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{"id":2505,"date":"2016-09-17T19:07:45","date_gmt":"2016-09-17T19:07:45","guid":{"rendered":"http:\/\/www.bestsexstory.com\/?p=2505"},"modified":"2016-09-17T19:07:45","modified_gmt":"2016-09-17T19:07:45","slug":"anestesia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.bestsexstory.com\/anestesia.html","title":{"rendered":"anestesia"},"content":{"rendered":"

Avevo compiuto da poco 16 anni ed abitavo da qualche anno solo con mia madre Lucia, che si era separata da mio padre qualche anno prima. Nell\u2019appartamento sotto al nostro, abitava mia zia Marta, sorella di mia madre, una bella donna bionda di 38 anni che, non saprei dire perch\u00e9, non si era mai sposata. Anche mia madre, sebbene avesse tre anni di pi\u00f9 della zia, era una bella quarantenne mora e con un bel fisico, che tra l\u2019altro si teneva molto in forma andando spesso in palestra e facendo footing.
Io mi sentivo un po\u2019 l\u2019uomo di casa, anzi delle due case, visto che ero coccolato come figlio unico e unico nipote da mamma e zia. Ero moro, con capelli lunghi un po\u2019 mossi e carnagione scura olivastra, ed avevo, diciamo pure, un bel fisico. Ero abbastanza sviluppato per la mia et\u00e0, anche dal punto di vista sessuale, con un bel cazzo non molto lungo ma abbastanza \u201crobusto\u201d, che generalmente stava coperto dalla pelle del prepuzio, ed era coronato da un folto ciuffo di peli nerissimi e, negli spogliatoi della scuola calcio che frequentavo, facevo la mia buona figura rispetto a molti coetanei che avevano ancora cazzetti piccoli e con pochi peli da adolescenti. Facevo molto sport e con le ragazze incontravo abbastanza, ma fino ad allora avevo avuto solo qualche storia breve e superficiale, senza avere mai avuto rapporti sessuali veri e propri, se si esclude una ragazza che avevo conosciuto al mare l\u2019estate prima e che, nel breve periodo in cui siamo stati insieme, mi aveva fatto un paio di seghe al termine di altrettante pomiciate in spiaggia di notte. In compenso, questo genere di intrattenimento, le \u201cseghe\u201d, appunto, era da me molto frequentemente praticato, diciamo almeno un paio di volte al giorno, o anche pi\u00f9, e bastava poco per eccitarmi e farmelo venire duro, come \u2013 credo – a tutti i ragazzi di quell\u2019et\u00e0.
Capit\u00f2 che una sera fui preso da un fortissimo mal di pancia, con dolori acuti che mi facevano stare piegato in due. Mia madre e mia zia si impressionarono e mi caricarono in macchina portandomi al pronto soccorso del vicino presidio ospedaliero. In breve mi diagnosticarono un\u2019appendicite con sospetto che potesse degenerare in peritonite e mi operarono d\u2019urgenza. Non ricordo molto della fase \u201cprima\u201d dell\u2019operazione, solo un infermiere che, mentre ero sdraiato su una barella, mi slacciava e sfilava pantaloni e mutande, ma stavo troppo male per pensare al senso del pudore, poi vidi solo delle luci molto forti, un siringa nel braccio, poi\u2026. nulla.
