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{"id":2622,"date":"2016-09-17T19:08:17","date_gmt":"2016-09-17T19:08:17","guid":{"rendered":"http:\/\/www.bestsexstory.com\/?p=2622"},"modified":"2016-09-17T22:23:59","modified_gmt":"2016-09-17T22:23:59","slug":"passione-ancestrale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.bestsexstory.com\/passione-ancestrale.html","title":{"rendered":"Passione Ancestrale"},"content":{"rendered":"

Passione
Ancestrale<\/p>\n

<\/p>\n

Le turbe ancestrali si possono reprimere, ma
non rimuovere. E, nonostante i suoi 30 anni,
una bella moglie e un bel pargoletto, Piero
continuava a covare il suo desiderio sessuale
infantile e adolescenziale: sua madre Gilda. Era
una passione che non era svaporata col tempo
e che, nonostante i suoi sforzi, gli ritornava
imperiosamente tutte le volte che lui
incontrava sua madre. La donna era ormai
60enne e in evidente sovrappeso, ma
continuava ad essere l’oggetto del desiderio
segreto di suo figlio, che ogni volta che si
trovava in sua compagnia si eccitava al punto
di doversi poi masturbare per acquietarsi.
Gilda non aveva mai sospettato nulla in
proposito perch\u00e9 Piero, che le era devoto, era
sempre stato molto accorto nel mascherare
l’insano desiderio sia ai suoi occhi, sia a quelli
degli altri familiari. Del resto, non poteva
accorgersene il padre Antonio, 64enne,
assicuratore, concentrato com\u2019era nei suoi
impegni di lavoro; n\u00e9 Laura, la sorella
maggiore, 34enne, sposata e interamente
assorbita dalle preoccupazioni per il marito ed
i suoi due figli; meno che mai Lidia sua moglie,
innamoratissima di lui, che comprendeva e
giustificava quel suo grande attaccamento
verso la madre.
Negli ultimi tempi, per\u00f2, il desiderio di Piero
stava assumendo i caratteri dell’ossessione e
le visite a sua madre si erano intensificate al
punto che passava da lei almeno due, tre volte
la settimana, scegliendo gli orari pi\u00f9 diversi,
nella speranza che, per una fortunata
contingenza, potesse succedere qualcosa che
lo aiutasse a sbloccare a sua tormentosa
passione. La maggiore frequenza di quelle
visite non era sfuggita alla madre, che ormai
ne faceva oggetto di affettuosa ironia (\u201cfiglio
mio, ti sei sposato, ma hai sempre nostalgia di
questa casa, eh?\u201d), ma nulla le faceva
sospettare qualcosa di morboso. Ma una
sera\u2026
Piero era stato da sua madre gi\u00e0 nel
pomeriggio, ma, avendo saputo che il padre
era partito per suoi impegni e che sarebbe
tornato solo l\u2019indomani, non resistette alla
voglia di tornare da sua madre. Gilda non si
aspettava una seconda visita; cos\u00ec, quando
sent\u00ec bussare alla porta e se lo vide davanti,
esclam\u00f2:
\u201cOh Piero, come mai a quest\u2019ora?… \u00e8 successo
qualcosa?\u201d
Gilda non riusciva a nascondere la sua
meraviglia, ma neppure un certo imbarazzo
per l\u2019abbigliamento con quale si era fatta
trovare. Erano le 20.30 e lei, non aspettando
nessuno, si era messa in libert\u00e0, indossava una
vestaglia nera semi trasparente senza
reggiseno che lasciava intravedere le sue
voluminose poppe e i capezzoli irti come un
piccolo dito.
\u201cNo, mamma, nulla di grave \u2026. \u00c8 che mi sono
ricordato di aver lasciato delle chiavi
dell\u2019ufficio \u2026\u201d
Era una balla, ma a Piero non era venuto in
mente di meglio per giustificare quella
improvvisata.
Poi, la vista della madre in desabill\u00e8, con quelle
due grosse tette (una sesta abbondante)
ancora piene e di quei capezzoloni prominenti,
gli aveva fatto salire il sangue al cervello.
\u201cVieni, entra, accomodati in salotto \u2026 stavo
proprio qui a guardare un po\u2019 di
televisione\u2026.\u201d
Il divano appariva insolitamente disfatto,
presumibilmente la madre vi si era distesa
come sopra un triclinio.
\u201cSiediti, Piero\u2026. aspetta un attimo che ti
porto qualcosa da bere\u201d.
