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{"id":2589,"date":"2016-09-17T19:08:05","date_gmt":"2016-09-17T19:08:05","guid":{"rendered":"http:\/\/www.bestsexstory.com\/?p=2589"},"modified":"2016-09-17T19:08:05","modified_gmt":"2016-09-17T19:08:05","slug":"giornalistadi-guerra-8","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.bestsexstory.com\/giornalistadi-guerra-8.html","title":{"rendered":"Giornalistadi guerra 8"},"content":{"rendered":"

Una volta abbandonata dai suoi carcerieri, Sara si avvi\u00f2 di nuovo verso la stanza assegnata, come le era stato ordinato, gattonando lentamente nella sua camminata a quattro zampe. Arrivata sul letto, dopo esserci alzata dalla sua posizione a terra, si rese conto di quello che aveva fatto.
Nessuno le aveva ordinato di andare a quattro zampe, nessuno l’aizzava da dietro o la seguiva…eppure era tornata in stanza in quella posizione, come voluto in precedenza da Samantha. La cosa la turb\u00f2 molto, doveva sembrare ridicola ad andare in giro a quattro zampe, nuda e con un palo nel sedere.
Fortunatamente ora era sola, poteva riposare. Ripens\u00f2 ai suoi aguzzini e alla richiesta di ripresentarsi l\u00ec tra 3 ore.<\/p>\n

La sua mente inizi\u00f2 a frullare su che cosa Samantha avesse in serbo per lei, che cosa poteva ancora subire, quante persone l’avrebbero toccata ed usata.
Il suo respiro aument\u00f2 un po’ di ritmo, il suo petto saliva e scendeva. Nelle profonde inspirazioni per calmarsi, le duolevano pure i capezzoli.
Era seduta sul letto con la schiena dritta e le gambe incrociate. Ormai il suo fisico aveva assimilato quella presenza nel didietro e non sentiva pi\u00f9 particolari fastidi. Continu\u00f2 con gli esercizi di respirazione per qualche altro minuto finch\u00e8 non si riprese da quella situazione di disagio.
Ritorn\u00f2 a pensare a quello che le era successo poco prima, al fatto di essere stata usata per la prima volta da pi\u00f9 uomini ed avere goduto a ripetizione.
Lei che era sempre stata padrona di se stessa, non era pi\u00f9 riuscita a contenersi, a trattenere le emozioni e le sensazioni del suo fisico.
Si era fatta prendere dalla situazione, ad un certo punto qualcosa si era rotto e la paura si era trasformata in godimento puro.
Credeva che il suo aguzzino, presumeva DaMarcus, avesse avuto una grande prestazione sessuale invece, a sua insaputa, si erano alternati pi\u00f9 uomini su di lei,
pi\u00f9 uomini l’avevano soggiocata come un giocattolino sessuali, pi\u00f9 uomini avevano scaricato il loro seme su di lei.
L’idea di aver tenuto due cazzi in mano, uno in bocca, una nella sua vagina la fece tremare…e non fu paura. Aveva tenuto testa a quattro uomini e le era piaciuto. Era svuotata, ma appagata, aveva lasciato ogni briciola di godimento su quel letto.<\/p>\n

Alz\u00f2 la testa alla ricerca dell’orologio. Aveva ancora pi\u00f9 di due ore e mezza per riposare. Doveva fare pip\u00ec quanto prima e non sapeva dove farla. Non poteva di certo farla sul letto.<\/p>\n

Si ricord\u00f2 che tornando in stanza aveva visto una porta laterale sulla destra, dal letto non adocchiabile. Si alz\u00f2 e si avvicin\u00f2 in quella zona, pregando con tutta se stessa che ci fosse un bagno l\u00ec.
L’apertura della porta la lasci\u00f2 a bocca aperta. In grande, in alto sulla parete, c’era un eloquente scritta in rosso &#034Bagno per cagne&#034.<\/p>\n

