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{"id":2758,"date":"2016-09-23T08:46:43","date_gmt":"2016-09-23T08:46:43","guid":{"rendered":"http:\/\/www.bestsexstory.com\/?p=2758"},"modified":"2016-09-17T19:08:49","modified_gmt":"2016-09-17T19:08:49","slug":"asia-e-il-cazzo-del-carabiniere","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.bestsexstory.com\/asia-e-il-cazzo-del-carabiniere.html","title":{"rendered":"Asia e il cazzo del carabiniere…"},"content":{"rendered":"

Prima di iniziare il mio racconto, per dovere di cronaca \u2013 e di sincerit\u00e0- devo precisare che su di me la divisa ha sortito sempre un grande fascino; mi riferisco al fatto che ho trovato sempre irresistibili poliziotti, carabinieri, finanzieri, arruolati nell\u2019esercito, pompieri ed anche vigilanti, purch\u00e9 ovviamente boni e giovani o tutt\u2019al pi\u00f9 giovanili. Insomma la divisa per me contribuisce ad accrescere enormemente il desiderio di un maschio gi\u00e0 bono e desiderabile di per s\u00e9.
Avevo avuto gi\u00e0 esperienze con maschi in divisa. So di cosa sto parlando.
Nei primi giorni del mese di Luglio, in una serata afosa e senza impegni, decisi di realizzare un mio desiderio un po\u2019 folle ma molto eccitante: uscire con l\u2019auto alla ricerca di situazioni eccitanti. Quella sera, forse a causa di una di quelle intense noie estive dove si arriva a percepire un senso profondo di vuoto, decisi di osare. Accadesse quel che doveva accadere.
Indossai un vestitino scollato in raso nero, corto , con applicazioni dorate a motivi greci di Versace, un paio di calze a rete con il filo nero posto centralmente sulla parte posteriore, un paio di sandali color oro , un make up non pesante ma fatto a regola d\u2019arte \u2013stile orientale- e una spruzzata di un profumo ad essenze floreali dove le note base predominanti erano il bergamotto, il giglio bianco e l’orchidea.
Il primo ostacolo da superare era riuscire a guidare con quelle scarpe: non avevo mai guidato con tacchi a spillo alti ben 145 centimetri. Tuttavia quella sera dovevo vincere una battatglia con me stessa, dovevo superare delle paure che non avevo mai avuto il coraggio di affrontare.
Salii sulla mia utilitaria, compagna di viaggio da diversi anni, e uscii di casa.
Il mio cuore era preda ad una tachicardia. Se durante il tragitto qualcuno mi avrebbe riconosciuto, cosa avrei detto? Cosa avrei fatto? Non potevo permettere a quei pensieri di occuparmi la mente altrimenti mi sarei rovinato una serata che doveva essere di divertimento e di relax.
Per stare tranquilla decisi di giocare fuori casa, avrei preso l\u2019autostrada ,Roma e’ una citt\u00e0 che la sera diventa ancora pi\u00f9 affascinante ed eccitante del solito.
In direzione del casello autostradale, intravidi da lontano una macchina dei carabinieri appostata lungo il vialone.
Cominciai a tremare, pregando che non mi fermassero per controlli proprio quella sera. Ovviamente avevo tutto in regola: assicurazione, bollo, revisione auto, patente, etc. Ma se mi avessero fermato e chiesto i documenti, come avrei giustificato il mio abbigliamento?
Quando si dice che una le cose se le chiama: un carabiniere col berretto che gli copriva mezzo viso esibendo e muovendo la paletta in direzione della mia visuale, mi fece segno di accostare.
Un suo collega era intento, ad una certa distanza, a controllare la situazione.
E adesso? Certo che la fortuna mi perseguitava ! Restando in auto abbassai il finestrino.
Il carabiniere si avvicin\u00f2 e allungando lo sguardo mi chiese di esibire patente e libretto. Frugai nel cassetto dell\u2019auto per reperire il libretto nel mare di carte che occupavano il vano e dalla borsetta estrassi la patente.
Controll\u00f2 i documenti e, fissandomi con sguardo curioso e intrigato, me li restitu\u00ec dicendomi che voleva dare un\u2019occhiata al contenuto del cofano dell\u2019auto. Mi chiese di scendere dall\u2019auto e di aprirgli il cofano.
Con enorme imbarazzo scesi dall\u2019auto stando attenta a dovevo mettevo i piedi per non inciampare con i miei tacchi 15.
Non sono molto alta, appena 168 cm, ma con 15 cm di tacco raggiungevo 180 cm di altezza.
Appena scesi dall\u2019auto osservai bene il carabiniere che in quel momento mi stava \u201cregalando\u201d attimi eterni di tensione e paura. <\/p>\n

Rimasi folgorata da quanto fosse bono: due occhi verdi si incastonavano in un colorito bruno mediterraneo, capelli nero-blu , almeno 187 cm di un corpo da adone.
Mentre stavo aprendo il cofano dell\u2019auto, mi abbassai leggermente e il mio vestitino di raso nero fece intravedere il mio perizoma in pizzo nero.