Si era seduto ed aveva avvertito subito il
calore del corpo che vi si era adagiato; ma
aveva anche notato che la madre, con un
movimento furtivo, aveva nascosto qualcosa
sotto il cuscino. Appena la donna and\u00f2 in
cucina, Piero sollev\u00f2 il cuscino e quello che vi
scopr\u00ec lo lasci\u00f2 senza fiato: un cazzo di gomma!
Aveva gi\u00e0 la mente in ebollizione, ora l\u2019idea
che sua madre si stesse dando piacere con quel
fallo artificiale lo fece arrapare come una
bestia.
Quando la madre torn\u00f2 con un liquorino e gli si
sedette accanto, lui si sforz\u00f2 di sorriderle
lanciandole una battuta allusiva:
\u201cMamma, mi dispiace molto se ti ho
disturbata\u2026 se ho interrotto qualcosa di \u2026. di
piacevole\u2026..\u201d.
\u201cNo, Piero, ma quale disturbo! \u2026. non hai
interrotto niente \u2026. che c\u2019\u00e8 di pi\u00f9 piacevole
che ricevere la visita del proprio figlio?\u201d
A quel punto il giovane si fece coraggio, scost\u00f2
il cuscino e tir\u00f2 fuori il fallo di lattice:
\u201cBeh, forse qualcosa di pi\u00f9 piacevole c\u2019\u00e8 \u2026.
magari questo!….\u201d.
Gilda arross\u00ec violentemente e abbass\u00f2 lo
sguardo, sospendendo a respirazione. Ma lui la
incalz\u00f2 con voce melliflua:
\u201cMamma, mica devi vergognarti\u2026. \u00e8 normale
che una donna abbia delle voglie e debba
soddisfarle\u2026. semmai \u00e8 un peccato che debba
farlo da sola \u2026.\u201d.
Gilda era come paralizzata dalla sorpresa e dal
pudore, non riusciva a dire una parola n\u00e9 a
guardare in faccia il figlio. Poi, sempre
tenendo gli occhi bassi, bofonchi\u00f2 poche
parole di giustificazione:
\u201cScusa, ma ero sola e un po\u2019 malinconica \u2026.
cos\u00ec, guardando la TV, mi \u00e8 venuto un po\u2019 il
capriccio \u2026..\u201d
S\u00ec, ma com\u2019\u00e8 che aveva quel fallo di lattice?
Evidentemente non era la prima volta. Ma
Piero non infier\u00ec, anche se quell\u2019inizio di
confessione lo incoraggi\u00f2 a farsi pi\u00f9 audace. Si
accost\u00f2 di pi\u00f9 alla madre, con un braccio le
cinse le spalle, con l\u2019altra mano prese quel
cazzo finto e glielo avvicin\u00f2 al grembo
aggiungendo:
\u201cMamma, ti voglio bene \u2026 non c\u2019\u00e8 nulla di
male, non ti angustiare\u2026 se vuoi ti aiuto io!\u201d.
A quel punto la madre gli lanci\u00f2 uno sguardo
allucinato rispondendo: \u201cMa che dici, Piero, sei
impazzito? Come ti permetti a rivolgerti a me
cos\u00ec?\u201d.
Ma Piero, per nulla intimorito, si avvicin\u00f2
ancora di pi\u00f9, le accarezz\u00f2 il volto con fare
molto affettuoso e, nel contempo, cominci\u00f2 a
fare pressione con la punta del fallo all’altezza
dell’inguine:
\u201cSu, mamma, di me non ti devi vergognare\u2026.
aiutarti a godere, vederti godere, sarebbe per
me un piacere immenso\u2026. anzi, se lo vuoi
sapere, mi piacerebbe tanto che sia io a farti
godere\u2026\u201d
Gilda non credeva alle sue orecchie. Come
poteva suo figlio dirle certe cose? Ma quando
lui, approfittando del momentaneo stato di
confusione della madre, le prese una mano e la
port\u00f2 a saggiare la sua patta rigonfia, Gilda
non trov\u00f2 la forza di res****re.
\u201cMamma\u201d, gli soffi\u00f2 lui in un orecchio, \u201c\u00e8 una
cosa che ho sempre desiderato!\u201d
Gilda cominci\u00f2 a vacillare. In fondo aveva una
gran voglia quella sera ed era stata interrotta
proprio sul pi\u00f9 bello. Cos\u00ec, cedendo alla
pressione che il figlio esercitava con quel cazzo
finto, cominci\u00f2 ad allargare un p\u00f2 le gambe.
Piero a quel punto constat\u00f2 che la madre non
indossava neanche le mutande e sfreg\u00f2 il fallo
sulla sua passera pelosa. Poi fece entrare la
punta del cazzo artificiale e spinse con una
certa energia, facendolo rapidamente sparire
tutto dentro la fica di sua madre.