Fu quasi tentata di uscire, ma il bisogno era impellente. Difronte a lei c’era solo un bagno turco, con una pompa e rubinetto laterale. Doveva farla in piedi, piegandosi e mantenendo l’equilibrio. Cosa che aveva sempre detestato fare nella sua vita prima di allora.<\/p>\n

Chiuse la porta, intimorita che potesse essere vista da qualcuno. Si diede della stupida subito, ricordandosi in che condizioni era. Si pose all’altezza del bagno ed inizi\u00f2 a piegarsi. Non aveva fatto i conti con il plug nel suo sedere che inizi\u00f2 a spingere e farsi sentire.
Cerc\u00f2 di non pensarci, doveva fare pip\u00ec, e si pieg\u00f2 ancora di pi\u00f9. Quel plug non la faceva concentrare, si sentiva costipata e non riusciva a lasciarsi andare.<\/p>\n

C’era un solo rimedio: doveva togliere il plug e riprovare.
Fece un paio di respiri profondi. Non aveva mai portato o messo quegli aggeggi, ma pens\u00f2 che non dovesse essere difficile manovrarli da sola.
Pens\u00f2 alla sua collega Kate che a volte, in confidenza, diceva di portare il plug anche al lavoro. Le piaceva, era comodo e sexy esclamava ridendo!
Pertanto disse che sarebbe stato semplice e port\u00f2 la mano destra dietro, iniziando ad esplorare le sue natiche.<\/p>\n

Trov\u00f2 subito il piattello, quello che doveva essere la base. Era di gomma dura, poteva sentirne la consistenza.
Pens\u00f2 a quante volte glielo avesse messo e tolto Samantha in questi giorni ed anche in quello stesso giorno. Doveva solo respirare e poteva riuscirci.<\/p>\n

Cerc\u00f2 di rilassarsi e pieg\u00f2 leggermente le ginocchia. Inizi\u00f2 a tirare pianissimo, sapeva che non sarebbe stata una cosa veloce. Inizi\u00f2 a manovrare lentamente il piattello, regolando la respirazione e la posizione delle gambe, che divaric\u00f2 un pochino di pi\u00f9. Inizi\u00f2 a tirare piano piano, facendo ballare un po’ l’interno con la speranza che fosse pi\u00f9 agevole. Man mano che tirava il plug, sentiva tirare anche il suo sfintere che non voleva lasciare il suo intruso. Inarc\u00f2 ancora di pi\u00f9 la schiena e riprese a tirare, digrignando i suoi bianchissimi denti perch\u00e8 la sensazione non era delle pi\u00f9 piacevoli. Non stava facendo progressi perch\u00e8 si fermava ogniqualvolta sentiva dolore.
Pens\u00f2 a Samantha, quella maledetta, ed ai movimenti che faceva quando le infilava o toglieva quell’arnese.<\/p>\n

Inizi\u00f2 a toccarsi la vagina, sperando che un po’ di piacere riuscisse a placare il dolore. Doveva fare pip\u00ec, pertanto la sua gi\u00e0 ipersensibile vagina non fu cos\u00ec d’aiuto…l’avere piacere era l’ultimo dei suoi pensieri al momento.
Si ricord\u00f2 che DaMarcus e Samantha la sculacciavano spesso sia mentre le mettevano il plug, sia in fase d’uscita.<\/p>\n

