Da aspirante troia a schiava cagna!

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Dopo la mia prima esperienza,(leggere,”sentirsi troia”)non passò molto prima che decidessi di continuare a vivere la mia femminilità. Cominciarono a venirmi strani “pruriti” al buchino e li soddisfavo, prima con le dita,poi con oggetti vari fino a che non mi decisi e mi recai un sexy shop. Volevo farmi scopare ,ma prima volevo abituare il mio culetto e per questo avevo bisogno di un dildo.Avevo cominciato anche a depilarmi integralmente,mi piaceva vedere il mio corpo,femmineo,liscio tranne un rettangolino di peli sull’inguine ed avevo voglia di vestirlo. Mi sentivo sexy ed avevo una perenne voglia di un cazzo vero. Dovevo solo attrezzarmi,per soddisfare i bei maschioni che avrei trovato.
Entrai al sexy shop,al piano interrato di un centro commerciale,sembrava non ci fosse nessuno. Cominciai a guardarmi intorno e vidi subito dei completini molto sexy,parrucche,scarpe,c’era di tutto,ma ahimè,costava tutto parecchio. Anche se avevo risparmiato per quest’occasione e sapevo di- non potermi concedere troppi sfizi. Puntai subito delle scarpe col tacco molto alto e dei lacci che salivano sulla caviglia,una parrucca nera a caschetto,con la frangetta che avrebbe di sicuro messo in risalto i miei occhi azzurri,e tante altre cosette,ma non vedevo nessuno a cui rivolgermi. Fino a che, da una porta che non avevo nemmeno notato,usci il gestore,un uomo sulla quarantina,di poche parole,mi chiese se avevo bisogno,risposi di voler provare qualche completino. Mi guardò tra il perplesso e il compiaciuto,mi disse di fare pure e si offri anche di darmi la sua opinione. Sorrisi e tra e me e me,pensai,perché no? Se posso suggerire,io proverei questo,mi disse,mostrandomi un modello davvero sexy,una vestaglietta,nera quasi trasparente,molto sexy,abbinata a delle autoreggenti a rete e un peirzomino anch’esso trasparente,che mi sarebbe stato di sicuro benissimo,ma costava troppo! Ero delusa,ma all’improvviso,notai che lo sguardo dell’uomo cadeva con insistenza sulle mie gambe,femminili,fasciate in una tutina stretta,da cui usciva un laccetto,facendo intuire che sotto,indossavo un perizoma da donna. Di solito quando indosso intimo femmnile, sto attenta,ma nell’entusiasmo del momento,avevo lasciato quel particolare scoperto e,fortunatamente, sembrava riscuotere particolare attenzione. Cosi,per sondare il terreno,chiesi informazioni,su delle scarpe,esposte in basso e nel farlo,mi chinai,con un movimento che fece scendere i miei pantaloni aderenti,abbastanza da scoprire il triangolino,davvero molto succinto,che scende tra i miei glutei,e “involontariamente”,mi scosto quanto basta per appoggiarmi,per un secondo,al suo pacco. Non sembra molto dotato,pensai. Sempre stando chinata,mi girai verso un altro paio di scarpe,quelle che mi piacevano,fino a trovarmi con il viso praticamente davanti alla sua patta,fece un mezzo passo indietro,forse imbarazzato,io cominciavo ad eccitarmi e a sentire la troiaggine che saliva. Ero li,accovaciata a pochi centimetri da lui,alzai lo sguardo e gli dissi: sai,stavo pensando,che se magari io fossi gentile con te,potresti farmi uno sconticino,che ne dici? Stupii me stessa,di quanto suonò provocante quella frase. E nel farlo,allungai una mano sulla sua cintura,lui si ritrasse,il suo volto era cambiato,pensai non gli interessassi,invece,mi disse: prima voglio vedere la merce,mettiti quello che preferisci,hai mezz’ora,preparati. Lo disse con un tono perentorio,che non ammetteva repliche,che mi fece avere un fremito tra le chiappette,si girò e rientro nello stanzino. Io rimasi li,un po confusa e tanto eccitata. Mi vestii in fretta,la vestaglietta era da infarto,copriva a malapena il mio culetto e il nero trasparente,sul mio corpicino magro e femminile era sexy da morire. Le autoreggenti,nere a rete stretta con il bordo di pizzo e le scarpe mettevano in risalto le mie gambe,lisce come la seta. Mi truccai con cura,il rossetto scuro,molto marcato,da vera troia,misi la parrucca e davanti allo specchio,mi guardai compiaciuta,mi sentivo sexy da morire. Pensai all’uomo che stava di la e mi si inumidii il buchino,la porta si apri. Mi venne incontro,senza far trasparire entusiasmo, mi fece girare,mi tasto il sedere e mi fece mettere in ginocchio. Dava ordini con naturalezza,sembrava impossibile non obbedire,fece un passo avanti e mi disse: bene puttanella,ti propongo un accordo,io ti metto a disposizione il mio negozio,quando vuoi,potrai rifornirti quando lo vorrai,in cambio,tu sarai la mia schiava,se accetti,diventerai un mio giocattolo e non saranno ammessi rifiuti o lamentele. E’ tutto chiaro? Feci cenno di si,avevo capito,stavo pensando alla proposta,quando sentii la sua mano che mi prendeva di capelli: dai troia,non fare finta di pensarci,lo sappiamo entrambi che è quello che vuoi,sei solo una cagna e come tale vai trattata! Ho ragione?
