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{"id":2511,"date":"2016-09-17T19:07:45","date_gmt":"2016-09-17T19:07:45","guid":{"rendered":"http:\/\/www.bestsexstory.com\/?p=2511"},"modified":"2016-09-17T19:07:45","modified_gmt":"2016-09-17T19:07:45","slug":"24-ore-di-bondage-estremo-con-lidia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.bestsexstory.com\/24-ore-di-bondage-estremo-con-lidia.html","title":{"rendered":"24 ore di bondage estremo con Lidia"},"content":{"rendered":"

Seconda session di bondage estremo con Lidia.
Report fedele di un’esperienza realmente vissuta il 2 Marzo 2016<\/p>\n

Ieri sera \u00e8 arrivata da me la mia amica Lidia per la seconda session che avevamo programmato da qualche mese. Dopo la prima session del novembre 2015 durata dodici ore, questa volta l’obiettivo \u00e8 di tentare di arrivare alle 24 ore ininterrotte di immobilizzazione nella gabbia appositamente preparata per lei.
Non useremo la gabbia metallica usata la prima volta, ma una struttura in legno montata su ruote, dotata di cuscini per l’appoggio e ganci per catene e corde.
Si \u00e8 preparata, vestita con un body in latex, guanti a sacco, cappuccio, dispositivo di castit\u00e0 in plastica, collare e varie altre contenzioni.
Alle 23 era pronta e l’ho bloccata nella gabbia con una miriade di catene, corde e fascette.
Le ho infilato il bavaglio in gomma, i tappi auricolari e la gas mask oscurata, infine ho fissato la gonga e la catena di sospensione della testa. La gabbia \u00e8 stata posizionata davanti al mio letto in modo da controllare la situazione.
Per le prime ore la sentivo mugugnare e tentare di muoversi, poi dev’essersi addormentata con la testa sospesa dalla catena.<\/p>\n

Stamattina alle 6 l’ho trovata gi\u00e0 sveglia, le mani erano intorpidite a causa dei guanti chiusi che le impedivano di distendere i palmi, le ginocchia erano un p\u00f2 doloranti ma \u00e8 riuscita a passare la notte indenne.
Non ha mai dovuto usare il pulsante di emergenza che azionava una suoneria per svegliarmi.<\/p>\n

Ora sono le 9 di mattina, Lidia ha trascorso 10 ore in gabbia e le aspettano altre 14.
Durante la notte mi sono svegliata diverse volte per controllarla, ma era tutto a posto e Lidia era tranquilla e\/o rassegnata.
Le ho fatto bere dell’acqua da una cannuccia e mangiare qualche biscotto.
Tra poco le infiler\u00f2 il catetere esterno (una sorta di condom con un tubetto di scarico) sul clito e un altro tubo in plastica da 40 mm nell’ano, passante attraverso il sedile, nell’eventualit\u00e0 avesse bisogno di evacuare.
Sembra che abbia tutte le intenzioni di arrivare alla prossima notte senza necessit\u00e0 di liberarla dalla gabbia.<\/p>\n

Gioved\u00ec 3 marzo, ore 16.
Lidia \u00e8 ancora vincolata alla gabbia da ieri notte, non lamenta particolari disagi e alla mia richiesta di rassicurazione risponde con un cenno affermativo. So per certo che le ginocchia devono dolerle molto per la continua pressione (anche se appoggiate sui cuscini) e anche le chiappe sono sollecitate. Per riattivare la circolazione osservo che spesso sposta il peso appoggiandosi sui gomiti, nonostante sia completamente immobilizzata. Sembra non abbia nessuna intenzione di mollare.
Credo che questa notte non ha potuto dormire molto perch\u00e8 rilassandosi la gogna le premeva sul collo, ho risolto sospendendo meglio la testa sul supporto superiore.
Questa mattina \u00e8 riuscita a fare dei brevi pisolini ed ora sembra pi\u00f9 rilassata.
Solo per cinque minuti le ho tolto maschera e bavaglio per dissetarla. Le ho dato da bere con la cannuccia e mangiato qualche biscotto, non ha voluto altro. Gli occhi sono per\u00f2 rimasti oscurati dal cappuccio in latex.
Verso le 14 sembrava avesse lo stimolo di evacuare e come programmato le ho infilato nell’ano il tubo in plastica predisposto per questo. Il tubo ha un diametro di 40 mm, \u00e8 completamente vuoto all’interno e per infilarlo senza irritarla ho realizzato un plug a forma di ogiva dello stesso diametro del tubo in modo da facilitare l’introduzione. L’ho infilato attraverso il foro ricavato sul sedile e poi nell’ano. Alla fine ho sfilato il plug da sotto e ho sigillato l’estremit\u00e0 libera con un sacchetto di plastica per la raccolta feci.
Per la pip\u00ec ho risolto senza catetere, \u00e8 bastata una bottiglia con il tappo largo (quelle del latte), infilata nella CB
Al momento i drenaggi sono ancora al loro posto ma ha dovuto solo fare un p\u00f2 di pip\u00ec.
La prossima volta user\u00f2 un catetere Foley, se scopro come usarlo.
Pi\u00f9 tardi le ho applicato un elettrostimolatore in diversi punti nelle parti basse del corpo, per un totale di mezz’ora, a fine prova le chieder\u00f2 se le \u00e8 piaciuto oppure no.
Vi ricordo che da ieri sera Lidia \u00e8 sottoposta ad una severa limitazione sensoriale, la mask \u00e8 completamente oscurata, ha i tappi nelle orecchie e indossa un bavaglio a palla che le permette solo qualche incomprensibile mormorio. Anche la respirazione \u00e8 pi\u00f9 difficoltosa del normale, la gas mask ha due valvole che si aprono alternativamente, posso sentirla respirare dal tipico ticchettio delle valvole.
Non riuscendo a deglutire a causa del bavaglio, la saliva si accumulava sul fondo della maschera e solo una parte usciva dalla valvola colando lungo il collo, spesso devo asciugarla.
Ho anche notato che la mia presenza la rassicurava, quando stavo vicino a lei o la accarezzavo, il clito entrava in erezione all’interno della CB, segno che l’eccitazione rimaneva costante.
Alle mie richieste di sospensione ha sempre risposto negativamente, dunque \u00e8 ben determinata a concludere la session di 24 ore. Mancano ancora sette ore…<\/p>\n