Non si era mai autosculacciata come forma di autoerotismo, ma non era contraria alla pratica quando alcuni uomini avevano voluto saggiare le sue tonde chiappe.
Port\u00f2 dietro anche la mano sinistra, afferrando una chiappa e stringendola coi polpastrelli. Senza pensare si moll\u00f2 un ceffone sul sedere. Non aveva calcolato la forza perch\u00e8 il ceffone fu abbastanza pronunciato e le fece male, ma sent\u00ec che il plug si era mosso, il suo sfintere si era allargato.
Vide che era sulla strada giusta. Decide di mantenere la forza nello schiaffo, in modo da non dover pensare al dolore nello sfintere.
Un dolore pi\u00f9 grande nasconde quello pi\u00f9 piccolo le avevano insegnato.
Si ricolp\u00ec sulla chiappa sinistra, mentre con la destra armeggiava un altro po’ col plug, facendo un altro piccolo progresso.
Continu\u00f2 a schiaffeggiarsi per un’altra decina di volta, sempre con costanza, prendendo chiappa, coscia, dandosi dolore e stringendo i denti perch\u00e8 l’operazione
stava andando a buon fine, lo sfintere era in massima tensione, il plug era per met\u00e0 fuori, poteva farcela.
Un ultimo sonoro ceffone sulla chiappa le fece quasi uscire una lacrima, ma lo sbalzo e la reazione emotiva furono cos\u00ec forti da riuscire ad estrarre il plug che quasi vol\u00f2 dalla sua mano destra.
Il vuoto d’aria che si cre\u00f2 nel suo sfintere la fece rimanere a bocca aperta e le fece perdere quasi il controllo del fisico.
Lo sforzo, l’emozione, il crollo di concentrazione fecero si che iniziasse ad urinare da sola, copiosamente, e solo la sua grande prontezza fece si che non si urinasse addosso. Fu una liberazione, inizi\u00f2 a piagere e rimase ferma in quella posizione anche dopo che aveva terminato con gli occhi chiusi e le spalle
cadenti.<\/p>\n

La fase era stata troppo concitata e piena di stimoli, cerc\u00f2 di calmarsi e riprendere fiato, aprendo gli occhi lentamente per non avere giramenti di testa.
I suoi occhi andarono verso la mano destra, alla ricerca della visione del plug, di che cosa le avevano messo e rest\u00f2 pietrificata.
In mano non aveva un oggettino piccolo, carino e colorato come le era capitato di vedere su qualche sito.
Tra il suo pollice ed il suo indice teneva una cosa mostruosa, un oggetto che poteva essere lungo un dieci centimetri almeno, ma che soprattutto era grosso e nero…troppo grosso pens\u00f2 per il suo delicato sfintere. Un brivido corse lungo la sua schiena pensando a quante volte l’avevano inserito e tolto…e soprattutto
considerando quando gliel’avevano gonfiato internamente!!<\/p>\n

Il panico subentr\u00f2 in lei. Con gli occhi guard\u00f2 per bene la stanza alla ricerca di uno specchio che per\u00f2 mancava. Avrebbe voluto farsi un controllino,
accertarsi della situazione del suo sfintere dopo certi trattamenti. Aveva paura di avere un cratere l\u00ec dietro.
Rimase a fissare quell’oggetto nero. Era stata una gran fatica tirarlo fuori, le sue natiche erano rosse e bollenti per gli schiaffi che si era auto procurata.
Pens\u00f2 al maggiore Smith e a quel cratere che aveva al posto dello sfintere. Lei non era stata fortunata nel prendersi solo un plug, lei aveva preso inculate vere,
da Samir, DaMarcus e chiss\u00e0 chi pi\u00f9. Pens\u00f2 agli arnesi di quegli uomini, ancora pi\u00f9 grossi e pi\u00f9 lunghi di quel plug e molto pi\u00f9 potenti. Pens\u00f2 al rumore che facevano quando entravano nello sfintere del maggiore, la faccia da ossessi che avevano e la maschera di dolore e goduria di lei con ingroppate che duravano anche molti minuti. Pensava a come il maggiore inarcava la schiena e gridava, esponendo ancora di pi\u00f9 il sedere sotto i possenti colpi di Samir dietro di lei che la impalava senza sosta e senza cortesia alcuna.<\/p>\n

E se fosse capitato a lei cosa sarebbe successo? Fino a quando sarebbe stata salva e fortunata?
Inizi\u00f2 a sentire caldo e si sent\u00ec leggermente umida nelle sue intimit\u00e0. Dopotutto aveva appena fatto pip\u00ec pens\u00f2, ma quel pensiero di mazze nere nel suo didietro le diede un sussulto, la face rabbrividire. Non poteva immaginare come si sarebbe comportata in una situazione del genere. <\/p>\n

