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{"id":2369,"date":"2016-09-17T18:31:00","date_gmt":"2016-09-17T18:31:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.bestsexstory.com\/?p=2369"},"modified":"2016-09-17T18:31:00","modified_gmt":"2016-09-17T18:31:00","slug":"una-studentessa-e-la-sua-perdizione","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.bestsexstory.com\/una-studentessa-e-la-sua-perdizione.html","title":{"rendered":"Una studentessa e la sua perdizione"},"content":{"rendered":"

Pamela era una bella ragazza. Non era magra come tutte le veline che si vedono in tv, ma era molto bella: alta, con un bel paio di tette (una quinta abbondante), un culo alto e sodo, abbondante, fianchi morbidi, gambe tornite. Un gran bel pezzo di gnocca, insomma.
E lei lo sapeva, si vestiva sempre in modo provocante, con minigonne attillate, top e reggiseni a balconcino, per mettersi in mostra.
Nonostante questo, per\u00f2, non si era mai spinta pi\u00f9 in l\u00e0 di qualche pompino, le piaceva tantissimo la sborra, ma i ragazzi della sua et\u00e0 non la soddisfacevano.
Pamela voleva essere dominata, trattata come la puttana che era, le sarebbe piaciuto molto un uomo pi\u00f9 vecchio di lei.
Spesso, anzi, almeno tre, quattro volte al giorno, si masturbava furiosamente, immaginando di essere usata come una puttana, dominata e scopata a sangue.
Quella mattina, quella in cui tutto ebbe inizio, era vestita come sempre, da zoccola.
Una minigonna di jeans, che le arrivava appena sotto il culo, coprendo a stento la figa, come sempre leggermente umida, solo a guardarsi allo specchio si eccitava come una cagna.
Una maglia che le copriva a stento le tette, lasciando scoperto il solco; i lunghi capelli neri erano sciolti lungo la schiena, fino al culo, e i grandi occhi verdi, da bambina e da puttana, erano circondati da uno spesso strato di eye-liner.
Quel giorno andava in una nuova scuola, doveva attirare l\u2019attenzione.
Pamela era stata sbattuta fuori dalla scuola che frequentava prima perch\u00e9 troppo sfacciata e maleducata e suo padre, un importante uomo d\u2019affari, l\u2019aveva spedita nel suo nuovo istituto, rinomato per la sua severit\u00e0. Adesso vi doveva affrontare la quinta superiore, e sapeva che sarebbe stata bocciata, Pamela non studiava mai, passava i pomeriggi a masturbarsi.
Lei non aveva potuto obiettare, sua madre era scappata, la vacca, anni prima, e suo fratello maggiore non la difendeva mai, lo stronzo. Alla fine si era rassegnata ed era andata a scuola. Era arrivata abbastanza soddisfatta, sul pullman un uomo di circa una quarantina d\u2019anni le aveva palpato il culo e le aveva infilato il cazzo tra le natiche, strusciandosi contro di lei. Ovviamente, Pamela si era eccitata come una troia, e aveva la fica grondante.<\/p>\n

Appena entrata in classe, salutati senza entusiasmo i suoi compagni di classe, era andata in bagno fingendo un\u2019urgenza impellente.
In effetti un\u2019urgenza l\u2019aveva, ficcarsi qualcosa su per la fica. Si guard\u00f2 intorno nel corridoio, nessuno. E una porta socchiusa prima dell\u2019angolo. Si chiuse dentro ed accese la luce, uno sgabuzzino…
Estrasse dalla borsetta, che portava sempre dietro, un piccolo vibratore, delle dimensioni di un rossetto. Sorrise tra s\u00e9 e lo lecc\u00f2, abbassandosi il perizoma.
Si sedette su uno s**tolone, divaricando al massimo le gambe, e se lo infil\u00f2 dentro, accendendolo alla massima velocit\u00e0. Cominci\u00f2 presto ad ansimare, cercando di soffocare i gemiti, mentre si tormentata le tette e si artigliava i capezzoli.<\/p>\n

