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{"id":2666,"date":"2016-09-17T19:08:19","date_gmt":"2016-09-17T19:08:19","guid":{"rendered":"http:\/\/www.bestsexstory.com\/?p=2666"},"modified":"2016-09-17T22:23:56","modified_gmt":"2016-09-17T22:23:56","slug":"mia-madre-parte-seconda","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.bestsexstory.com\/mia-madre-parte-seconda.html","title":{"rendered":"MIA MADRE PARTE SECONDA"},"content":{"rendered":"

Mi sentii svenire dal piacere, finalmente il bastone di carne tanto desiderato
mi era entrato nel corpo.
Il mio tesoro mi penetrava con delicatezza accompagnando la sua chiavata con
parole dolcissime; mi sembrava di essere in Paradiso, lo tirai a me, lo baciai e
gli dissi: \u201csei il mio Angelo, ti voglio, ti voglio per sempre\u201d.
Purtroppo l\u2019estasi dur\u00f2 solo pochi minuti, improvvisamente acceler\u00f2 i colpi,
estrasse la varra dalla spacca, la poggi\u00f2 sul mio ventre e mi inond\u00f2 la pancia
di densa sborra.
Capii che l\u2019emozione gli aveva fatto un brutto scherzo, ma ero tanto
innamorata che fui felice lo stesso, pur non avendo goduto.]
Io, invece, godetti come una bestia.
Immaginando che fosse l\u2019ora del rientro, rimisi esattamente al suo posto
il diario, ma da quel giorno \u00e8 inutile dirlo, ogni volta che mia madre usciva
correvo a prenderlo e, sempre sparandomi una sega, lo leggevo avidamente.
Una delle prime pagine che corsi a leggere fu quella del marted\u00ec precedente
per verificare l\u2019esattezza della mia visione.
Era incredibile, non avevo sbagliato quasi niente, il mandrillo l\u2019aveva
effettivamente chiavata sulla sedia delle visite ginecologiche, l\u2019unica cosa
che non avevo \u201cvisto\u201d era avvenuto nell\u2019ingresso; il dottore non aveva
resistito al delizioso bocchino<\/p>\n

e le aveva scaricato le palle in gola, facendola venire per la prima volta.
Avrei dovuto supporlo, con un pucchiaccone come mia madre una sola scopata
non era sufficiente, ecco cosa scriveva quella troia di mia madre.
[\u2026dopo aver reclinato lo schienale, il mio amore, che non aveva smesso un attimo di accarezzarsi il duro cazzo, si \u00e8 inginocchiato ai miei piedi, mi ha prese le caviglie, ha cominciato a baciarmi le gambe, me le ha divaricato posizionandole sugli appoggi, mi ha dischiuso con le dita le labbra della fica e dicendo: \u201ca noi puttanona\u201d, mi ha ficcato la testa tra le cosce iniziando a leccarmi il clitoride.<\/p>\n

