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{"id":2754,"date":"2016-09-30T22:03:46","date_gmt":"2016-09-30T22:03:46","guid":{"rendered":"http:\/\/www.bestsexstory.com\/?p=2754"},"modified":"2016-09-17T19:08:50","modified_gmt":"2016-09-17T19:08:50","slug":"alla-scoperta-di-marco-prima-parte","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.bestsexstory.com\/alla-scoperta-di-marco-prima-parte.html","title":{"rendered":"Alla scoperta di Marco (Prima parte)"},"content":{"rendered":"

1 L\u2019incontro<\/p>\n

Le mie mani scivolarono in gi\u00f9 lungo le cosce lisce di Marco ed alzai le sue gambe sopra le mie spalle. Feci passare una mano sul buco del culo e l\u2019inguine rasato per prendere l’asta del suo cazzo senza peli, gli diedi alcuni colpi rapidi. Marco chiuse i vibranti occhi blu e gemette di piacere. L\u2019altra mia mano posizion\u00f2 il mio uccello contro il suo ano ben unto e mi piegai in avanti per baciare rapidamente il suo torace. Quando sentii il suo ano rilassarsi leggermente, scivolai dentro di lui. I suoi occhi si spalancarono mentre grugniva di dolore.
Dannazione, pensai. Ancora troppo presto. Odiavo fargli male, l’amavo troppo. Marco odiava il dolore, specialmente mentre facevamo l\u2019amore.
&#034Mi spiace amore mio&#034 Gli dissi.
Marco mi carezz\u00f2 la guancia e mi fece passare una mano tra i lunghi capelli, scendendo al torace, al capezzolo sinistro. Sapevo quello che stava per accadere e mi fermai mentre lui mi prendeva il capezzolo e lo torceva bruscamente. Guaii piano (non puoi fare rumore quando sei in una stanza di una pensione) ed alzai una mano per strofinarmi la tetta.
&#034Ti ho fatto molto male?&#034 Bisbigliai.
&#034Non moltissimo.&#034 Bisbigli\u00f2 lui strofinandomi la tetta offesa, poi prese la mia mano per baciarla. &#034Solo un piccolo promemoria.&#034
Spinsi delicatamente un poco pi\u00f9 di me dentro di lui e lo sentii tendersi e poi rilassarsi. Vidi i suoi occhi chiudersi per il piacere mentre continuavo a carezzargli l\u2019uccello. Marco amava fare l\u2019amore lentamente e delicatamente cos\u00ec io non avevo fretta mentre facevo scivolare altri due centimetri dei miei 18 di verga nel suo culo. Sembrava rilassato cos\u00ec presi delicatamente la sua vita e lo tirai ulteriormente sopra di me. Lui abbass\u00f2 le gambe, avvolse le caviglie dietro alla mia schiena ed io capii che era pronto. Le sue gambe mi tirarono dentro di lui mentre io tiravo indietro la sua vita e seppellivo improvvisamente il mio cazzo sino alle alle palle nel suo ano. Agevolmente e lentamente cominciai a pompare.
Ero al liceo quando avevo scoperto, piuttosto improvvisamente, di essere gay. Questa \u00e8 la storia di quella scoperta. Ma prima \u00e8 necessario mettere lo sfondo al palcoscenico.
Mio padre era un pilota dell’Aeronautica militare ed eravamo all\u2019estero quando mia madre mor\u00ec ed io avevo appena compiuto 12 anni. Mio padre scopr\u00ec improvvisamente che ora era madre e padre di un adolescente e non solo un pilota. Come tutto quello che faceva si gett\u00f2 a peso morto sulle responsabilit\u00e0. Passammo molto tempo a giocare a calcio ed a pallacanestro finch\u00e9 non iniziai ad essere insubordinato. Pap\u00e0 sopport\u00f2 il mio atteggiamento per circa sei mesi e poi decise che avevo bisogno di pi\u00f9 disciplina cos\u00ec mi port\u00f2 dal parrucchiere a radermi la testa. Passai in un minuto dai capelli lunghi sino alle spalle che mia madre ed io amavamo ad una testa rasata . Io ero cos\u00ec arrabbiato che smisi di parlargli.