– Ahh, fottimi, scopami dai, sfondami… \u2013 sussurrava tra s\u00e9, ficcandosi un dito su per il culo.<\/p>\n

Venne velocemente, eccitata dalla situazione, e si riassett\u00f2 i vestiti, pulendo accuratamente il vibratore e rimettendolo al suo posto.<\/p>\n

Usc\u00ec e si guard\u00f2 attorno con noncuranza, andando verso alla sua classe. Erano passate ben cinque ore e Pamela non ce la faceva pi\u00f9. Aveva solo professoresse vecchie e bigotte, che l\u2019avevano guardata malissimo.<\/p>\n

&#034Che due coglioni&#034 pens\u00f2, rifacendosi il trucco nello specchietto. I suoi compagni la guardavano con la bava alla bocca, pensando a come farsela (avrebbe giurato di aver visto due con delle erezioni davvero notevoli) e le ragazze sembravano sul punto di accoltellarla.
Sospir\u00f2, chiudendo lo specchio all\u2019entrata dell\u2019ultimo insegnante della giornata, il prof. di latino, italiano e storia, il signor Rainelli Matteo.
Gioia selvaggia, l\u2019avrebbe visto ben 12 ore la settimana. Alz\u00f2 lo sguardo e incontr\u00f2 quello dell\u2019uomo. Era esattamente il suo tipo d\u2019uomo.
Alto, leggermente stempiato, coi capelli brizzolati, il viso leggermente squadrato, occhiali rettangolari e sguardo duro. Nonostante dimostrasse pi\u00f9 di quarant\u2019anni, quasi cinquanta, aveva un bel fisico…<\/p>\n

&#034Dio, quanto mi piacerebbe che mi scopasse&#034 pens\u00f2, sentendo la figa che si infradiciava.<\/p>\n

Rest\u00f2 tutto il tempo a fissarlo, tremando dal desiderio di masturbarsi davanti a tutti.<\/p>\n

A fine ora quasi sospir\u00f2 di sollievo, mentre si alzava.<\/p>\n

– &#034Un attimo, signorina Ambrosi. Devo parlarle.&#034<\/p>\n

Fremendo d\u2019eccitazione e di aspettativa, la puttanella si avvicin\u00f2 alla cattedra.<\/p>\n

Come le sarebbe piaciuto che lui la sbattesse sulla cattedra e le sbattesse nella figa colante il suo grande, caldo, pulsante cazzo.<\/p>\n

Quasi gemette quando la porta si chiuse e l\u2019uomo le fece cenno di andare vicino a lui.<\/p>\n

– &#034Professore, io dovrei andare…&#034<\/p>\n

– &#034Zitta. Tu parli quando lo dico io, puttana.&#034<\/p>\n

Lei spalanc\u00f2 gli occhi, ma prima che potesse capire cosa stava succedendo, aveva gi\u00e0 risposto.<\/p>\n

– &#034S\u00ec signore…&#034 \u2013 il suo corpo aveva agito bene, era esattamente quello che voleva.<\/p>\n

L\u2019uomo estrasse il cellulare di tasca e lo apr\u00ec, schiacciando qualche tasto.<\/p>\n

– &#034Guarda.&#034 \u2013 glielo mise davanti, e lei si ritrov\u00f2 a guardarsi mentre si masturbava.<\/p>\n

– &#034Ma cosa…lei…&#034<\/p>\n

– &#034Ti ho filmato oggi, puttanella.&#034 \u2013 lei ancora fremette, eccitata da quella parola.<\/p>\n

Anche se la sua mente era confusa, il suo corpo urlava di desiderio.<\/p>\n

– &#034Da oggi sarai la mia puttana, altrimenti questo video finir\u00e0 nelle mani di tutti, anche di tuo padre.&#034<\/p>\n

Lei sgran\u00f2 gli occhi.<\/p>\n

– &#034S\u00ec, lo conosco da anni, siamo amici dal liceo, e se vedr\u00e0 questo filmato la tua vita finir\u00e0. Cosa vuoi fare?&#034<\/p>\n

