Felici e contenti (leggere prima “Il Matrimon

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Ho chiuso la porta, il Liga sta finendo di cantare. Ti guardo, sei ancora più bella di oggi e di ieri, sei affascinante, una meraviglia. Indossi una felpa , dei leggins tipo tuta, un paio di converse ai piedi, sei senza tacchi, ma non si vede, capisco che sei alta anche senza tacchi. Non è una necessità per te, ma una libidine.
Appoggio la mia mano destra sulla tua guancia, avvicino le mie labbra alle tue. Un bacio, un bacio di benvenuto. Sei calda sulle labbra, a differenza di oggi in cantina, ci guardiamo negli occhi.
“Benvenuta, questa sì che è una sorpresa.” Non lo sai, ma stai entrando nella mia tana, sono un orso che vive in solitario. Lo puoi vedere dal disordine che c’è all’interno del Camper. Cerco in un attimo, manco fossi Superman di mettere in ordine e cercare di rendere presentabile il soggiorno e la camera che poi sono la stessa, cosa. Sicuramente a te non interessa più di tanto che ci sia ordine, non sei venuta sicuramente per questo motivo, non sei dell’ufficio di igiene. E’ solo disordine, poi oggi abbiamo scopato in una cantina.
Sei qua per “sdebitarti” e io da “creditore” sono pronto, anzi prontissimo, sono davanti a te, solo con un asciugamano legato in vita. Ma io non voglio solo firmare una ricevuta, riscuotere e mandarti a casa. A questo punto, voglio riscuotere con monetine, tante monetine, contarle insieme a te, abbiamo una notte davanti a noi.
“Dammi un attimo, mi do una sistemata e torno.” “Fai pure intanto metto le birre in frigo”.
Penso, perché non le beviamo subito?
Vado in bagno mi tolgo l’asciugamano, mi vesto jeans e camicia. Do una sistemata a quei pochi capelli che mi sono rimasti in testa, una passata veloce ai denti con il dentifricio. Esco, mentre chiudo la porta de bagno
“Ci vuoi del limone nella bi….”
Non sei seduta, sei sdraiata nel letto, hai addosso solo la felpa con la cerniera leggermente abbassata sul davanti. Sei messa di lato, la tua mano sinistra tiene la testa sollevata, la gamba sinistra è sdraiata nel letto, mentre la destra ha il piede appoggiato al ginocchio sinistro e inevitabilmente ti allarga le cosce, capisco perché hai messo le birre in frigo.
“Vedi, la mia passerottina, oggi, ha trovato un uccello alla quale piace e ha insistito, per venire a trovarlo” mentre abbassi anche la gamba destra.
Mi avvicino al letto ti prendo con le mie mani e ti tiro su in piedi sul letto. Ti sono davanti. Adesso sei più alta di me, abbasso la cerniera della felpa. Sotto non hai niente o meglio hai tanto, intendo che non indossi niente. Le mie mani sono sul tuo culo ti stringo a me , ti bacio l’ombelico, anche con la lingua, mentre le mani si infilano piano piano nelle natiche, scendo sempre più sotto a baciarti, sono sul monte di Venere, sento il tuo odore, quello che hai lasciato oggi nelle mutandine che ho tenuto, anche se hai fatto la doccia e sei profumata, lo sento. Quando hai bussato ero in bagno , avevo appena finito di odorarle. Ti sto baciando sopra il clitoride, intanto le mani cominciano ad entrare, da sotto. Indovina come sei? Non lo sai? Sei bagnata. Levo una mano e la metto nella tua bocca per farti sentire come sei bagnata. Baci le mie dita, le succhi, le lecchi. Cominci a dimenarti all’altezza del bacino, ma con dolcezza, vuoi sempre che non smetta. Mentre la restante mano continua nel massaggio torno su con la testa, ho davanti i tuoi seni, li bacio, prima uno poi l’altro. Mi sbottoni la camicia, me la togli, sono a torso nudo e mi baci sul collo. Ho i brividi, le tue tette sono bellissime e i capezzoli sono da succhiare e mordicchiare tanto sono duri. Levo le mani da sotto, le mie braccia percorrono la tua schiena, le mie mani sono sotto le tue ascelle, ti sollevo, ti porto a me e tu allarghi le gambe e le metti attorno alla mia vita. Ci buttiamo sul letto, stiamo quasi facendo la lotta, provo farti il solletico e tu in tutta risposta, mi pianti le tue unghie sulla mia schiena. Mi hai immobilizzato, torno ad essere sensuale nei tuoi confronti, almeno ci provo. Ci sono riuscito, sembri una gatta in calore. Ti metti sopra di me, mi slacci i jeans e infili subito una mano a cercarlo. Lo prendi nella tua mano e lo stringi forte, mentre lo scappelli. Lo esponi alla pubblica piazza del camper. Sembri orgogliosa di averlo tra le mani, ci sputi sopra e cominci a segarlo, su e giù, su e giù senza smettere. Sono inebriato, mi viene da pensare “ Oggi era l’aperitivo, questo è il pranzo di nozze” Poi, ti butti su di me, ci rotoliamo, sono sopra, ma non molli quello che hai in mano. Mi tiro su, continui a non mollare la presa, malgrado io sia piedi. Mi levo i pantaloni e gli slip. Adesso sei seduta, me lo prendi in bocca, fino in fondo. Lo spompini senza usare le mani che sono sulle mie chiappe e spingono verso la bocca. Ti metto una mano sulla testa per dare un ritmo più consono alle mie esigenze, Ma non vuoi, mugugni qualcosa in modo molto, sessualmente, incazzato.
