6 L’esibizionismo alla finestra.

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L’esibizionismo alla finestra.
Ben presto non mi bastò più l’attività solitaria a casa, avevo bisogno di più emozione durante la mia masturbazione. Un giorno, mentre giravo nudo per casa col cazzo in mano, buttai l’occhio fuori dalla finestra e mentre guardavo le auto e le persone a piedi fui rapito dalla voglia di farmi vedere nudo con il cazzo duro mentre mi tiravo una sega paurosa. Presi una sedia e la misi davanti alla finestra ci salii sopra e iniziai a menarmelo guardando la gente sotto. La strada faceva una leggera deviazione prima di casa mia dunque qualsiasi automobilista o passante che procedeva in direzione della mia finestra mi poteva vedere alzando semplicemente lo sguardo e dato che ero al secondo piano non occorreva neppure di tanto. Il mio pene pulsava mentre lo accarezzavo fremente dall’eccitazione che mi dava essere esposto allo sguardo di tutti. Iniziai una lenta sega guardando le donne che passavano: una bella signora bionda quarantenne con la borsa della spesa, un intrigante rossa in auto ferma allo stop sotto la mia finestra con una minigonna da urlo e le cosce in bella vista… ero eccitatissimo non capivo più nulla. All’improvviso, offus**to dal piacere, misi un piede sul davanzale di marmo. Il freddo percorreva il mio corpo dalla pianta del piede fino al glande rovente e rosso. Salii in piedi sul davanzale e premetti l’uccello e le palle al vetro fresco. Non capivo più nulla. Mi immaginavo cosa vedeva chi in quel momento buttava per caso lo sguardo sulla mia finestra. Mi masturbai in modo folle. Sentivo l’orgasmo salire, guardavo la gente passare e all’improvviso esplosi. Fiotti di sborra uscirono prepotenti e imbrattarono tutta la finestra. Godetti da morire immaginando una donna che mi guardava mentre nudo sul freddo davanzale della finestra schizzavo il mio seme sui vetri.
Dopo quella volta mi masturbai sovente davanti alle finestre di casa.
Una volta c’era una vecchietta che stendeva su un balcone del palazzo in faccia al mio. Aprii bene le tende della finestra del salotto, misi una sedia in centro alla stanza e mi spogliai completamente. Mi misi in piedi sulla sedia rivolto verso la donna e iniziai una sega a ritmo veloce. L’anziana donna era davanti a me intenta a stendere e io nudo come un verme me lo menavo fissandola. Cazzo mi stavo masturbando davanti a una sconosciuta. Ero eccitatissimo e a un certo punto successe… la donna alzo lo sguardo e mi vide. Ne ero sicuro stava guardando proprio me. Impazzii. Cominciai a masturbarmi ancora più veloce e col bacino ondeggiavo avanti e indietro come a imitare un rapporto sessuale. La donna dopo un attimo che era rimasta a fissarmi aveva ripreso a stendere, ma in modo molto più frettoloso. Quando finì di stendere l’ultimo indumento io ero all’apice del piacere e sperai non se ne andasse. Fu allora che alzo di nuovo lo sguardo e mi fissò nuovamente. Bastò una manciata di secondi e l’orgasmo esplose prepotente. La sborra calda iniziò a uscire e bianchi schizzi caddero sul pavimento. Non so se da quella distanza la signora aveva visto i miei schizzi, so solo che mentre impugnavo stretto il mio membro duro che eruttava il suo piacere la donna mi guardava severa. Quando le ultime gocce di sperma caddero a terra e l’orgasmo finì lasciandomi appagato la signora inaspettatamente fece il segno della croce, raccolse il cestino con le pinze avanzate e tornò in casa. Dopo, quando mi fui ripreso dall’orgasmo rimasi un po’ sconcertato dal gesto di quella donna. Pensai: “chissà che maniaco sono per lei!”, ma di sicuro l’avrei fatto ancora, segarmi e sborrare davanti a una sconosciuta che ti guarda era stato fantastico.
Più volte mi masturbai alla finestra, una volta c’era una bella ragazza sulla trentina sempre che stendeva, mi sedetti nudo in cima al letto a castello e iniziai a menarmelo. La donna però chiamò il marito. Non sapevo che fare quello aveva l’aria incazzata e ogni tanto mi indicava. Continuai a segarmi come se nulla fosse senza guardarli, poi all’improvviso finsi di accorgermi di loro. Mi coprii con un cuscino e cominciai a gesticolare animatamente per sembrare veramente incazzato, come se fossero stati loro i depravati che mi spiavano. Fortunatamente il mio stratagemma funziono e dopo un reciproco gesto di scuse loro rientrarono in casa e io andai a cercare qualcosa per pulire il cuscino dal mio sperma.
Un’altra volta mi masturbai affacciato alla finestra del bagno mentre la mia vicina prendeva il sole in costume in terrazzo. Fu un sollievo in quella calda giornata estiva menarselo fino a sborrare sul marmo fresco del davanzale mentre ammiravo le favolose chiappe della vicina in perizoma.
Ma appuntamento fisso delle mie seghe alla finestra era il martedì quando nell’alloggio in faccia alla finestra di camera mia c’era una signora che andava a fare le pulizie. Aspettavo sempre che lavasse le finestre, sbattesse i tappeti, lavasse il balcone o stendesse per menarmelo davanti a lei. Davanti a quella donna mi sarò fatto tra le venti e le trenta seghe, a volte venendole davanti e a volte no.
Una volta mi feci una sega alla finestra del salotto di mia nonna. Lei abita al piano terra, quindi la gente dall’altro lato della strada mi passava proprio davanti. Godetti nel momento in cui una donna col cane si fermò proprio davanti a me per far fare la pipì alla bestiola. Non mi vide, ma fu fantastico perché era molto vicina.

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