Iniziai a risvegliarmi, non sapendo quanto tempo era passato. Ero steso su un letto e sentivo delle voci.<\/p>\n

Riconobbi le voci di mia madre e di mia zia che parlavano, forse, con il medico che mi aveva operato e che, \u2026piano piano cominciavo a capire, stava spiegando l\u2019operazione. Non avevo voglia di aprire gli occhi, il solo pensiero della luce mi faceva star male, avevo la bocca impastata, ma stavo ritornando di nuovo pienamente cosciente. \u201cStia pure tranquilla signora\u201d \u2013 diceva il medico a mia madre \u2013 \u201cvede, il taglio \u00e8 poco pi\u00f9 lungo di quello che facciamo di solito, ma era un\u2019appendicite molto brutta. Per\u00f2 nel giro di un po\u2019 di tempo, quando saranno ricresciuti i peli del pube al suo ragazzo, non si vedr\u00e0 molto. Si, la parte pi\u00f9 alta della cicatrice sar\u00e0 visibile ma, ovviamente, \u2026solo quando suo figlio si toglier\u00e0 le mutande…\u201d sentii delle risatine. Realizzai che mi stavano osservando e che ero praticamente nudo da met\u00e0 torace in gi\u00f9, solo una camicetta ospedaliera infilata e via, senza neppure che fosse allacciata dietro la schiena, e poi nulla, cazzo e palle al vento, tutto depilato per l\u2019operazione, e per di pi\u00f9 davanti a mia madre e\u2026a mia zia. Ormai la situazione mi era chiarissima, ed ero perfettamente cosciente anche se continuavo a tenere gli occhi chiusi, anzi a quel punto dovevo per forza fingere di essere ancora anestetizzato, solo cos\u00ec l\u2019imbarazzo poteva essere sopportabile. Sentivo il fresco dell’aria che mi accarezzava le palle, sentii il medico che salutava dicendo \u201ctra un\u2019ora o due si risveglia, non gli abbiamo messo il catetere, appena sveglio gli faccia fare subito la pip\u00ec\u2026 la saluto, se c\u2019\u00e8 qualcosa mi faccia chiamare\u201d. Qualche istante di silenzio, poi la voce di mia zia che rivolta a mia madre, e con tono un po\u2019 scherzoso diceva \u201cper\u00f2 Lucia, \u2026\u00e8 messo bene l\u00e0 sotto il piccolo Andrea. L\u2019ultima volta che gli ho cambiato il costumino avr\u00e0 avuto s\u00ec e no dodici anni, ma da allora, gli \u00e8 cresciuto di molto il pistolino, non c\u2019\u00e8 che dire\u201d \u201cDavvero Marta\u201d \u2013 rispose mia madre \u2013 \u201ceffettivamente anche io ormai da qualche anno non glielo avevo pi\u00f9 visto, \u2026sai \u00e8 grande e giustamente non si fa vedere nudo da me, n\u00e9 quando si cambia e neanche quando si fa la doccia. Direi che\u2026 \u00e8 anche meglio di suo padre\u201d Risero tutte e due di gusto. Non ci potevo credere, mia madre e mia zia che discutevano e ridacchiavano sulle misure del mio pisello, ed io che stavo l\u00ec nudo, depilato e spaparanzato a dare spettacolo. Probabilmente mi avevano messo in una cameretta singola ed eravamo soli, per\u00f2 cazzo\u2026 un po\u2019 di privacy ! Sentii una mano che mi accarezzava la coscia e che salendo mi afferrava delicatamente le palle, rigirandole tra le dita \u201c Marta, te che hai studiato biologia, \u00e8 normale che una palla sia pi\u00f9 grossa dell\u2019altra ?\u201d mia madre stava evidentemente palpando i miei gioielli e scrutava attentamente la dimensione delle mie palle, avendo notato una certa disparit\u00e0. \u201cMa certo \u2013 rispose rassicurante mia zia \u2013 un testicolo si sviluppa sempre di pi\u00f9 dell\u2019altro, \u00e8 normale. In genere \u00e8 il sinistro e infatti vedi, la pallina destra \u00e8 un po\u2019 pi\u00f9 piccola\u201d La \u201cpallina ?!\u201d, \u2026parlavano di me come di un bambino, per\u00f2 intanto mi tastavano le palle come se scegliessero le albicocche al mercato. \u201cL\u2019importante – proseguiva dotta la zia \u2013 e che non ci siano grumi o che non abbia il varicocele, ma\u2026 mi sembra di no, fammi sentire, scusa, \u2026no, mi sembra tutto a posto\u201d Anche lei mi stava palpando le palle, come se fosse roba pubblica, praticamente se le contendevano. Evidentemente, il fatto di poter sfruttare quella situazione inattesa per vedere quello che era sempre stato celato, le incuriosiva da morire. Del resto, da quando avevo sviluppato, avevo molto senso del pudore ed evitavo di farmi vedere nudo in casa, come giustamente aveva notato mia madre, quindi l’occasione era davvero troppo ghiotta per loro.