Le cose cambiarono tra noi il giorno che la moglie del comandante di squadrone venne a prendermi a scuola a mezzogiorno. La cattiva sensazione peggior\u00f2 quando andammo a casa sua ed incontrai il comandante di squadrone, un cappellano ed una infermiera. Non sentii quello che mi dicevano, che l\u2019aereo di pap\u00e0 era caduto in mare e che lo stavano cercando, tutto quello che potevo pensare era che non gli avevo detto una parola per un mese, eccetto un ciao quella mattina.
Per tre giorni fui la creatura umana pi\u00f9 misera del pianeta. La colpa che sentivo di non aver parlato a pap\u00e0 combatteva col dolore. La sera del terzo giorno il telefono suon\u00f2 ed il mio cuore sprofond\u00f2. La moglie del comandante di squadrone rispose al telefono ed io la guardai per comprendere di cosa si trattava prima che parlasse. Lei scoppi\u00f2 in un enorme sorriso e fu come se il sole sorgesse. Sbatt\u00e8 gi\u00f9 il telefono e mentre correva alla porta mi disse che un elicottero stava portando pap\u00e0 all’ospedale. Da quel momento pap\u00e0 ed io diventammo seri sui problemi padre-figlio, io cambiai il mio atteggiamento ed anche lui, da allora non abbiamo pi\u00f9 litigato, abbiamo avuto molte discussioni, ma mai litigato. Lui sorvol\u00f2 anche sui piccoli problemi, fu presente quando mi forai l\u2019orecchio, anche se potevo vedere che digrignava i denti e non comment\u00f2 mai il fatto che non mi tagliavo i capelli.
Si fece assegnare un servizio a terra in modo da non essere trasferito frequentemente ed io potessi frequentare lo stesso liceo dall\u2019inizio alla fine. Selezion\u00f2 attentamente il liceo che voleva che frequentassi e che avesse una squadra di calcio e di basket. Quando mia mamma era malata avevo smesso per un po\u2019 di andare a scuola e fui costretto a ripetere la classe. Questo accoppiato ad un altro anno ripetuto mi facevano essere di conseguenza pi\u00f9 alto e pi\u00f9 sviluppato della maggior parte dei miei compagni. Speravo che la maturit\u00e0 e la dimensione avrebbero giocato a mio vantaggio. Mia mamma era stata molto alta, mio pap\u00e0 tendeva ad essere tarchiato ed io ero una via di mezzo. Prima ero aumentato in altezza, mi avevano poi riempito di cibo per tentare di riempire la cornice e la cosa funzion\u00f2 notevolmente bene. Quando iniziarono le lezioni ero un ragazzo ben piantato.
Ci presentammo a scuola in agosto quando cominciava la stagione di calcio cos\u00ec fui in grado di provare per la squadra. La mia altezza e gli insegnamenti di calcio di mio pap\u00e0 mi permisero di entrare facilmente in squadra come riserva del centrale. Dopo il primo trimestre il titolare and\u00f2 in un\u2019altra scuola ed io entrai in prima squadra, pap\u00e0 quasi scoppiava dalla gioia.
Il primo giorno di scuola non fu male, mi presentai, fui presentato come centrale di riserva della squadra di calcio e vidi Marco a pranzo per la prima volta.
Andai a prendere il mio cibo e poi guardai in mensa, non conoscevo un’anima cos\u00ec mi sedetti ad un tavolo quasi vuoto per lavorare la montagna di cibo che le signore di servizio avevano accumulato nel mio piatto. Mentre mangiavo avevo la sensazione di essere guardato e furtivamente mi guardai intorno per vedere chi lo stava facendo. Sorpresi gli occhi di un ragazzo con capelli rossi e brillanti occhi blu che mi guardavano. Lui abbass\u00f2 rapidamente lo sguardo al piatto. Ero abituato ad essere guardato, in un’epoca di capelli a spazzola e teste rasate completamente o parzialmente, io ero un\u2019eccezione con i capelli castani che arrivavano 5 centimetri sotto le scapole. Siccome non li tagliavo da anni sembravano sempre piuttosto arruffati. Pap\u00e0 lo tollerava ma lo vedevo farsi piccolo ogni volta che li raccoglievo in una coda di cavallo. Lo facevo fortunatamente per lui solamente quando giocavo a calcio o a basket, il resto del tempo li lasciavo sciolti. Ritornai al mio cibo ma poi tornai rapidamente a guardarlo. Lui mi stava fissando e stava toccando la treccia pi\u00f9 lunga che avessi mai visto in un maschio. L’aveva tirata sulla spalla e la stava carezzandola delicatamente. Era cos\u00ec lunga che non ne potevo vedere la fine perch\u00e9 la tavola la nascondeva. Il ragazzo arross\u00ec quando cap\u00ec che lo avevo sorpreso a guardarmi, fin\u00ec e se ne and\u00f2 con la treccia ondeggiante. Io tornai rapidamente al mio cibo mentre cose strane stavano succedendo sotto la mia cintura. Giocherellai col mio cibo finch\u00e9 tutto ritorn\u00f2 alle sue dimensioni normali e poi andai alla lezione seguente stordito e confuso per la mia reazione.