“ Sei proprio una gatta in calore”.
Mi lascio fare il pompino come vuoi tu. Ne vale la pena. Adesso tocca a me darti piacere con la mia bocca. Ti sdrai ed io in ginocchio giù dal letto, comincio a leccarti. Mi aiuti alzando e allargando le gambe. Ti lecco il clitoride, sulla punta, cominci piano, piano ad ansimare. Poi sempre con lingua e dita, allargo le grandi labbra e lecco anche lì. Poi torno sul clitoride e ci resto. Continui ad ansimare, ti piace, provi molto piacere, lo si capisce da come muovi le anche, da come grondi, esce una cremina che mi lecco avidamente, cerco di asciugartela, ma continui a bagnarla. Io l’asciugo, tu la bagni.
“Non smettere, cosi vai bene anzi beeenissimoooo!”
Sei venuta, non mi pare vero sei venuta con la mia lingua. Mi stringi la testa tra le gambe e io continuo a leccare, mentre le mani ti stringono i seni.
“Vieni, scopami, voglio il tuo cazzo nella mia figa.” Obbedisco, sai che fatica.
Sono sopra di te mi stringi a te, sia con le braccia che con le gambe. Il mio uccello entra dentro senza l’aiuto di nessuno, Va fino in fondo, lo spingo al punto che dentro di te, mi si scappella di brutto. Resto così finchè resisto, rischio di venire. Comincio a scoparti. Poco dopo mi tiro su, sono in ginocchio davanti a te il mio cazzo è sempre dentro, lo tiro fuori con la mano, lo rinfilo, lo ritiro fuori lo sbatto sul tuo grilletto, sfrego la mia punta all’ingresso della tua figa.
“Scopami, dai scopami , lo voglio dentro”. Mai non lo faccio, continuo a giocare, mi piace vedere che soffri, godendo nell’attesa che io ceda alle tue lusinghe. Ti faccio attendere ancora, sei capace di res****re. Visto che fai come dico io ti accontento. Ricomincio a scoparti, prendo i tuoi piedi li unisco e li porto alla mia bocca. Hai le gambe unite e continuo a scoparti, ti lecco le piante dei piedi, cominci a mugugnare.
“Ti piace farti leccare i piedi, vero? Stanotte sei la mia troia”
“Si leccameli e scopami, continua cosi, dai è quello che voglio” Accontentata, ti succhio anche le dita dei piedi.
Stanotte, sei proprio la mia troia, non hai idea di come stai godendo, sembri non capire più niente. Si capisce che stai venendo, infatti vieni, cominci ad urlare, le tue mani sono sulle tue chiappe te lo spingi dentro mentre continui a godere. Io accelero la scopata, affondo i colpi voglio venire anch’io.
“Vienimi dentro, vieni dentro la mia figa, voglio sentire la sborra calda dentro di me che mi riempie”
“Sicura? Sei Sicura?”
“ Sì, sì, prendo la pillola”. Non fai in tempo a finire di parlare che vengo sborro, ti sborro dentro la figa. Il mio cazzo è dentro di te pieno di sperma .Si gode il meritato riposo.
Siamo lì, sul letto, guardiamo il soffitto del camper. Chissà se pensiamo la stessa cosa?