In breve per\u00f2, quella conversazione, quella strana situazione, e soprattutto quella prolungata palpata di palle, provocarono la reazione che era la pi\u00f9 prevedibile, iniziai a sentire una specie di solletico lungo tutto il pisello e percepii dei piccoli sussulti, in sostanza stava iniziando a diventarmi duro e le mie improvvisate infermiere non tardarono ad accorgersene. \u201cEcco Lucia \u2013 disse mia zia – con le nostre manipolazioni gli abbiamo fatto risvegliare il \u201cpipi\u201d, del resto \u00e8 un ragazzo in piena tempesta ormonale, alla sua et\u00e0, figurati, si far\u00e0 due o tre seghe al giorno, ah, ahh (risatina)\u201d
\u201cMa che dici \u2013 rispose mia madre scandalizzata – non credo che Andrea si masturbi, \u00e8 troppo piccolo\u2026 – poi ripensandoci – Cio\u00e8, no, ora che mi ci fai pensare, mi sa che hai ragione. Una volta sentivo uno strano sciacquett\u00eco &#034ritmato&#034 sotto la doccia, e poi, \u2026\u00e8 vero, trovo spesso nel cestino in camera sua dei fazzolettini di carta appiccicosi e secchi, e credo proprio che non siano per soffiate di naso\u201d. Incredibile, mia madre confessava di avere spiato i miei fazzolettini sporchi di sborra e ne discuteva tranquillamente con mia zia,\u2026 va bene che era come se non ci fossi, per\u00f2\u2026! Continuavo a fingere di essere ancora incosciente, era l\u2019unica salvezza per me. E poi, il gioco incominciava a stuzzicarmi\u2026
\u201cMa certo che si far\u00e0 le seghe, mia cara Lucia\u201d incalzava mia zia ostentando esperienza \u2013 e certamente gi\u00e0 da qualche anno\u201d \u2013 precisava. \u201cTi ricordi quando \u00e8 venuto a dormire da me per una settimana, l\u2019estate scorsa, che tu eri via per il Congresso, bene la mattina quando andavo nella sua camera a svegliarlo vedevo certe erezioni sotto il pigiama, che non ti dico. E diverse volte l\u2019ho proprio visto, nudo sul letto, che se lo menava, magari aveva chiuso male la porta o pensava che io dormissi, la sera tardi, certe sborrate da riempire un lenzuolo\u201d Ahi capito la zietta\u2026 mi spiava mentre mi segavo da dietro la porta chiusa male. E io che pensavo che fosse una zitella asessuta.
\u201cE\u2019 cresciuto davvero il mio Andrea, ormai \u00e8 un giovanotto\u2026\u201d diceva mia madre, e gi\u00f9 un\u2019altra strizzatina affettuosa alle palle. Ora per\u00f2 la mano di mia madre, dalle palle si era spostata sull\u2019asta del mio cazzo, praticamente gi\u00e0 del tutto ritto anche se ancora incappucciato nel prepuzio e appoggiato sulla mia pancia, e lo sfiorava leggera nella parte di sotto, la pi\u00f9 sensibile, per tutta la lunghezza. \u201cMarta, – chiese mia madre alla zia \u2013 pensi che potrebbe avere avuto gi\u00e0 un rapporto sessuale ? \u201cLucia, non credo, \u00e8 ancora giovane e poi, ha avuto poche storie e solo di poco tempo, no\u2026 non credo proprio. Certo \u2013 prosegu\u00ec la zia \u2013 i mezzi non gli mancherebbero, guarda qua che arnese\u201d Alludeva alle dimensioni del mio arnese che ormai era arrivato alla massima erezione possibile. \u201cPer\u00f2 Lucia, \u2013 aggiunse la zia premurosa \u2013 gi\u00e0 che lo possiamo osservare da vicino, conviene vedere se anche la funzionalit\u00e0 del suo prepuzio \u00e8 buona, cio\u00e8 Lucia, \u2026voglio dire (evidentemente mia madre aveva fatto la faccia di una che non capisce) \u2026voglio dire, vediamo se gli si scappella bene, sai a molti ragazzi rimane il frenulo un po\u2019 corto e allora bisogna operarli.\u201d \u201cMa no – rispose mia madre – ricordo che quando era ancora un bambino tutte le volte che gli facevo il bagno glielo scappellavo io, e spesso \u2026gli veniva duro, ah\u2026certo lui non se ne rendeva neppure conto ma, aveva un pistolino tutto scappellato e molto duro, niente da dire.\u201d \u201cBeh, ma gi\u00e0 che ci siamo, \u00e8 meglio controllare, no ? \u2013 insisteva mia zia, evidentemente vogliosa di verificare con le sue mani, la funzionalit\u00e0 della mia giovanile cappella \u2013 vediamo\u2026 scusa, fammi controllare\u201d E sentii una mano che mi afferrava il pene a met\u00e0, e che aiutandosi con il pollice che scorreva sulla mia cappella, tirava in gi\u00f9 la pelle, poi di nuovo in su, fino a richiuderlo tutto, poi ancora in gi\u00f9\u2026 una sega divina. Ero allo spasimo, ma resistevo nel dimostrarmi ancora anestetizzato e, per quanto possibile, indifferente.