Il giorno seguente lo cercai dopo aver preso il cibo, ma appena lui incontr\u00f2 i miei occhi, si alz\u00f2 e se ne and\u00f2. Non lo vidi per due settimane perch\u00e9 la scuola ed il calcio mi stavano occupando.
Vincemmo comodamente la prima partita di calcio, all\u2019inizio del secondo tempo stavamo vincendo 4 a zero ed io entrai e segnai. Pap\u00e0 aveva perso gran parte della partita ma ne vide l\u2019ultima parte e penso di non averlo mai visto cos\u00ec orgoglioso di me, non aggrott\u00f2 le ciglia neanche quando entrai in macchina dopo la partita coi capelli raccolti in una coda di cavallo bagnata e passando met\u00e0 del tempo del viaggio verso casa tentando di mettermi gli orecchini al buio. Parlava solo di calcio.
La mia posizione aument\u00f2 immediatamente a scuola e la maggior parte delle ragazze mi faceva la corte. Io naturalmente ero disponibile, avevo un po’ di notoriet\u00e0 ed avevo un bell\u2019aspetto, ma ero un \u201cnovizio\u201d. Nessuna ragazza nella scuola, specialmente nessuna nella mia classe osava essere vista con qualcuno che non fosse \u201cesperto\u201d. La soluzione ovvia era per ogni donna della scuola di ignorare la mia esistenza. Fui sorpreso nello scoprire che la cosa non mi preoccupava ed ero un po\u2019 deluso nel cercare ogni giorno a pranzo il ragazzo con la treccia e di non vederlo mai.
Nella terza settimana di scuola avevamo la prova di educazione fisica obbligatoria. Non fu un problema per me finch\u00e9 non arrivammo alla piscina, dovevamo nuotare solo quattro vasche per superare la prova. Sfortunatamente finii nella parte pi\u00f9 profonda della piscina, riuscii a tirarmi fuori ansando e soffocando e mi trovai gocciolante davanti all\u2019insegnante che mi chiedeva perch\u00e9 ero saltato in piscina quando sapevo di non saper nuotare. Decise che avrei terminato l\u2019allenamento di calcio 15 minuti prima e sarei andato a lezione di nuoto. Mi dissero che che uno dei nuotatori pi\u00f9 veloci della regione sarebbe stato il mio insegnante.. La squadra di nuoto stava finendo quando entrai, stavo guardando un paio di ragazze che facevano tuffi quando una voce dietro di me disse: &#034Tu sei Brian?&#034
Mi voltai e vidi un ragazzo alto con profondi occhi blu, sapevo di averlo gi\u00e0 visto in qualche luogo, ma non riuscivo a ricordare finch\u00e9 lui non si tolse la cuffia dalla sua testa ed i brillanti capelli rossi precipitarono bagnati sino alla vita.
&#034Io sono Marco, il tuo insegnante di nuoto. Cominciamo dalle basi&#034, disse e mi lanci\u00f2 un rapido sorriso. Il mio cuore sembr\u00f2 mettersi a correre, ma io riuscii a dire qualche cosa di simpatico.