Ma doveva calmarsi, ora era sola e non c’era nessuno che attentava alle sue intimit\u00e0.
Si ridest\u00f2 guardando il rubinetto e la pompa, sebbene senza lavandino.
Sper\u00f2 ardentemente che l’acqua fosse collegata; tutta questa situazione l’aveva accaldata e sporcata ancora di pi\u00f9. Aveva bisogno di acqua, di ripulirsi fisicamente e mentalmente da impuri pensieri.
Riusc\u00ec a poggiare il plug su quello che sembrava un porta sapone; era l’unica cosa sporgente che ci fosse l\u00ec dentro.
Con la mano destra gir\u00f2 il rubinetto, mentre con la sinistra prese la pompa. Un forte rumore di tubature rimbomb\u00f2 nella stanza, ma fortunatamente sent\u00ec anche un gorgolio, un frusciare, un flusso d’acqua; in pochi secondi dalla pompa inizi\u00f2 a fuoriuscire acqua.<\/p>\n

Concentr\u00f2 lo schizzo lontano da lei per poterlo prima controllare. Dopo aver regolato il getto, pian piano avvicin\u00f2 la pompa per testare l’acqua.
Era fredda, freddissima, ma non aveva alternative.
Piano piano si bagn\u00f2 la mano destra e se la port\u00f2 al viso per rinfrescarsi e pian piano pulirsi.
Non aveva possibilit\u00e0 di vedersi ad uno specchio, ma immaginava in che condizione fosse dopo tutti quei bagni di sperma.
Era impensabile lavarsi i suoi capelli lunghi in quel momento, cos\u00ec almeno cerc\u00f2 di lavarsi alla meglio viso e collo fino a sentire una sensazione di pulizia.
Le era stemperata un po’ la temperatura del suo viso dopo quella nuova vampata.<\/p>\n

Pian piano scese con la mano bagnata verso il suo petto e i suoi seni che sobbalzarono al contatto con l’acqua ghiacciata.
I capezzoli piccoli e rosei, ancora doloranti, tornarono sull’attenti procurandole un misto di fastidio ed eccitazione. Dei piccoli chiodini in su comparvero e leggermente l\u00ec bagn\u00f2 per idratarli e rinfrescarli prendendo un brivido.<\/p>\n

Scese pian piano verso le sue parti intime e delicatamente inizi\u00f2 a rinfrescare vagina e sedere, passando per la zona perineale, per dar tregua e riprendersi dopo quell’orgia. Si – dovette ammetterlo – aveva partecipato ad un’orgia, essendo la protagonista principale. Come la peggiore delle puttane.<\/p>\n

Il contatto dell’acqua con la vagina le diede grossi stimoli; aveva la vagina in fiamme e quel getto freddo la fece riprendere, la port\u00f2 alla realt\u00e0, fu catartico.
Apr\u00ec leggermente le gambe, abbassando il bacino, continuando a lavarsi le grandi labbra, restando a bocca leggermente aperta per la sensazione di sollievo.<\/p>\n

Ripens\u00f2 anche al precedente lavaggio e cosa aveva subito da DaMarcus e da quella strega. Ferm\u00f2 la mano che stava passando sulla vagina per un sussulto subito.
Pass\u00f2 per bene la mano anche tra le natiche e sullo sfintere che le bruciava ancora un pochino.
Riemp\u00ec una mano d’acqua e se la gett\u00f2 tra le chiappe, come a volersi dare una bella ripulita, passando con due dita bagnate ancora intorno alla rosellina.
Non era abituata a prenderlo da dietro, era una situazione nuova e doveva rinfrescarsi e riprendersi ora che poteva…anche in quella zona.
Chiss\u00e0 cosa avrebbe dovuto fare il Maggiore per ripulirsi dopo tutte quelle impalate, non le sarebbero bastate una decina di clisteri.<\/p>\n