\u201cMa, Marta, – disse mia madre \u2013 cos\u00ec gli stai facendo \u2026 gli stai facendo proprio una sega, se insisti lo farai venire\u201d. \u201cBeh, non gli far\u00e0 male, anzi magari gli scarica un po\u2019 la tensione\u201d. Mia zia ormai eccitata si era lanciata in una sega mondiale, e voleva portare a termine il lavoro. Io, pur simulando il sonno pi\u00f9 profondo, iniziai a mugolare leggermente.
Sentii altre mani, evidentemente quelle di mia madre, che iniziavano ad accarezzarmi i piedi nudi e le gambe, le cosce, su fino alle palle, rinnovando quelle delicate palpatine di poco prima, la zia insisteva nella sega con frequenza aumentata e mia madre che mi accarezzava le palle\u2026 che situazione incredibile, ma era a dir poco divina, aumentavo progressivamente il respiro e il cuore mi batteva forte. In poco tempo arrivai al culmine dell\u2019orgasmo e, anche se non potevo vedere nulla tenendo sempre gli occhi ermeticamente chiusi, detti fuori tre, quattro fiotti di sborra, fortissimi, tanto che uno degli spruzzi lo sentii arrivare addirittura su un piede. \u201cBeh, si \u00e8 liberato, poverino, ora magari quando si sveglia star\u00e0 meglio\u201d. Mia zia era fiera della buona azione compiuta, e anche mia madre non sembr\u00f2 che avesse nulla da ridire, dicendo solo \u201cSei sicura che non gli avr\u00e0 fatto male, beh s\u00ec, magari sar\u00e0 pi\u00f9 rilassato, del resto alla sua et\u00e0 \u00e8 normale che ci si debba sfogare, \u2026spesso\u201d.
Sentii che mi ripulivano con dei fazzolettini umidi, per prima la cappella mentre tenevano l’asta del mio cazzo ferma con l’altra mano, poi la pancia, evidentemente piena di sperma, poi le gambe, qualche goccia anche sul lenzuolo, infine \u2026il piede imbrattato. Poi, dopo ancora qualche carezza sul mio pisello ormai ammosciato, e sentii che tiravano su il lenzuolo per coprirmi. Restai ancora qualche minuto immobile, poi iniziai a socchiudere gli occhi \u201c\u2026mamma, dove siamo ?\u201d \u2013 \u201cCaro ti stai svegliando, come ti senti ?\u201d \u201cHo la bocca amara, ho un po\u2019 sete\u201d risposi. Mia madre mi porse un bicchiere alle labbra tenendomi la testa da dietro. Vidi mia zia da un lato del letto, \u201cZia Marta, ciao, sei qui ?\u201d Certo Andrea, ti senti meglio ? \u201cMhh \u2013 risposi \u2013 insomma, diciamo cos\u00ec cos\u00ec\u201d \u201cDovresti provare a fare la pip\u00ec, lo ha detto il dottore – disse solerte la zia \u2013 Lucia, prendi il pappagallo di plastica, cos\u00ec Andrea prova a fare pip\u00ec\u201d. \u201cAndrea, – disse pudica mia madre \u2013 tieni, vuoi provare da solo?\u201d \u201cNo, risposi, mi tira un po\u2019 la ferita, se mi aiutate \u00e8 meglio, fate voi\u201d. \u201cCerto caro, – incalz\u00f2 la zia \u2013 mica ti devi vergognare di noi, ci mancherebbe\u201d e cos\u00ec facendo, tir\u00f2 gi\u00f9 il lenzuolo scoprendomi di nuovo fino alle caviglie, prendendomi il pisello tra le mani e abboccandolo delicatamente al pappagallo di plastica per pisciare. Nel mentre, mia madre mi accarezzava le gambe e, ..le cosce, fino alle palle \u2026 cos\u00ec, solo per stimolare la pip\u00ec che non arrivava mai. Alla fine ce la feci, ma quando estrassi il pisello dall\u2019accessorio ospedaliero di plastica notai che gi\u00e0 mi si stava rizzando di nuovo. Le due donne indugiarono qualche secondo per mettere a posto il pappagallo per cui il mio pisello ebbe tempo di ritornare nuovamente eretto. &#034Feci finta di accorgermene cos\u00ec, per caso e dissi fingendomi imbarazzato &#034scusate, non so, \u2026forse \u00e8 la reazione dell\u2019anestesia\u201c \u201cOh, niente, – risposero insieme – sei un giovanotto \u00e8 normale, e poi siamo tua madre e tua zia, mica ti devi vergognare \u201d e, dopo un\u2019altra amorevole carezza al mio pisello e sulle mie palle, tirarono su il lenzuolo, premurose.<\/p>\n