\u201cChe meraviglia, hai una lingua delicatissima e come la usi bene, nessuno mi ha mai leccato cos\u00ec, mi fai morire\u201d.
Sempre pi\u00f9 allupato il mio tesoro, che accompagnava la lappata con un frenetico massaggio alle mammelle, mi ha introdotto un palmo di lingua nella spacca ed
ha cominciato un ritmico andirivieni a mo\u2019 di chiavata.
\u201cBasta!, basta!, non resisto pi\u00f9, adesso voglio il cazzo, dai prendimi\u201d.
Il mio amore si \u00e8 alzato, mi ha strusciato la capocchia all\u2019imboccatura della fessa, poi si \u00e8 ritratto, \u201ccerto che ti chiaver\u00f2, ma prima toccati un po\u2019, lo sai che mi piace vederti masturbare, mi eccito come una bestia\u201d.
Come una puttana non mi sono fatta pregare, mi sono infilata due dita nella bernarda cominciando un frenetico ditale, \u201cdai sparati una sega, anche a me piace guardarti, anzi qualche volta dobbiamo godere cos\u00ec, mentre ci masturbiamo, e quando verrai devi sborrarmi in bocca ed io ingoier\u00f2 tutto il tuo sperma, questo lo faccio solo a te, tesoro mio\u201d.
\u201cAngelo mio, \u00e9 bello vederti cos\u00ec aperta, cos\u00ec infoiata e lo sai che mi piaci quando parli in modo sboccato, ma non devi dirmi bugie, io non posso credere che tu non beva la broda di tuo marito quando ti schizza in gola\u201d.
\u201cLo giuro sul bene che ti voglio, amore mio, io quell\u2019uomo lo schifo, \u00e9 un ZOZZO, pensa che quando sta per godermi in bocca dice sempre \u201cadesso ti piscio in gola la mia sborra\u201d, questa frase mi fa ancora pi\u00f9 ribrezzo, io per non insospettirlo lo lascio fare ma quando ha finito, dicendogli che altrimenti mi viene l\u2019acidit\u00e0 sputo tutto sul pavimento, con te invece \u00e9 bellissimo, \u00e9 come succhiarti l\u2019anima, ritengo che questa sia la pi\u00f9 grande prova d\u2019amore che possa darti\u201d.
\u201cCerto gioia mia, parliamo mentre ci accarezziamo? cos\u00ec \u00e9 molto pi\u00f9 ARRAPANTE\u201d.
\u201cCome vuoi, il maestro di erotismo sei tu, lo sai che riesci a portarmi al settimo cielo?, mi trasformi da una signora perbene in una troia da casino, la tua troiona ed io sono felicissima di esserlo, prima per\u00f2 baciami, voglio infilarti la mia lingua in gola, vedi se ho imparato, vedi se \u00e9 cos\u00ec che fanno le puttane?\u201d.
Si \u00e8 steso su di me e mi ha baciato, un bacio lunghissimo, sensuale, carnale.
\u201cBravissima, ma con un\u2019allieva come te \u00e9 facile insegnare, tu sei puttana nella anima, nel sangue, non dimenticarti che hai imparato a fare bocchini in una sola
lezione, la prima volta mi facesti un male tremendo con i denti, ora la tua bocca \u00e9 morbida come una fica, dai raccontami, prima di me quanti cazzi hai preso in bocca?\u201d.
\u201cTantissimi, mi \u00e9 sempre piaciuto ingoiare quel pezzo di carne duro che voi uomini portate nelle mutande, prima del matrimonio ho avuto una ventina di fidanzati e li ho sbocchinati tutti, ed erano talmente felici di farsi succhiare
che nessuno si \u00e9 mai lamentato, anzi, sborravano a litri nella mia bocca, ma io non ho mai ingoiato; mi piaceva tanto il golino che pur rammaricandomi di non poter chiavare, sai allora bisognava arrivare \u201cvergine\u201d al matrimonio, venivo lo stesso appena sentivo il caldo fiotto schizzarmi nella gola\u201d.
\u201cOltre i bocchini, per rimanere \u201cvergine\u201d, scommetto che ti facevi fare il culo, dimmi quante mazze ti sei cuccata in questo bel sederone?\u201d, mi ha chiesto, accarezzandomi le chiappe.
\u201cNessuna!, lo so ti sembrer\u00e0 strano ma allora avevo un vero terrore a farmelo mettere dietro, non l\u2019ho mai dato a nessuno, eppure tutti lo volevano perch\u00e9 mi confessavano che la parte pi\u00f9 eccitante del mio corpo era proprio il culo, ma devi sapere che il mio primo ragazzo, che era molto pi\u00f9 grande di me, una sera nella sua macchina dopo essersi fatta succhiare la grossa nerchia mi sollev\u00f2 le cosce e tent\u00f2 di incularmi, ma io, forse per il fatto che non ero preparata o perch\u00e9 lui aveva una cappella enorme, sentii un dolore atroce per cui lo allontanai bruscamente e da allora rimasi con il convincimento che era impossibile farsi inculare senza dover sopportare un simile dolore; per\u00f2 che stupida che sono stata, mi sono persa decine di ingroppate\u201d.
\u201cChe poi \u00e9 la cosa che preferisci\u201d.
\u201cE tu lo sai bene porcone mio\u201d.
\u201cE\u2019 stato tuo marito a farti per la prima volta il CULO?\u201d.
\u201cNo, anche quando mi sposai ero terrorizzata\u201d.
\u201cEd allora chi te l\u2019ha sfondato?, chi ti ha fatto diventare la mia adorabile
rottinculo\u201d.
\u201cE\u2019 stato un uomo bellissimo che incontrai al mare la prima estate dopo il matrimonio; avevo saputo che quel PORCO di mio marito mi tradiva, decisi di vendicarmi quindi accettai di andare a casa di questo ragazzo, bello come un dio greco; appena arrivati mi stese sul bordo del letto, mi divaric\u00f2 le cosce e mi lecc\u00f2 cos\u00ec bene che mi ritrovai subito con la fica fradicia, proprio come sono adesso dopo la tua lappata e le tue parole, in un baleno si svest\u00ec e mi infil\u00f2 nella pancia una varra di trenta centimetri, mi sembrava di impazzire tanto era bello, mi pomp\u00f2 a lungo, io non connettevo pi\u00f9, poi con estrema dolcezza mi sollev\u00f2 le gambe e mi fiond\u00f2 nel culo la sua enorme mazza, fu incredibile, non sentii dolore ma solo un piacere immenso che mi fece venire subito; da quel giorno, ogni volta che andavo da lui, e ci andai per almeno altre venti volte, mi facevo inchiappettare, ed ora, come sai bene, sono diventata una fanatica dell\u2019inculata\u201d.
Ed io ne sono felicissimo, ho sempre pensato che il vero modo di POSSEDERE una
donna \u00e9 quello di schiantarglielo tra le chiappe, e con te \u00e9 ancora pi\u00f9 bello
perch\u00e9 hai un culo che \u00e9 una vera calamita per il cazzo, dimmi, dopo quella prima
volta, quanti altri hanno goduto in questo culone?\u201d.
\u201cSolo mio marito, quando capii cosa mi perdevo, lo diedi anche a lui, adesso per\u00f2 basta parlare, vieni a mettermelo in bocca, voglio sentire il sapore del tuo cazzo\u201d.
Angelo era infoiatissimo, mi ha portato l\u2019asta all\u2019altezza delle labbra, l\u2019ho
afferrato, gli ho tirato gi\u00f9 la pelle e ho cominciato a far roteare la lingua
sulla sua capocchia paonazza, poi lentamente mi sono fatta scivolare in bocca
quasi tutta la varra e fissandolo negli occhi, ho dato inizio ad un delicatissimo
golino.
\u201cSei bellissima, sei un tesoro, sei la fine del mondo\u201d, biascicava l\u2019amore mio mentre si gustava il succoso bocchino.
Era in estasi pi\u00f9 totale, si \u00e8 fatto spompinare per oltre dieci minuti, poi ha detto: \u201cAdesso sono io a dire basta, ora ho voglia di fotterti\u201d.
Ha estratto la nerchia dalla mia bocca, si \u00e8 posizionato tra le mie cosce e con
un solo colpo me lo ha infilato nella spacca, cominciando a chiavarmi come un
ossesso.<\/p>\n