Si sentiva meglio, ma quell’acqua ghiacciata nelle parti intime aveva catturato tutto il calore in lei, lasciandola spossata ed esausta. Pos\u00f2 la pompa, avviandosi pian piano torn\u00f2 al letto, sul luogo delle ultime perversioni.<\/p>\n

Aveva poco meno di due ore di tempo e si tuff\u00f2 di peso sulle lenzuola bianche. Aveva paura di appisolarsi per il rischio di non svegliarsi in tempo cos\u00ec socchiuse
solo gli occhi per riposarsi.
Non bad\u00f2 alla posizione….giaceva con le ginocchia alzate e le gambe spalancate, tenendo il sedere un pochino alzato e leggermente piegato a destra.
Era la posizione pi\u00f9 comoda in quel momento per dare aria ai suoi orefizi.
Pass\u00f2 le mani sui seni e poi sulla pancia. Si sentiva dimagrita, pi\u00f9 asciutta. In altri momenti sarebbe stata contentissima, ora la cosa le interessava poco o nulla. Non aveva fame; chiss\u00e0 forse quei fiumi di sborra l’avevano saziata o cos\u00ec schifata di ingerire qualcosa.<\/p>\n

Le faceva male un po’ la schiena, cos\u00ec prov\u00f2 a girarsi pancia in gi\u00f9, lasciando il suo bel sedere tondo completamente esposto ad un eventuale intruso.
Ma non le interessava pi\u00f9 nulla. Ormai l’avevano cos\u00ec vista in tanti modi ed usata a piacimento che la dignit\u00e0 ed il senso del pudore erano andati a farsi benedire. Sembrava passato un secolo da quando affermava che avrebbe dovuto res****re e mantenere un contegno, una dignit\u00e0.
Ormai era l\u00ec a soddisfare cazzi ingordi; anche con tutte le resistenze del mondo sarebbe stata usata, anzi avrebbe solo sofferto di pi\u00f9.<\/p>\n

Quella posizione pancia in gi\u00f9 si rivel\u00f2 particolarmente comoda e conciliante per un pisolino. Sebbene provasse a tenere gli occhi aperti, spesso e volentieri li teneva chiusi per diversi minuti.
Continu\u00f2 con questa dormiveglia per diverso tempo con i riposini che aumentano da cinque, a dieci, a venticinque minuti.<\/p>\n

Sobbalz\u00f2 ridestandosi dall’ultimo sonnellino, cercando l’orologio. Ebbe paura.
Riusc\u00ec a fissare meglio il quadrante dell’orologio e la paura si trasform\u00f2 in terrore…<\/p>\n

Mancavano meno di due minuti all’ora concordata da Samantha e lei era ancora nel letto. Di s**tto si alz\u00f2 e corse fino alla porta principale della stanza.
Un minuto le era pi\u00f9 che sufficiente per arrivare al portone indicato, ma per niente al mondo avrebbe fatto tardi.
Gli ultimi metri li fece mettendosi a quattro zampe per adeguarsi nuovamente al suo status. Sembrava fosse molto pi\u00f9 a suo agio e veloce ora.<\/p>\n

Era pronta per bussare quando nuovamente il terrore si impossess\u00f2 di lei. Aveva lasciato il plug nel bagno, non l’aveva pi\u00f9 rimesso.
Il tempo era scaduto, non poteva tornare indietro ed inizi\u00f2 a tremare.<\/p>\n

Buss\u00f2 e si gir\u00f2 di culo verso la porta come le era stato ordinato. Spinse fuori il sedere, cercando di mostrare il suo sfintere in segno di scusa.<\/p>\n

L’aveva fatta grossa. Preg\u00f2 che tutto sarebbe andato bene e che non avrebbe rimpianto quel plug per il resto dei suo giorni.
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