il serio e il faceto seguitemi in questa descrizione, provate a mettervi nei miei panni, magari un brividino vi correrà lungo la schiena.

Location: Francia costa azzurra solito camper; tempo: estate; ora circa le diciassette; motivo:in attesa di una cena con dei suoi lontani parenti. Lui seduto al tavolino con l’immancabile PC portatile in calzoncini e polo bianca. io dopo una doccia e una piccola preparazione nella zona notte, aperta la porta scorrevole sguscio al suo fianco.
Ecco il quadro descritto come nei film di fantozzi: nuda; sandali sexi tacco dodici; braccio sinistro appoggiato al fianco nella mano destra mutande e reggiseno in costante rotazione, studiato ancheggio sincrono utile a creare un coreografico movimento sinuoso, tette naturalmente sventolanti a mo di bandiera.
Ma che signora Pina cazzo sono carina ma niente non alzò la testa, piano B gli ho massaggiato la schiena roteando strofinandoli per bene i capezzoli ,chissà che cosa vuole una donna quando si esprime così? deve essere un mistero mha?
Lui non ha risposto al richiamo ma algido e serioso “Non sei ancora pronta? Dobbiamo passare dal negozio a comperare ecc. ecc”
Ero delusa ma che cosa non aveva capito? Piano C : metodo per cretini cronici l’aspirina non basta andiamo di cortisone, ho appoggiato le labbra sulle sue “Ma dai abbiamo tempo… dai prendi la tua maialina tutta nuda … poi usciamo daiii ho voglia“
Macché il morto non resuscita “Non adesso voglio passare in quel negozio … per il regalo è importante ”.
Pensava al negozio… ma ?… ma che cazzo ho i capezzoli che puntano il cielo tutti arricciati, sono pronta a tutto bella profumata, nuda e lui nicchia, rifiuta, mi evita, ho cominciato a convincermi che o ne aveva una al lavoro o che avesse fatto una indigestione di seghe con i porno.
Se avessi avuto le palle mi sarebbero rotolate fuori dal camper con un tonfo colossale, sembrava che invece di tette avesse visto dei mattoni e propio in quel momento dopo il classico porca puttana i pensieri sono corsi alle bellissime serate, cosa mancava bhe intanto la materia prima Il nibelungo e il vikingo, poi il coraggio di superare il limite ancora una volta. Si diciamo che dopo un anno di pausa avevo qualche remora.
Diamogli pure la scusante che era stressato per gli affari non propio rosei, la sera seguente gli ho concesso la rivincita mi ributto provocandolo alla grande, ma è come predicare nel deserto, dove cazzo aveva la testa, esce dal camper con un laconico “Ti aspetto per cena verso le nove da Chez Marion adesso mi aspetta quel mio parente”.
Ma che cosa ho, sono diventata gobba e baffuta? Puzzo di baccalà? qualche rito wudu? Capisco che le donne come me mettono in difficoltà molti uomini ma lui mi conosce.
Mi guardo allo specchio un pochino perplessa guardo bene, le tette stanno su, la passera è ben tenuta, sono depilata, lo smalto rosso Ferrari a posto, i sandali mi slanciano, mi giro allargo le chiappe l plug metallico con la pietra color smeraldo è li che risalta.
Dovevo sbollire ho messo il costume intero e mi sono fiondata sotto la doccia volante li vicina, sapete quelle solo fredde, senza più pensare mi sono tolta il costume via con solo l’asciugamanino per i capelli, li di fianco alcuni ragazzi in attesa mi guardavano seguendo con gli occhi fuori dalla testa lo sbattimento di tette, come l’anno prima il senso vergogna se n’é andato grazie ai sorrisi maliziosi intorno a me e anzi tutta bella nuda ho instaurato una conversazione con alcuni loro, che bello essere ammirate.

Ora anelavo un avventura, ma in quei dintorni era calma piatta, niente nibelunghi ne vikinghi, all’orizzonte solo una noiosa serata a parlare di parenti che furono malattie nipoti case forse da ereditare soldi.
Se non altro con quella prima follia mi ero calmata poi sempre con calma rivestita, e per stemperare i pensieri mi ero incamminata verso la scogliera, il sole che si abbassa all’orizzonte segna le ore, si ma sono solo le sei che palle.
Passo famigliole felici gruppi di ragazzi che giocano, coppie che scherzano allegre, quando ad una piazzola quasi al limite del vialetto ho colto al volo una conversazione telefonica in francese, una voce calda parla della la sua bella Liguria, sento che vanta i pregi delle belle donne mediterranee brune morbide e calde, mi prende un brivido ecco il destino boia guarda caso io sono siciliana modello mediterraneo.
Carpe diem cogli li l’attimo, la guerra è guerra quindi strategia d’attacco, fingo di ammirare l’enorme camper, la voce prende corpo si affaccia mi saluta, è magro muscoloso sui trent’anni, sento un vago profumo di bagnoschiuma al muschio, gli ormoni ingranano il turbo e i capezzoli mi danno la misura dell’eccitazione.