\u201cDio, che bello, dai pompami, sbattimi, sei il mio toro da monta ed io sono
la tua vacca\u201d, gli ho urlato.
Queste parole lo hanno eccitato ancor di pi\u00f9, allora ha cambiato ritmo, non pi\u00f9
colpi a ripetizione sferrati come un indemoniato, ma penetrazioni cadenzate,
violente, che mi squassavano il corpo.
\u201cTi piace?, cos\u00ec va bene amore mio?, sei una troiona, sei la mia zoccolona,
ti sfondo l\u2019utero, voglio fartelo arrivare allo stomaco, chiavona\u201d.
\u201cGodiamo, dai godiamo, non resisto pi\u00f9, godiamo insieme, per\u00f2 oggi devi
mettermelo dietro, ne abbiamo parlato tanto che mi \u00e8 venuta una voglia matta,
dai, tu lo sai, appena sentir\u00f2 la tua sborra schizzarmi nelle visceri, godr\u00f2\u201d.
\u201cVa bene, agli ordini signora rottinculo\u201d.
Mi ha estratto dalla pancia la varra fradicia di umori e l\u2019ha diretta verso
il culo, ho sollevato il bacino, ho afferrato la dura mazza ed ho portato la
grossa capocchia all\u2019imbocco del mio buco nero.
\u201cAdesso sfondami, spaccami in due\u201d.
In un attimo mi ha fatto scivolare l\u2019enorme palo di carne tra le chiappe, <\/p>\n

Poi un susseguirsi di colpi tremendi, con me che impazzita mi sgrillettavo
furiosamente.
\u201cVengo, vengo, non ce la faccio pi\u00f9, vieni anche tu?\u201d, mi ha urlato come un
invasato.
\u201cSi, si, fammi sentire un fiume di broda in culo che godo anch\u2019io\u201d, l\u2019ho
implorato, mi ha dato un ultimo tremendo affondo e mi ha scaricato un litro di
calda sborra nelle visceri, gli ho serrato le gambe dietro la schiena e dando un urlo sono venuta.
Lui si \u00e8 abbattuto stremato sul mio corpo.]
Che puttana era mia madre, ne ebbi conferma continuando a scorrere il diario,
ogni volta che si incontravano a casa del dottore, la troiona si gustava il cazzo
in ogni buco, e lui se la fotteva in tutti i modi possibili e godevano almeno tre
volte.
Rimasi esterrefatto quando lessi che per un\u2019intera settimana, durante la
quale mio padre era stato all\u2019estero per lavoro, la troia, dopo avermi messo a
letto e quando era sicura che dormissi, aveva fatto entrare in casa quel gran
figlio di una mignotta, si erano chiusi in camera e avevano scopato come ricci
fino all\u2019alba.
Erano pagine infuocate in cui narrava di favolosi sessantanove,<\/p>\n