Gioved\u00ec 3 marzo, ore 23.
Sono scadute le 24 ore programmate e finalmente ho liberato Lidia.
Come prevedibile la prova \u00e8 stata dura, ma non insopportabile e le sue condizioni fisiche sono buone.
Poich\u00e8 anche per me \u00e8 stata una nuova esperienza non avevo modo di afferrare completamente la portata della session a cui \u00e8 stata sottoposta Lidia.
Parlando successivamente con lei ho comunque appreso che:
Nelle prime due o tre ore la reazione istintiva \u00e8 quella di tentare di liberarsi e muovere il corpo per dare sollievo alle membra bloccate, poi il corpo si intorpidisce e non lo senti pi\u00f9, come se appartenesse ad un’altra persona, ma non si tratta di rallentamento della circolazione sanguigna, bens\u00ec di un fatto esclusivamente mentale.
Non si avverte dolore o fastidio, a meno che non si tenti di forzare le bardature, operazione dunque del tutto inutile e dannosa.
Avviene una sorta di dissociazione che porta la mente a vagare fuori dal corpo, in questa fase sono possibili brevi pisolini intervallati da dormiveglia in cui non si \u00e8 mentalmente del tutto lucide. In ogni caso il passare del tempo non lo si avverte pi\u00f9.
L’isolamento sensoriale aiuta molto e il fatto di non sentire e vedere crea qualcosa di simile ad una trance autoindotta.
La respirazione diventa una cosa automatica, anche se ostacolata dal bavaglio e dalle valvole della gas mask.
La salivazione pu\u00f2 causare un fastidioso gorgoglio se la maschera non viene svuotata periodicamente, anche se una parte viene espulsa attraverso la valvola di scarico.
In altre parole il corpo si adatta alla nuova condizione e la accetta senza ribellarsi, anzi ad un certo punto interviene una sensazione di benessere e rilassatezza.
Lidia mi ha rivelato di usare delle tecniche yoga (o qualcosa del genere) per estraniarsi dalla realt\u00e0 e immedesimarsi in un oggetto immobile. Non conosco queste tecniche dunque sar\u00e0 lei a spiegarcele, se lo riterr\u00e0 opportuno.
Tutto questo veniva per\u00f2 bruscamente interrotto dai miei controlli di sicurezza, quando le toglievo la maschera e bavaglio per darle da bere e mangiare l’incatesimo veniva spezzato e la mente ritornava alla realt\u00e0.
Questo mi ha insegnato che per la prossima volta la session non dovr\u00e0 essere interrotta troppo spesso e che per la reidratazione dovr\u00f2 provvedere con altri sistemi.
Una possibile soluzione potrebbe essere l’infusione salina nei seni, che per mia diretta esperienza sopperisce alla necessit\u00e0 di bere per diverse ore.
Il cibo solido invece non costituisce una necessit\u00e0 urgente, la fame non si avverte per nulla ed \u00e8 possibile rinunciare a mangiare anche per 24 ore di seguito.
Le mie preoccupazioni per l’espletamento delle funzioni fisiologiche si rivelate infondate, ha fatto pip\u00ec solo tre volte e sempre in minima quantit\u00e0. Le feci si sono accumulate nel sacchetto collegato al tubo, ma anche queste sono state in quantit\u00e0 molto ridotta. Evidentemente l’immobilit\u00e0 rallenta anche il metabolismo.
Gli unici segni rossi rimasti sul corpo erano sulle ginocchia, sulla parte anteriore degli stinchi e sul sedere, dove \u00e8 rimasta appoggiata per tutto il tempo. Si sono riassorbiti nelle ore successive senza lasciare traccia.
Quando le ho tolto il cappuccio in latex e il body trasparente era ovviamente sudata in modo impressionate, gocciolava di sudore. La prossima volta user\u00f2 un cappuccio e una tuta in pelle, che in teoria dovrebbe traspirare.
La mandibola \u00e8 stata l’unica parte dolorante, essendo stata forzata in posizione aperta per tutto il tempo.
Ha dovuto attendere mezz’ora prima di poter parlare chiaramente. Afferma di non aver mai sofferto di crampi.
Dopo una doccia, un accurato makeup ed essersi riassetata, Lidia mi ha raccontato le sue impressioni, siamo rimaste a chiacchierare per due ore, poi a nanna.
Tutto sommato l’esperienza \u00e8 stata molto positiva, non ci sono state complicazioni e Lidia \u00e8 pronta per ripeterla in futuro, magari correggendo qualche errore.
Io sono stata molto fiera della sua determinazione e della sua forza d’animo per riuscire a res****re fino alla fine, anche se diverse volte sarei stata tentata di liberarla prima della scadenza. Dopotutto la responsabilit\u00e0 era mia.
Complimenti sinceri a Lidia per essere riuscita in un’impresa che difficilmente \u00e8 alla portata di altri.<\/p>\n

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