Quando Gilda prese cognizione chiara della
situazione era gi\u00e0 tardi. Il fallo manipolato dal
figlio scorreva gi\u00e0 avanti e indietro nella sua
passerona e lei cominciava ad avvertire brividi
lancinanti di piacere.
\u201cVedi, mamma, quant\u2019\u00e8 bello!\u2026. su,
abbandonati!… lasciati andare! \u2026. ti aiuto io a
godere!\u201d.
Gilda reclin\u00f2 il capo sulla spalliera del divano e
lasci\u00f2 libero campo all\u2019azione di Piero. Lui si
inginocchi\u00f2 in mezzo alle sue gambe e si chin\u00f2
a leccarle il clitoride. Gilda godeva come non le
capitava da tempo con quel fallo che la
penetrava e la lingua del figlio che leccava
sapientemente. Raggiunse un primo orgasmo
che la fece sussultare e, accorgendosi che
Piero aveva nel frattempo tirato fuori il suo
cazzo, lo prese in mano.
Quando la mano della donna cinse il cazzo
turgido e lo scappell\u00f2, Piero prov\u00f2 un piacere
enorme. Tolse via dalla fica quel fallo finto e
punt\u00f2 deciso il suo cazzo vibrante verso la fica
sbrodolante:
\u201cMamma, \u00e8 venuto il momento di farti godere
con un cazzo vero!\u201d
Gilda non oppose resistenza, anzi si tir\u00f2 avanti
con il bacino per facilitare la penetrazione.
Piero affond\u00f2 con tutta la mazza dura come il
marmo facendoglielo sentire tutto. Gilda
emise un lungo sospiro di piacere e il figlio
cominci\u00f2 a fotterla incalzandola:
\u201cTi piace?… Ti piace il mio cazzo, mamma?…
Non \u00e8 meglio questo che quello finto?\u201d.
Lei, travolta dal piacere e superata ogni
residuo pudore, rispondeva a tono:
\u201cOh s\u00ec, mi piace! Oh che bello il tuo cazzo!….
Dai, s\u00ec, Piero, entrami dentro \u2026. prendimi \u2026.
fammi godere!\u201d
Nel giro di qualche minuto la scena era
cambiata completamente. I due si
avvinghiavano come a****li in fregola e si
baciavano in bocca come due amanti
appassionati.
Piero stava realizzando il sogno proibito di
tutta la sua vita: stava scopando sua madre!
Dovette fermarsi pi\u00f9 volte per allungare il
godimento e non venire, mentre Gilda
continuava a godere in un susseguirsi di
orgasmi. Alla fine Piero liber\u00f2 il suo furore e
scaric\u00f2 interminabili schizzi di sborra nel
ventre di sua madre, la quale ebbe un ultimo
orgasmo che la fece ululare e tremare.
Ma dopo tanta attesa, Piero non si
accontentava certo di una scopata, se pur
emozionante e appagante, con la donna che
aveva desiderato tutta la vita. Telefon\u00f2 a casa
alla moglie Lidia dicendole che la madre non si
era sentita bene, che il dottore l\u2019aveva visitata
ed aveva escluso complicazioni preoccupanti,
ma che lui riteneva opportuno restare a
dormire da lei per vigilare, visto che suo padre
era fuori citt\u00e0.
Gilda, ormai abbattuto ogni tab\u00f9, anzi intrigata
da quella inattesa ed insospettata tresca
i****tuosa, si port\u00f2 il figlio nel suo letto. Piero
le regal\u00f2 subito una lunga e appassionata
leccata di figa, poi la fece girare e le lecc\u00f2 per
bene il buco del culo. Un trattamento che la
madre non si aspettava certo, ma l\u2019aveva
sorpresa felicemente:
\u201cSei un porco, figlio mio\u2026. questo non me lo
ha mai fatto nessuno! Per\u00f2 \u00e8 bello, mi piace
\u2026.. vedo che ti piace il mio culo \u2026. Certo \u00e8 un
po\u2019 troppo grosso \u2026.. mica \u2026.?\u201d.
Piero aveva sempre avuto un debole per il culo
grosso di sua madre. E adesso che con l’et\u00e0 era
ancora pi\u00f9 grosso e carnoso, lo desiderava
ancora di pi\u00f9. Sospendendo per un attimo di
leccarle l\u2019ano, bofonchi\u00f2:
\u201cMica ti dispiacerebbe se \u2026.\u2019\u201d
Continu\u00f2 a leccarglielo senza trascurare di
infilarle le dita nella fica, poi si posizion\u00f2
dietro di lei alla pecorina e, pur usando
inizialmente un po\u2019 di premura, glielo infil\u00f2
tutto dentro. E prese ad incularla con forza,
facendo sbattere rumorosamente le palle sulla
chiappe e le mungeva le enormi tette.