lunghi pompini con immancabile bevuta di densa sborra, chiavate nelle pi\u00f9 svariate posizioni, da quella del missionario a quella a smorzacandela, passando per le pecorine e quelle a bordo letto con le cosce alzate durante le quali diceva che il cazzo le arrivava allo stomaco.
Una descrizione pi\u00f9 accurata era dedicata alle inculate.
Era il rapporto sessuale che pi\u00f9 le piaceva ed il suo stallone l\u2019accontentava
molto volentieri soddisfacendola a pieno.
Raccontava che, spesso, mentre fotteva seduta sulla mazza dell\u2019amico, si
sollevava, impugnava la varra e si portava la grossa cappella all\u2019imbocco del
buco nero, quindi si lasciava andare in modo che lentamente ma inesorabilmente
il cazzo le penetrasse tra le chiappe, narrando la sensazione sublime che provava
quando la nerchia le riempiva lo sfintere.<\/p>\n

Per\u00f2 a suo dire questa non era l\u2019inculata che preferiva; l\u2019apice della goduria
la raggiungeva alla pecorina, quando il suo ingroppatore la inchiappettava
affondandole dall\u2019alto il randello nel culo fino ad allagarlo del suo sperma.<\/p>\n

Si fermavano solo per riprendere le forze; durante tali pause, spesso, mia
madre andava in cucina a preparare del caff\u00e8 e dei tramezzini.
Qualche volta tornando aveva trovato il suo maschione addormentato, ma aveva
un sistema dolcissimo ed infallibile per risvegliarlo; si stendeva sul letto
e cominciava a leccargli la punta dell\u2019uccello,<\/p>\n

che, con il suo padrone ancora nel dormiveglia, si ingrossava lentamente
diventando il bastone duro che tanto piaceva avere in corpo a quella stronza della mia adorata mamma.
A volte, tralasciavano la colazione ricominciando a trombare alla grande.
Andando avanti nella lettura scoprii tutti i trucchi escogitati dalla troiona
per andare a farsi scopare, la zoccola, ad esempio, diceva a mio padre di recarsi
dalla sarta per farsi cucire dei vestiti e dopo tre o quattro sedute di misure,
leggi favolose montate, portava a casa degli abiti confezionati comprati in
negozio; per un periodo diceva di recarsi in un centro di estetica per fare dei
massaggi ed al ritorno annotava nel diario il lungo massaggio ai coglioni del
dottorino che si concludeva con la maschera di bellezza, fattagli dall\u2019amico che
gli stendeva sul viso la sua calda sborra; un\u2019altra volta si invent\u00f2 una terapia per il mal di schiena, a base di iniezioni praticatele dal Truzzi nel suo laboratorio ma invece dell\u2019ago, nel culo la stronza si infilava la dura mazza del dottorino.
La depravata confidava al suo caro diario tutte le pi\u00f9 minime sensazioni che
provava prima, durante e dopo i furtivi amplessi, ed anche, come, con la scuola
di Angelo, aveva imparato a fare i bocchini, l\u2019estasi che le procurava il bere
il denso nettare che le scaricava in gola il suo amante, le lunghe sgrillettate
solitarie pensando a quello che aveva fatto e fantasticando su quello che
avrebbe fatto con il suo dottor Truzzi.
La loro attrazione carnale era cos\u00ec forte che si cercavano continuamente, e
per potersi vedere il pi\u00f9 spesso possibile mia madre s\u2019invent\u00f2 una vera passione
per il sempre detestato lavoro all\u2019uncinetto in cui erano maestre le sorelle
di Angelo.
Questo divent\u00f2 un ottimo motivo per recarsi, quasi tutti i pomeriggi, a casa
del suo amante.
Leggiamo cosa scriveva.
[ Oggi sono andata a casa Truzzi ma il mio tesoro \u00e9 rimasto chiuso nel suo
studio per circa un\u2019ora facendomi star male.<\/p>\n

\n