Ero vestita con blusa e gonnellino in cotone di Sangallo tutta pizzi e merletti, da cui si intravedevano i capezzolini maliziosi e appuntiti, la gonna sui fianchi aveva dei laccetti che evidenziavano la mancanza di intimo o l’uso di un mini tanga, il tipo fa una smorfia di approvazione e bacia le punta delle dita come i cuochi quando indicano un piatto perfetto.
Non cerco romanticismo quindi regola del chissenefrega o si spaventa e mi rifiuta o ha le palle e mi sbatte come una troia.
La testa diceva, Lory dopo quel due a zero ci vuole il punto della bandiera.
Gli chiedo di visitare il camper, “Bien sûr, madme mon château a à sa disposition”, le gambe e lo stomaco mi fanno uno strano scherzo, come l’anno prima stavo per per recedere dall’intenzione.
Chiariamo subito il tremolio alle gambe non era paura, sono più pericolosa di quello che possiate pensare, sono in esperta del uso sia le mani che delle armi biance o da fuoco ma in quel momento era la femmina che comandava, era realmente la grande eccitazione come quando lo fai per la prima volta, un emozione positiva bella intensa.
Per educazione prima le presentazioni ma con un rapido accorciamento delle distanze “Diamoci del tu come usa fra camperisti io Lory italiana …. tu ?”
“Emil italo canadese …. ma dimmi posso offrirti qualcosa … una bibita o magari del porto?“
Ho optato per un bicchierino di porto l’ alcool aiuta a rilasciare i freni inibitori.
Ora però dovevo trovare la scusa, una trovata sorprendente, un colpo di cannone, non avevo tutto quel tempo al massimo un paio d’ore, si ma cosa faccio cosa gli dico non voglio chiedere tipo troia da strada, voglio fare come le porno casalinghe con l’idraulico di turno.
Al improvviso accarezzandomi il lobo destro ecco l’idea ….. ho tolto senza farmi notare l’orecchino destro …. poi
“OOOPS mi è caduto l’orecchino li sotto”
“dove posso aiutarti Lory”
“li sotto il sedile ma Nooo aspetta lo vedo faccio io” e mi inginocchio vicino al sedile di guida
Ma come si recupera un orecchino sotto un sedile ? Facile culo all’aria e tette a pavimento fingendo un pochino di sforzo per allungare la mano, ridevo pensando alla sua faccia che oltre al culo che muovevo abilmente a destra e sinistra vedeva lo sfavillio verde del plug, o la va o la spacca a sto punto, molto imbarazzato ed educato, ha sussurrato
“Lory dovresti alzarti” , “Perché l’ho quasi preso”, “Non vorrei sembrarti volgare ma hai dimenticato le mutandine”, facendo finta di non aver sentito, mi rialzo avendo avuto cura di sciogliere i laccetti che tenevano chiusa la blusa.
“Ecco trovato l’orecchino” braccio teso, mano contenete l’orecchino chiusa a pugno, alè faccio qualche saltino di gioia provocando una gran sbattuta delle mie tette al vento, rimetto l’orecchino senza chiudere la blusa, mi siedo sul divanetto con un aria soddisfatta e i maledetti capezzoli che sembrano puntare il soffitto, per altro evidenziati dal triangolino chiaro provocato dal costume.
“Cosa mi dicevi sono senza mutande … senza mutande?” alzo la gonna guardo in basso
“O dio mio hai ragione sono senza mutande …. le trovo inutili d’estate”
Lui tace ma sorride ha capito che gioco e si sta divertendo “hemmm è quel gioiello che spunta dal tuo …. derierre”. Lui era spiritoso e io ormai ero partita, avevo superato il punto di non ritorno e mi stavo propio divertendo, faccio un espressione sorpresa “Ecco perché non lo trovavo, ma guarda tu dove si è infilato”.
“Mmm Lory mi stai provocando un piccolo problema”.
E il problema non era così piccolo, aveva i calzoncini di lycra, e li mi è scappata la battuta del film Chi ha incastrato Roger Rabbit”Sei contento di vedermi o hai un coniglio nei pantaloni”
Basta battute era il momento di accontentare la femmina che tenevo repressa da un anno, lo guardo in faccia fingendo di fare la seria bocca storta un occhio chiuso.
“Je pense que je comprends le problème ui ui ui que vous voulez que je enculer“tradotto “Credo di aver capito il problema … già … già tu vuoi incularmi”
Finge un espressione di meravigliata, “Moi … ui “
Mi sono semi sdraiata sul divanetto a gambe larghe ben alzate indico il plug color smeraldo” Ma guarda semaforo verde“, a quel punto i suoi calzoncini hanno cambiato forma ora la lancetta si era posizionata a ore dodici .
“Emil c’è una sola però se vuoi entrare premi il pulsante verde” e gli indico il plug, “quando sparisce nel mio culo tutte le sale giochi sono aperte il resto e a fantasia”
Sapeva il fatto suo mi ha afferrato le gambe me le ha alzate bene con la lingua a iniziato a circumnavigare intorno al plug ed è con quella lo ha spinto dentro come volevo io.