\u201cMmmm \u2026. mamma \u2026.. dio che piacere che
mi dai! \u2026.. mmmm \u2026. che bello aprirti il culo!\u201d
Gilda dal canto suo godeva come non mai,
sentendosi la puttana di suo figlio.
\u201cS\u00ec, figlio mio \u2026. prendimi \u2026. rompimi \u2026..
sfoga tutte le tue voglie dentro mamma tua!\u201d
Gilda si era ormai s**tenata. Da tempo il
marito aveva smesso di montarla e
stantuffarla a dovere. Se andava bene, una
scopatina veloce una volta al mese. E, difatti,
ormai da tempo lei cercava sollievo in quel
fallo di gomma che le aveva procurato una sua
cara amica. Non aveva mai pensato di fare le
corna al marito, mai avrebbe immaginato di
averlo in famiglia un amante giovane e aitante.
Adesso l’idea peccaminosa dell’i****to
aumentava a dismisura quella sua voglia di
godere tanto a lungo repressa.
Piero, dopo una lunga cavalcata, sborr\u00f2 la
seconda vota inondando il culone di sua
madre, grugnendo come un maiale. Poi,
ridistendosi al suo fianco ed accarezzandole
vogliosamente le mammellone, le disse:
\u201cMamma, che splendida inculata! \u2026. mi hai
reso l\u2019uomo pi\u00f9 felice del mondo \u2026. una
donna come te mica si pu\u00f2 immalinconire con
un fallo di gomma \u2026. questi sono giocattoli
per le vecchie racchie, non per te!\u201d
\u201cFiglio mio, hai ragione \u2026\u201d, rispose Gilda con
aria soddisfatta ed anche inorgoglita da quelle
parole del figlio, \u201c\u2026ma cosa dovevo fare se
tuo padre non ce la fa pi\u00f9? \u2026 e chi poteva
immaginare che la soluzione ce l\u2019avevo a
portata di mano?….\u201d, e, cos\u00ec dicendo, afferr\u00f2 i
coglioni del figlio e li strizz\u00f2 affettuosamente.
Ma la notte era ancora giovane e il desiderio
ancestrale covato per tanti anni, intrecciato
alle voglie arretrate della madre, port\u00f2 Piero a
sborrare e sborrare ancora. La terza sborrata
la rivers\u00f2 nella bocca di sua madre, con la
quarta al risveglio le inond\u00f2 le enormi tette,
dopo un\u2019appassionata spagnola.
La mattina dopo, dopo un\u2019abbondante
colazione, Piero lasci\u00f2 la casa della madre per
andare a lavoro, ma stavolta fu Gilda a dirgli
con premura:
\u201cPiero, amore mio, sai che da me puoi venire
quando vuoi \u2026 ma \u00e8 bene che me lo
preannunci per tempo \u2026 sai, per evitare
presenze sgradite\u2026\u201d
Piero aveva realizzato il sogno della sua
infanzia, Gilda aveva preso il volo un treno che
la riportava indietro e le faceva recuperare il
tempo perduto, questa passione i****tuosa le
stava facendo scoprire il lato pi\u00f9 porco e
perverso della sua femminilit\u00e0.
Piero le aveva comprato in un sexy shop le
calze a rete, un bikini viola luccicante e un
kimono rosso velato e trasparente e, quando
doveva ricevere la visita del figlio, lei si
truccava e si agghindava come la maitresse di
una casa di piacere. E, proprio come una gran
puttana da postribolo, non gli negava nessun
piacere, persino i pi\u00f9 sfrenati e licenziosi,
come quello di farsi innaffiare dalla sua urina.
Ovviamente le visite di Piero alla madre si
intensificarono, diventarono sistematiche e
programmate, negli orari giudicati pi\u00f9
tranquilli. Gilda adoper\u00f2 ogni accortezza per
non attrarre alcun sospetto su una presenza
tanto assidua del figlio. Ma quella relazione
passionale l\u2019aveva fatta rifiorire come donna,
l\u2019aveva resa pi\u00f9 procace e desiderabile, le
aveva regalato uno sguardo e degli occhi da
troia. Fino a quando sarebbe riuscita a farli
passare inosservati non tanto al marito,
quanto alla figlia ed alla nuora, e, ancor pi\u00f9, a
quelle sospettose e malelingue delle sue
amiche?
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