“Mi scappa la pipi, devo andare in bagno.”
s**tti in piedi e corri verso la toilette con le mani sulla patatina a per non far colare lo sperma. Lasci la porta aperta e quando sento che stai pisciando mi tiro su e ti guardo.
Cosa darei per vedere che stai pisciando, vorrei essere davanti a te, ma mi basta vederti di profilo. Sto scoprendo che mi piace il pissing. Ti pulisci ti alzi. Sei splendida.
“Vuoi una birra? Io si, ho tanta sete, altrimenti cosa le ho portate a fare?”
“ Si ne voglio una anch’io, ma con il limone però.”
“Va bene te l’ha preparo io, così ti faccio vedere che so servire anch’io da bere.” Siamo sul letto, con le birre in mano.
“Brindiamo alla faccia di chi ci vuole male. A proposito di chi ci vuole male e Alessio che fine ha fatto?”
“Chi quell’essere con il cervello grosso come una nocciolina? L’ho mandato al diavolo, gli ho detto che non ne potevo più di lui delle sue corse e delle sue paranoie”
“Non sai cosa ti perdi con me” Mi ha detto.
“Lo so cosa perdo. La noia, ecco cosa perdo, perdo la possibilità di annoiarmi. ”
“Hai fatto bene, troppa boria del tipo’ so io come si fa’”
“L’ho mandato a cagare prima di venire da te. E sono venuta anche dopo”
“Spiritosa! Si, ma non è finita qua, almeno per me”
“ Chi ha mai pensato di finirla qua. I miei sanno che sono da una mia amica. La mia amica”…. “ In che senso, la tua amica?”
“E’ una ragazza che era a scuola con me e da un po’ ci frequentiamo. Un po’ più intensamente rispetto ad un’amicizia.” Lo dici, infilandoti la mia camicia. Cosa provano le donne a metter e le camice dell’uomo con cui hanno appena fatto l’amore? Boh
“ Cioè vorresti dirmi che tu…insomma che tu sei… sei”
“ Sono bisex!” Mentre lo dici scuoti la mano destra , con il pollice e l’indice a formare una C, mi guardi …
“Bisex! Chiaro? Mi diverte , tantissimo. Sono felice, con i miei alti e bassi. Ma felice Sapere che personalmente non ho pregiudizio, nel divertirmi sia con una donna che con uomo o tutti e due. Ho la capacità di scegliere, questo mi piace. Sia ben chiaro non vado con tutti a prescindere. Vado con chi mi piace e a chi piaccio. Ecco perché sono felicissima di aver mollato Alessio. Oggi ho capito che la mia testa , il mio cuore e, se permetti il mio culo è solo roba mia e decido io con dividere i miei sentimenti, siano morali o fisici.”
“Alla faccia del bicarbonato di sodio, diceva Totò. Oggi ti senti più indipendente che mai!”
“Guarda, quello che ho fatto oggi con te, soprattutto stanotte, fino a ieri non l’avrei mai fatto. Venire qui, da te, a chiedere esplicitamente cosa volevo, con il rischio di avere il 2 di picche (la vedevo dura, ma non si sa mai nella vita), è stato come imparare a volare.”
“Lusingato di aver volato con te. E la tua amica? Lei cosa ne pensa? Non è come tradirla?”
“Forse, può essere. Ma vedi il nostro è un rapporto aperto. Sa dove sono stanotte. Questo deve bastare a tutti e due”.
Guardandoti negli occhi alzo in alto il bicchiere e brindiamo. Iniziamo a parlare un po’ di tutto di cosa fai, di cosa faccio, di come vivi e vivo, cosa piace a te e cosa piace a me. Il tempo passa, le birre finiscono e con esse gli argomenti del cazzeggio. Mentre ti passi i capelli dietro le orecchie , mi guardi e con quegli occhi da gatta che ti ritrovi. Hai le tue ginocchia all’altezza del tuo viso, con le mani ti accarezzi le gambe, sino ad arrivare ai piedi, li accarezzi come se te li stesse accarezzando un’altra persona. Stendi le gambe per far si che le tue estremità arrivino a me. Ti accarezzo i piedi li massaggio come fossero la cosa più preziosa che ho mai avuto tra le mani. Passo i polpastrelli dalla punta dei piedi sino al collo. Accarezzo le caviglie, ti bacio il malleolo e torno alla punta dei piedi. Ti bacio le dita, una ad una, il dorso e la pianta, ti faccio un ennesimo massaggio con le mani. E tu? Sei estasiata, come un gatto che riceve le coccole, fai le fusa, sposti le gambe con grazia e sensualità, le tue mani, egoiste, sanno dove andare. In mezzo alle tue gambe, ti tocchi delicatamente, con una mano, l’altra sbottona la camicia e tocca i tuoi seni. Mi sembra di vedere un film ma in 3D, anzi 4D, visto che anch’io ne faccio parte. Con la mia bocca e le mie mani, risalgo le tue gambe, sembrano non finire mai, oppure sono io che le apprezzo in modo particolare? Forse tutte e due. Ma non mi fermo dove pensi, ti accarezzo i fianchi, ti bacio all’altezza della vita, i seni, il collo. Ti voglio baciare, anche perché devo ritrovare le forze e gli stimoli che mi portino all’alza bandiera. Le tue labbra mi baciano, mi sussurri parole d’amore, senza dire che mi ami. Anch’io non sono da meno.