Mi scostai per consentirgli di controllare. Notai che la patta dei pantaloni gli era cresciuta.
Dopo il controllo di rito, chiuse il cofano e mi ridiede le chiavi. Nel ridarmele mi disse bisbigliando per non farsi sentire dal suo collega: \u201cPer questa volta vada pure, la prossima volta far\u00f2 controlli pi\u00f9 approfonditi\u201d. Poi con un tono di voce ancora pi\u00f9 basso aggiunse : \u201c Appena salita in auto mi scriva su un foglietto il suo numero di cellulare e me lo porga dal finestrino con discrezione\u201d.
Salii in auto mezzo intontita, estrassi dalla borsa un blocchetto di fogli e scrissi sopra un foglietto il mio recapito di telefonia mobile. Nel consegnare, attraverso il finestrino dell\u2019auto, il foglietto al bel fusto del carabiniere, notai ancora una volta il suo pacco enorme e gonfio che aument\u00f2 il volume della parte posteriore del mio vestitino di raso nero. Ebbene s\u00ec, mi ero eccitata alla massima potenza.
Mi fece l\u2019occhiolino e stavolta per farsi sentire chiaramente dal suo collega mi disse : \u201cTutto a posto, pu\u00f2 andare!\u201d.
Lo ringraziai per la gentilezza e piena di imbarazzo ed eccitazione pensai che quella serata, nonostante i momenti di tensione appena vissuti, era iniziata alla grande.
Mi diressi sicura verso il casello autostradale di Roma Sud ma \u201cl\u2019incidente di percorso\u201d mi aveva messo addosso un\u2019eccitazione che dovevo appagare al pi\u00f9 presto. Mi fermai in un autogrill
Dopo pochi minuti di viaggio entrai con l\u2019auto nell\u2019area di servizio . Era sera tarda. Nel parcheggio erano presenti diversi camion. Scesi dall\u2019auto e mi appoggiai alla stessa facendo finta di effettuare una chiamata al cellulare.
Pass\u00f2 un giovane camionista con una birra in mano e mi chiese se poteva offrirmi qualcosa da bere.
Non era particolarmente bello ma molto maschio ed io avevo un urgente bisogno di cazzo.
Accettai. Mi invit\u00f2 sul suo camion dove, dopo pochi convenevoli, scop\u00f2 per bene ogni buco del mio corpo. E questo non una volta sola. Nel giro di due ore venne la bellezza di quattro volte.
Tornai a casa soddisfatta della serata ed ancora eccitata per l\u2019incontro col carabiniere. Mentre mi spogliavo dei vestiti ancora pregni dell\u2019odore di sudore e sesso col camionista, pensavo : \u201cChiss\u00e0 se mi chiamer\u00e0 davvero\u201d.
Trascorsero alcuni giorni e del carabiniere nessuna traccia.
Un tardo pomeriggio, afoso e annoiato, squill\u00f2 il cellulare. \u201cPronto? Chi \u00e8? \u201c, risposi.
\u201cCiao sono Salvo, il carabiniere dell\u2019altra sera\u201d, questa fu la sua presentazione.<\/p>\n

\u201cAscolta, sto per smontare dal mio turno, potrei fare un salto da te tra mezzora per due chiacchiere, sempre se ti fa piacere\u201d, mi disse con voce calda e convincente.
\u201cS\u00ec, per me va bene. Il tempo di farmi una doccia e ci vediamo tra mezzora. Ti esprimo per\u00f2 un mio desiderio,una sorta di preghiera, vorrei che tu venissi da me in divisa\u201d, replicai. Gli lasciai il mio recapito di casa e mi disse che col navigatore avrebbe trovato con facilit\u00e0 il posto in cui abitavo.
Ero eccitatissima per l\u2019incontro. Mi feci una doccia rapida e mi preparai di tutto punto, molto ma molto pi\u00f9 a troia della sera in cui avevo deciso di uscire da trav con l\u2019auto.
Tempo mezzora e Salvo citofon\u00f2 alla mia porta. Entr\u00f2 in divisa cos\u00ec come lo avevo conosciuto.
Lo feci accomodare e gli offrii qualcosa da bere. Mi disse che preferiva un bel caff\u00e9 che gli preparai con molta cura.
Mamma mia che pezzo di ragazzo. Mi disse che era siciliano, che era fidanzato e che la fidanzata viveva gi\u00f9 in Sicilia. Aggiunse che dopo vari tentativi andati a vuoto, aveva finalmente ottenuto il trasferimento e tra una settimana sarebbe tornato gi\u00f9 in Sicilia.
Mentre preparavo il caff\u00e9, venne a posizionarsi dietro di me e cominci\u00f2 a strusciarsi contro la mia gonna. Sentivo il suo cazzo duro che premeva contro le mie natiche. Mentre le sue mani , che mi cingevano il busto, mi strizzavano i capezzoli, sentivo la sua lingua lungo il collo, sul lobo dell\u2019orecchio.
\u201cQuanto mi ecciti! Sei una troia di gran classe. Lo senti quanto sono duro per te? Non sono eccitato, di pi\u00f9. Sto scoppiando !\u201d, mi disse sussurrando all\u2019orecchio.