&#034Mmm… Pronto quando tu lo sei.&#034
Marco era un nuotatore veloce, avrebbe potuto essere anche pi\u00f9 veloce ma tutti quei capelli piegati sotto la cuffia probabilmente lo rallentavano un po\u2019. Mi disse che raggiungere il vertice voleva dire lavorare forte e lavorare sodo non faceva male a nessuno. Come me, lui era pi\u00f9 vecchio dei nostri compagni di classe. A quattro anni era stato coinvolto in un incidente automobilistico che quasi l’aveva ucciso. I dottori avevano giurato che non sarebbe pi\u00f9 riuscito a camminare. Non sapevano come spiegarlo ad un bambino di quattro anni, i suoi genitori l\u2019avevano avviato al nuoto come parte della terapia. Lui strisciava dalla sedia a rotelle alla piscina e nuotava finch\u00e9 qualcuno non lo trascinava fuori ore pi\u00f9 tardi. Aveva otto anni quando i dottori gli permisero di frequentare la prima elementare. Il suo recupero proseguiva e quando cominci\u00f2 ad andare a scuola riusc\u00ec ad attraversare la porta. Non camminava bene, ma camminava. Ma nuotare era divenuto la sua vita. Sulla terra era goffo, nell’acqua era troppo aggraziato.
La mia prima lezione di nuoto con Marco fu quella che mi diede la prima indicazione di essere gay. Lui doveva sostenermi nell’acqua mentre mi insegnava come stare a galla ed il tocco delle sue mani spediva brividi lungo la mia spina dorsale. Mi teneva le mani mentre imparavo a muovere i piedi e mi trascinava intorno al lato poco profondo della piscina. Ebbi un\u2019erezione per la maggior parte della lezione ed ero cos\u00ec imbarazzato che rimasi in piscina anche nell\u2019intervallo. Poco prima che finisse il primo giorno, mi fece saltare nell’acqua profonda per vedere come me la cavavo. Saltai il pi\u00f9 vicino a lui e mentre affondavo stesi la mano per sostenermi. La mano strisci\u00f2 lungo il suo torace e, passato il suo inguine, sentii la sua erezione attraverso il costume sottile. Lui mi tir\u00f2 in superficie e mentre ansavo e mi sostenevo a lui, feci correre di nuovo la mano sul suo inguine (come se fosse accidentale). Marco mi fece girare e mi trascin\u00f2 verso il bordo della piscina dove mi fece fare alcuni altri esercizi. Ancora una volta mi aiut\u00f2 sostenendomi e questa volta la sua mano strisci\u00f2 contro la mia erezione. Mi rivolse un rapido sorriso colpevole, poi arross\u00ec di un brillante cremisi…
&#034Per oggi la lezione \u00e8 finita&#034, balbett\u00f2. &#034Ci vediamo domani.&#034 Usc\u00ec dalla piscina e si diresse verso lo spogliatoio. Mi ci volle un po\u2019 di tempo per riprendere il controllo e seguirlo.
Per quel trimestre non avevamo lezioni in comune e quindi lo vidi solo durante le nostre lezioni di nuoto. Dopo la prima lezione c\u2019erano sempre molte persone intorno cos\u00ec io non ebbi mai molta opportunit\u00e0 di conoscerlo meglio.
Venerd\u00ec sera c\u2019era la partita di calcio, io non giocai nel primo tempo e diedi un\u2019occhiata alle tribune per vedere se c\u2019era Marco. Lo vidi e lui mi fece segno con una mano ma la partita stava entrando nel vivo ed era necessaria tutta la mia attenzione. Le cose non andavano benissimo comunque entrai nel secondo tempo e feci una prestazione abbastanza buona. Finita la partita, poich\u00e9 pap\u00e0 era fuori citt\u00e0, rimasi per un po\u2019, prima di andare sotto la doccia, nel tentativo di stirarmi i capelli, poi occorse un\u2019altra mezz\u2019ora per asciugarli e pettinarli. Ero solo quando lasciai lo spogliatoio. Gettai uno sguardo fuori, pioveva a dirotto e stavo pensando alla camminata di un chilometro sotto il diluvio quando una macchina si ferm\u00f2 davanti alla porta.