“Stanotte sei la mia donna. L’amore di stanotte è come un colpo di rasoio che fa un taglio preciso. Con le piccole cose che dici hai davvero illuminato la mia giornata”
Le mie mani adesso ti stanno toccando, tu tocchi me. Lo facciamo piano, a gustarci il momento, forse sono anche le birre, fatto sta che le tue mani mi risvegliano i desideri di qualche ora fa. Continuiamo a toccarci, passi le tue mani inumidite della tua saliva, sulla punta del mio cazzo. Io non ho bisogno di inumidire le mie mani, fai tutto tu, sei bagnata.
Ti piace, mi piace.
Nessuno dei due dice una parola, emettiamo solo dei versi strani. Ora sono in ginocchio ai piedi del letto la mia testa è in mezzo alle tue gambe ti lecco la figa, è bellissimo. Ti bacio l’interno coscia, le labbra, dentro e fuori, il clitoride, mi aiuti con le tue mani ti allarghi le labbra, mi permetti di entrare il più possibile dentro quel ben di Dio. Leccarla è la cosa più bella che posso fare. Ogni tanto tenti di stringere le gambe, come se stessi venendo, ma non è ancora l’ora. In tutto questo mi sto facendo una sega, sempre a bassi regimi. M a questo non basta, ho voglia di infilarlo di fartelo sentire, mi alzo mi metto in piedi, pronto a mettermi sopra di te. Ma qui, mentre ti stai toccando metti un piede sulla mia pancia mi blocchi, l’altro lo appoggi sulle mie palle e le massaggi. Ti guardo, mentre ti stai toccando, tocchi anche me. Mi stai facendo una sega con i piedi, ti eccita, ti masturbi, Io sono lì praticamente impietrito e soggiogato dalla tua iniziativa resto lì e non posso far altro che subire la piacevole sensazione. Lo scappelli in maniera divina, ai tuoi piedi mancano solo le labbra perché sia come un pompino. Cominci ad ancheggiare mentre i tuoi piedi masturbano il mio cazzo. Non ce la faccio più, vengo, ti sborro sui piedi. La sensazione di calore che hai sulle gambe fa venire anche te. Ti guardo, le tue gambe sono stese sul letto, le tiri su, porti i piedi alla tua bocca, li lecchi vuoi la mia sborra, mi dici che ha un buon sapore che ti piace. Fatto sta che mi sdraio vicino a te. E’ inevitabile, ci addormentiamo insieme, lì sul letto che sembra un campo di battaglia e noi gli unici sopravvissuti.
Sento bussare alla porta.
Mi sveglio, ho la testa che non è connessa con il cervello, non so dove sono, mi alzo, ti cerco , non ci sei, apro la porta.
E’ il padrone della villa, è venuto a salutarmi.
“ Sono soddisfatto del lavoro che ha fatto e di come ha organizzato tutto. Sono sicuro che lavoreremo ancora insieme” &#034
Sìssì, grazie, sono molto contento. Adesso, una bella doccia per svegliarmi, mi preparo e levo le tende! Del resto ieri è stata una giornata faticosa.”
“Beh, anche la notte che ha passato deve essere stata faticosa, ma sicuramente molto, molto, più piacevole! O sbaglio?”.
Lo saluto e lo ringrazio. Chiudo la porta, cerco tracce della tua presenza, non può essere un altro sogno.
Mi giro, sul tavolo, una bottiglia vuota di birra, mi rasserena.
Sotto un foglio.
“Grazie! Firmato Roby”

By ULULIULULA

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