Si…
Non riuscivo a ragionare,la mia eccitazione soffocava ogni pensiero,aveva ragione,ero una cagna e volevo essere trattata come tale! Ero sua,
D’ora in poi dovrai rispondere si padrone,hai capito?
Si,padrone.
Ti sei preparata bene,ma hai dimenticato una cosa.
Cosa?
Mi arrivò un ceffone.
Cosa padrone,puttana!
Mi scusi,padrone,cosa padrone?
Una brava cagnetta,va tenuta al guinzaglio.
Ne prese uno da uno scaffale,nero,con delle piccole borchie luccicanti,me lo mise al collo,aggancio la corda e mi tiro a se. Avanzai a 4 zampe quando fui davanti a lui,tiro il guinzaglio verso l’alto.
Guardami puttana,e apri la bocca.
Obbedii,ero li in ginocchio davanti a lui,a bocca aperta,mi tiro i capelli all’indietro e fece colare la sua saliva dalla sua alla mia bocca,mi sentivo troppo troia e d’istinto,allungai la lingua,il che lo fece eccitare,mi guardo e mi disse:
sei proprio una vera zoccola, e mi sputo ancora,stavolta in faccia,con disprezzo.
Si padrone,sono la sua zoccola.
Adesso vediamo questo bel culetto e mi arrivo una sculacciata,ti piace?
Si,padrone.
Hai un bel culetto,sai?Meglio di quello di una ragazzina.
Grazie,padrone.
Adesso te lo sfondo,prendi quel vibratore.
Si,padrone. Presi il vibratore che mi aveva indicato,non era enorme,ma avrei fatto fatica.
Devi camminare a 4 zampe cagna,mettitelo in bocca o nel culo per tornare qui.
Me lo infilai in bocca e arrivai da lui,che nel frattempo,si era tirato fuori un cazzo,ben piu grosso del vibratore. Sentii il mio culetto inumidirsi all’istante e una voglia matta di succhiarlo,era grosso, venoso e sembrava gia duro come il marmo,la cappella violacea che probabilmente mi avrebbe riempito completamente la bocca. Ero terrorizzata ed eccitata. Mi sfilò il vibratore di bocca,e mi spinse la testa sul suo,dai fammi vedere cosa sai fare!
Mi ci tuffai volentieri,iniziai a provare ad inghiottirlo tutto,ma non ci riuscivo,mi dedicavo alla cappella,poi leccavo l’asta giu fino alle palle,che sembravano sul punto di esplodere. Lui si alzò,spingendomi il cazzo ancora giu lungo la gola,facendomi quasi soffocare e punto il vibratore al mio culetto. Non feci in tempo a lamentarmi o a chiedere un po di lubrificante,che gia il dildo era tutto nel mio culo,strappandomi un urlo di dolore,soffocato dal cazzo fisso nella mia gola. Mi disse che lo stava preparando,perche dopo avrei dovuto prendere il suo:
questo lo lasciamo qui,cosi dopo te lo posso aprire del tutto,adesso vieni qui e fammi sborrare,che voglio svuotarmi le palle prima di scoparti!
Mi prese,senza troppe difficoltà,io peso poco piu di 50kg,mi mise in ginocchio davanti al suo cazzo e mi disse di stare ferma,tenendomi per i capelli,inizio a fare avanti e indietro col suo cazzo in bocca,incurante delle mie difficoltà di respirare,ad ogni lamento mi schiaffeggiava. Per un paio di minuti,scopò la mia bocca senza pietà,come se fosse una fichetta,poi lo tirò fuori,me lo puntò sul viso,si diede un paio di colpi,ed eruttò una quantita mostruosa di sperma,che mi coprì completamente il viso,mi colava dal naso,dalle guance e dal mento,ne presi quanta piu potevo in bocca mentre lui mi diceva,brava,bevi la sborra del tuo padrone. Si pulì per bene il cazzo sul mio viso,mi fece pulire ogni residuo e mi sputo in faccia. Indicò la chiazza di sperma colato dal mio viso che si era formato sul pavimento:
guarda che schifo puttana,adesso pulisci tutto con la lingua!
Si padrone. Mi spinse la testa sul pavimento,facendomi sentire davvero una cagna,leccavo la sborra cercando di risucchiarla,mentre lui intanto muoveva il vibratore ancora nel mio culetto. Quando ebbi finito di pulire,mi disse di andarmi a ripulire,indicandomi il bagno,ma di farlo stando a 4 zampe,obbedii. Quando tornai,lo trovai seduto alla sua scrivania,si era tirato su i calzoni,pensai fosse finita e chiesi se potevo andarmene:
tu non vai da nessuna parte brutta zoccola,adesso sei mia!e se ti venisse qualche dubbio,sappi che ho filmato tutto quello che è successo e se non vuoi che lo veda qualcuno,d’ora in poi,sei di mia proprietà,chiaro?
Non potevo dire nulla,se non si,padrone.
Bene,allora adesso infilati sotto alla scrivania,toglimi le scarpe e leccami i piedi.
Ormai totalmente succube,obbedii.
Brava cagnetta,adesso stai li,e continua a leccare senza fare rumore,che sto aspettando una persona per degli affari in sospeso…

continua…

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