Marco abbass\u00f2 il vetro del finestrino e disse: &#034Hai bisogno di un passaggio, marinaio?&#034
Mentre entravo in macchina mi chiese se volevo fermarmi per una pizza lungo la strada di casa. Dissi che ero stanchissimo e mi faceva male un colpo che avevo ricevuto. Arrivati davanti a casa Marco mi disse che sembrava molto buia, dissi che pap\u00e0 era fuori citt\u00e0 per alcuni giorni ed ero solo: gli dissi anche che i miei grandi progetti per il fine settimana erano passare dal letto al soggiorno fino a luned\u00ec pregando che il dolore mi passasse. Marco mi guard\u00f2 e disse timidamente con voce roca che anche i suoi genitori erano fuori citt\u00e0 ad una convention medica e che anche lui era solo, disse anche che aveva una piscina coperta a casa sua ed una vasca calda.
Sentii che mi diventava duro e mi chiesi se lui stesse sentendo lo stesso quando disse: &#034Ho passato molto tempo ricoverato in ospedale e so come ci si sente bene in una vasca calda quando si ha male ai muscoli. Ho imparato anche come massaggiare i muscoli doloranti e cacciare via il male.&#034
Non mi guardava mentre lo diceva, la sua voce aveva un che di ansioso ed una nota di speranza. Capii che ero arrivato ad un bivio e dovevo decidere da che parte andare. Sapevo che presa una strada non vi sarebbe stato ritorno. Mi chiesi se anche Marco si trovava allo stesso bivio.
&#034Vasca calda e massaggio, mi sembra grande&#034 Gli dissi.
Lui mi sorrise a me e fece una conversione con la macchina.
Marco viveva circa a tre chilometri da casa mia in quella che era nota come la &#034parte ricca&#034 della citt\u00e0. Vidi che la casa era enorme quando ci passammo di fianco per andare in garage. La stanza di Marco era appena fuori dal garage in un’ala privata che includeva la sua stanza, uno studio, una piccola stanza di allenamento, il suo bagno, la piscina coperta e la vasca calda. Mi port\u00f2 in piscina ed indic\u00f2 la vasca calda.
&#034Entra, io vado a cambiarmi&#034, mi disse dirigendosi di nuovo verso la stanza.
Io mi tolsi velocemente i vestiti e li appesi su un gancio. Pensai di tenermi le mutande ma cos\u00ec avrei dovuto indossarle bagnate per tornare a casa. Me le tolsi ed entrai nella vasca. L’acqua calda era eccezionale sui miei muscoli stanchi quando mi sdraiai nella vasca. C’erano un paio di pulsanti al mio fianco ed io li pigia finch\u00e9 non feci partire il getto. I getti di acqua calda stavano cominciando a diminuire l’indolenzimento della mia schiena quando Marco rientr\u00f2 con un accappatoio. In mano aveva una bottiglia di brandy e due bicchieri. Riemp\u00ec un bicchiere e me lo diede, si mise sul bordo della vasca e lasci\u00f2 cadere l\u2019accappatoio. Quasi il brandy mi soffoc\u00f2.
La brillante treccia rossa e la sua rossastra e rada barbetta a punta erano gli unici peli sul suo corpo. Era raso dal collo in gi\u00f9. Sapevo che si radeva il torace e le gambe come la maggior parte dei nuotatori, ma l’inguine raso ed il culo liscio riportarono alla massima estensione la mia erezione. Feci correre una mano nel cespuglio che mi copriva il cazzo e tra la massa di peli del torace. Un vero contrasto ho pensato tra di me mentre lui entrava nella vasca e si sedeva accanto a me.
Centellin\u00f2 il suo brandy per alcuni minuti poi mi disse di sedermi di fronte a lui, lo feci ed il getto d\u2019acqua mi massaggi\u00f2 la schiena, Marco prese una gamba delle mie e cominci\u00f2 a massaggiare i muscoli del polpaccio.