Entrava a recuperare il plug e lo inseriva viso che rispondevo positivamente ha cominciato a spingerlo con la sua cappella fino in fondo. Mi allargava tutti i buchini sempre più e più allargava più mi divertivo, io adoro propio questo gioco.
Mi baciava in ogni dove, mi prendeva da dietro e mi baciava la schiena, mi baciava le grandi labbra allungandole prendeva in bocca il clitoride e agitandolo con la lingua lo titillava facendomi sentire brividi di piacere sempre più intensi che bello quando i maschi sanno fare il loro mestiere senza dubbi o paure o peggio inutili domande”ti piace così” non ti accorgi che sto godendo mugolo mi contorco e che cazzo ti devo dire, continua e basta.
Io lo incitavo allargandomi a mia volta, ero bella calda volevo cose diverse o per meglio dire perverse, ora volevo qualcosa di grosso nel culo, con lo sguardo gli indico gli zoccoletti, lui ha capito subito ne prende in mano uno io gli faccio si con la testa, lo cosparge di crema poi inizia e lo appoggia, io allargo le chiappe bene e “Spingi dai” piano piano bagnando aggiungendo crema e facendolo oscillare inizia a farlo salire, primo pezzettino “ Dai emil che entra daiiii” arriva il punto dove è più largo “Vai emil piano ma continua vaiii” ecco che sta per passare, finalmente lo sfintere si rilassa ed è stupendo eccolo passa “ auuu siiii tutto dentro siiii “sale ancora…, a quel pèunto eccitatissomo mi ha girata e appoggiata al pavimento, ha cominciato a scoparmi come una furia e io con quel oggetto in culo, waoooo sono venuta ma ho dovuto tapparmi la bocca per non ululare. Ve l’ho già detto sono ben rodata e mi lascio andare, d’accordo curiosoni anche perchè lo zoccoletto ha una forma irregolare che a me piace è di legno bello duro e poi perché era uno degli oggetti che di solito mi infilavo da ragazza
Con calma spingo fuori lo zoccoletto, e mentre lo faccio lui mi infila due dita nella vagina e mi fa venire ancora, ho schizzato come una fontana mentre le gambe hanno preso a muoversi autonomamente senza controllo.
Ne volevo ancora, si mi sono fatta sodomizzare con una bottiglia di birra e su e giù su e giu finche sono rivenuta.
Ora però anche lui si meritava il premio, mi ha girata a pancia in su e spinta fuori la bottiglia ha continuato ad incularmi sul pavimento tenendomi le tette e finalmente ecco l’ esplosione di sperma caldo.
Ero ancora in credito di una rispetto alle due perse, almeno un pareggio 2 a 2 e avevo ancora voglia non gli ho dato il tempo di afflosciarsi ho preso in bocca la sua cappella, e via di pompino fino a farglielo indurire ancora, li sul pavimento mi sono fatta scopare come dio comanda, sono venuta ancora una volta e finalmente ho riflettuto, attenta che cazzo fai niente preservativo salto di ciclo attenta Lory , non potevo farlo venire dentro, sono risalita sul divanetto e li a gambe larghe, mi sono fatta centrare ancora il culo, lui ha apprezzato moltissimo, lo aizzavo con il classico “vienimi in culo daii sfonda la tua troia” con gli ultimi colpi però mi ha fatto cadere dal divanetto, mi sono trovata ripiegata sulla schiena culo all’aria con lui sopra di me all’altezza delle mie ginocchia, col suo peso ha vinto la resistenza delle mie gambe le ginocchia me le sono ritrovate di fianco alla testa, che fare stava per venire poverino mica potevo deluderlo ho aperto la bocca e l’ho tirato verso me, lui l’ha fatto entrare ho stretto le labbra e li in poco tempo è venuto ma c’era poco succo lo aveva già donato prima, almeno non mi ha ingozzata.
Finalmente una bella serata, terminato ci siamo fatti una bella risata e l’ ho baciato a ripetizione, mi sono rivestita facendo finta di scrollare la polvere dalla gonna, prima di uscire con una mano mi ha rialzato la gonna mentre teneva tra le dita dell’altra il mio plug, mi ha allargato leggermente le chiappe mettendo in evidenza il buchino lo ha inumidito me lo ha rinfilato delicatamente, si è inginocchiato e mi ha baciato le chiappe, mi ha rigirato e dato un bacio ai capezzoli.
Infine ci siamo salutati con un bel bacio sulle labbra e un abbraccio, senza promesse o raccomandazioni, nulla che potesse rovinare quell’ora meravigliosa di due amanti casuali e appassionati.
Quindi via doccia trucco vestito serio e di corsa al ristorante dove ho sbalordito il beccaccione e il suo parente, avevo fame ero raggiante spiritosa e frizzante quella sera ho ordinato anche il dolce alla faccia della tristezza. Prendi ciò che la fortuna ti manda domani potrebbe essere tardi.
Questo racconto ha una morale? Si che in due mi hanno preso per il culo, ma uno dei due si è divertito.
Ciao a tutti.

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