Smisi di preparare il caff\u00e9 e mi appoggiai al lavandino della cucina. Mi alz\u00f2 la mini e abbass\u00f2 il viso sulle mie natiche. Inizi\u00f2 a leccarmi il culo , a mordicchiarmelo, a darmi piccoli schiaffi sui glutei.
Spost\u00f2 il perizoma e inizi\u00f2 a passarmi la lingua sul buchetto e poi sempre pi\u00f9 dentro.
Si alz\u00f2, si apr\u00ec la patta del pantalone e cos\u00ec in divisa come stava inizi\u00f2 a fottermi da dietro mentre io mi reggevo al lavandino.
Aveva un cazzo bello doppio ed almeno 20 cm lungo. Assestava i suoi colpi con decisione e ad ogni colpo gemeva di piacere. Gioiva nel sentirmi gemere dal dolore, mi stava sfondando per bene.
I suoi gemiti stavano crescendo fino a che mi disse che stava per arrivare. Lo tir\u00f2 fuori e mi spruzz\u00f2 completamente tutto il culo, mi riemp\u00ec le natiche di sborra calda e densissima.
Che sensazione bellissima sentire gettiti di sborra, come se fossero lava vulcanica, che ti spruzzano il culo.
And\u00f2 in bagno a pulirsi e quando torn\u00f2 lo feci accomodare sul divano.
Continuammo a parlare un po\u2019 di noi, di quella serata strana in cui ci eravamo conosciuti. Tempo un quarto d\u2019ora e il suo cazzo era di nuovo enorme, pronto ancora a compiere il suo dovere.
Era ancora in divisa. Si tolse la giacca e rest\u00f2 solo in camicia e pantaloni.
Gli feci togliere anche pantaloni, camicia e calzini e rimase solo con gli slip.
Ora era quasi nudo. Che bellezza d\u2019uomo, una bellezza siciliana doc.
Volevo godermelo ogni centimetro. Ci avrebbe pensato la mia lingua a lavorarselo.
Volevo assaggiare ogni anfratto della sua pelle , dalla testa ai piedi.
Iniziai a succhiargli i lobi delle orecchie, il collo e poi piano piano scesi pi\u00f9 gi\u00f9.
Gli succhiai i capezzoli e feci scendere la mia lingua sul suo addome fino a dove iniziava lo slip.
Sentivo il suo cazzo pulsare sotto gli slip e contro la mia faccia, ma doveva attendere. Non era ancora il suo turno.
Iniziai a leccargli le cosce e con la lingua scendevo sempre pi\u00f9 gi\u00f9. Che pezzo di manzo nascondeva quella divisa.
La sua voglia svettava da sotto gli slip che erano diventati enormi.
Mi avventai sul suo cazzo e iniziai a mordicchiarglielo da sopra gli slip.
Mi alz\u00f2 la testa ed inizi\u00f2 a baciarmi avidamente: le nostre lingue si avvolgevano l\u2019una all\u2019altra come serpenti in una lotta senza fine.
Tirai fuori la cappella di lato dagli slip e con passione e travolgimento iniziai a leccare. Sentivo il cazzo che pulsava, ardeva dalla voglia della mia lingua.
Passavo la cappella del suo cazzo attorno sulle labbra era al massimo dell\u2019eccitazione.
Gli feci togliere gli slip. Ora era nudo sul divano e tutto mio.
Mi inginocchiai tra le sua massicce cosce e iniziai a sbocchinarlo come non avevo mai fatto in vita mia, nemmeno con gli altri uomini in divisa con cui ero stata.
Mi affond\u00f2 il suo pesce in bocca fino alla gola. Lo sbocchinavo con passione e avidit\u00e0. Volevo il suo nettare, il nettare di un dio greco incontrato per caso in una sera di Luglio.
Ogni tanto prendevo fiato e nel frattempo mi gustavo la sua cappella che ormai era gi\u00e0 bagnata da un pezzo.
Continuai a sbocchinarlo con passione finch\u00e9 non mi accorsi dai suoi gemiti che stava per sborrare. Continuai a succhiarlo ancora pi\u00f9 forte fino a quando non mi riemp\u00ec la bocca della sua sborra. Mmm che goduria. Non sprecai nemmeno una goccia di quel prezioso latte siciliano.
Mi disse che prima di partire per la Sicilia avrebbe avuto il piacere di rivedermi.
Gli risposi che ero ben lieta della cosa e poi aggiunsi mentre lo accompagnavo alla porta : \u201c La sera che mi hai fermato mi hai detto che la prossima volta avresti fatto controlli pi\u00f9 approfonditi. Oggi pomeriggio ti ho dato l\u2019opportunit\u00e0 di conoscermi \u201cin profondit\u00e0\u201d. Scoppi\u00f2 in una risata calda e facendomi l\u2019occhiolino and\u00f2 via. In divisa, cos\u00ec come era venuto. In divisa, cos\u00ec come lo avevo conosciuto…the story continues<\/u>
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