&#034I muscoli delle gambe fanno sempre maledettamente male dopo un allenamento.&#034 Spieg\u00f2 mentre mi modellava i muscoli. Modell\u00f2 il polpaccio e poi mi tir\u00f2 vicino per cominciare con le cosce. Chiacchierammo del calcio e di quello che stava succedendo a scuola mentre io tentavo di evitare di pensare a quello che stavo provando. Marco massaggi\u00f2 risalendo la coscia verso l\u2019inguine ed il membro gonfio. Pi\u00f9 le mani si avvicinavano e pi\u00f9 la mia erezione diventava dura ed il mio torace si contraeva. La sua mano finalmente strisci\u00f2 sul mio uccello duro e la spost\u00f2 velocemente; arross\u00ec ed esit\u00f2 per vedere se stavo per attaccarlo. Io ero confuso ed impaurito. Avrei potuto uscire dalla vasca ed incamminarmi sotto la pioggia o avrei potuto seguire il corso dei miei sentimenti. Esitai, Marco mi stava mettendo alla prova? Se avevo ragione e non avessi fatto niente probabilmente avrei perso un’opportunit\u00e0 unica. Con lo stomaco in tumulto allungai una mano a toccare la sua coscia, avrei potuto dire che era un incidente se si fosse lagnato. Lui chiuse gli occhi e respir\u00f2 profondamente. Quando riapr\u00ec gli occhi erano pieni della speranza e paura ed io mi chiesi se fosse come mi sembrava di vedere. Gli occhi di Marco assunsero un’espressione improvvisa di determinazione, tolse delicatamente la mia mano dalla sua coscia, la trasport\u00f2 al suo inguine e la mise sulla sua erezione. Allung\u00f2 l\u2019altra mano sott\u2019acqua per toccare leggermente il mio uccello e questa volta la mano si ferm\u00f2. Io respirai profondamente, avvolsi le mie gambe intorno a lui, lo tirai verso di me e lo baciai sulle labbra. Dopo un momento di esitazione lui apr\u00ec la bocca e lo baciai profondamente come non avevo mai baciato una ragazza. Lui rispose immediatamente schiacciando la bocca sulla mia e strisciando il suo inguine contro il mio uccello. Lo presi e lo feci sdraiare e sempre baciandolo portai la mano al suo inguine, lo strofinai e mi sembr\u00f2 di carta smerigliata. Mi tirai via e risi.
&#034Cosa c\u2019\u00e8? Cosa c\u2019\u00e8? &#034 lui balbett\u00f2 imbarazzato.
&#034Nulla&#034 Gli dissi: \u201cHo solo notato che il tuo inguine sembra una guancia alle 5 del pomeriggio.\u201d
Lui rise e poi riprese a spingere le labbra sulla mia faccia. Rotolammo nella vasca facendo traboccare l\u2019acqua finch\u00e9 lui non fu sopra di me con le braccio intorno al mio corpo e muovendo il torso in modo che i nostri uccelli strofinassero l’uno contro l’altro e contro le nostre pance. Marco si abbass\u00f2 per baciare i miei capezzoli ed io spinsi una mano tra di noi per afferrare ambedue i nostri cazzi e cominciare ad accarezzarli. L’attivit\u00e0 divenne pi\u00f9 frenetica quando afferrai il culo di Marco e schiacciai la sua pelvi contro la mia. Ci prosciugammo (per cos\u00ec dire) mentre ci baciavamo ognuno sulla bocca dell\u2019altro ed esploravamo l\u2019altro con la lingua e le mani. Sentii i miei interni contrarsi mentre il mio corpo reagiva alla nostra libidine. Il mio respiro divenne un rantolo e la ferocia del mio movimento contro Marco divenne selvaggio. Lui rispose accelerando i suoi movimenti e sbattendo la sua lingua nella mia gola. La mia schiena si inarc\u00f2 mentre l’orgasmo mi prendeva. Mi agitai violentemente mentre lo sperma caldo saliva come un razzo dal mio uccello nell’acqua tra di noi, spasmo dopo spasmo. L\u2019anelito di Marco si trasform\u00f2 in un lamento mentre il mio movimento contro il suo corpo provoc\u00f2 la sua liberazione. Lo strinsi ermeticamente mentre lui pulsava contro di me. Sentii il suo uccello gonfiarsi e sentii il suo sperma sprizzare contro il mio addome. Dopo molti altri spasmi croll\u00f2 contro di me con un enorme sospiro. Continuai a tenerlo stretto a me, la mia mente e mio corpo barcollavano nella forza dell’orgasmo, non ne avevo mai avuto uno cos\u00ec forte e restai debole. Ci stringemmo l’uno all’altro per un altro minuto senza dire o fare niente, assaporando solo l\u2019essere uno nelle braccia dell\u2019altro. Alla fine Marco si tir\u00f2 su e mi guard\u00f2.
&#034Wow!&#034 disse e croll\u00f2 di nuovo nelle mie braccia.
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