Che domanda stupida, era ovvio quello che avrebbe fatto, non avrebbe mai rinunciato alla possibilit\u00e0 di farsi sfondare da quello stallone.<\/p>\n

Sorrise.<\/p>\n

– &#034Tutto quello che vuole lei, signore&#034<\/p>\n

– &#034Dammi del voi puttana! E chiamami padrone!&#034 \u2013 esclam\u00f2 l\u2019uomo, tirandole un ceffone.<\/p>\n

– &#034S\u00ec padrone.&#034 \u2013 mormor\u00f2 lei.<\/p>\n

– &#034Vieni qui e alza la gonna.&#034<\/p>\n

Pamela si avvicin\u00f2 si pi\u00f9 a lui e si sollev\u00f2 la gonna, mostrando la sua fica depilata e grondante, coperta appena dal perizoma.<\/p>\n

– &#034Sei proprio una cagna, guarda, stai sbrodolando.&#034 \u2013 mormor\u00f2 lui. Poi, prima che lei potesse fare qualunque cosa, le afferr\u00f2 i laccetti laterali del perizoma e tir\u00f2 con forza verso l\u2019alto.<\/p>\n

Lei quasi url\u00f2, aggrappandosi alla cattedra: il filo centrale del perizoma si era conficcato della sua figa, premendo direttamente sul clitoride.<\/p>\n

Matteo cominci\u00f2 a muovere le mutandine, sfregandole avanti e indietro, tirandole sempre pi\u00f9 un su, strappando a Pamela dei guaiti.<\/p>\n

– &#034Guarda, una cagnetta in calore&#034 \u2013 mormor\u00f2.<\/p>\n

Prese un evidenziatore dalla cattedra e glielo sbatt\u00e8 su per la figa, strappandole un urletto.<\/p>\n

Lo tolse subito e, con un sorriso sadico, glielo infil\u00f2 su per il culo.<\/p>\n

Lei gemette, piegandosi in avanti.<\/p>\n

– &#034In ginocchio, zoccoletta!&#034<\/p>\n

– &#034S\u00ec, padrone&#034 \u2013 si inginocchi\u00f2 davanti a lui, slacciandogli i pantaloni con desiderio.<\/p>\n

Si ritrov\u00f2 davanti ad una nerchia enorme, solcata di vene pulsanti, dalla cappella rossa e congestionata. Nessuno dei coetanei aveva una verga del genere.<\/p>\n

– &#034Apri la bocca, puttana.&#034 \u2013 lei schiuse le labbra e Matteo, senza aspettare un minuto, le ficc\u00f2 l\u2019asta in bocca, fino ad urtarle il fondo della gola ed ancora ne avanzava fuori.<\/p>\n

Cominci\u00f2 a scoparle la bocca, facendole fare avanti e indietro lungo il suo cazzo, tenendola per i capelli.<\/p>\n

Lei gemeva, gli occhi socchiusi e lucidi, eccitata come una puttanella.<\/p>\n

– &#034Che bocca che hai, forse perfino meglio della fica. Quanti cazzi hai succhiato, cagna? Sei un cesso, apposta per scaricarci la sborra e cos\u00ec ti user\u00f2, puttana schifosa.&#034<\/p>\n

Un attimo prima di venire si stacc\u00f2 da lei, sbattendola per terra, e si masturb\u00f2 furiosamente, scaricandole una quantit\u00e0 enorme di sborra in bocca, sulla faccia, nei capelli…<\/p>\n

Pamela beveva tutto con ingordigia, leccandogli il cazzo e gemendo, tre dita su per la fica che grondava di umori, tanto che aveva fatto una pozza per terra.<\/p>\n

Matteo si riallacci\u00f2 i pantaloni e si alz\u00f2, tirandole un calcio.<\/p>\n

– &#034Rivestiti puttana. Domani ci rivediamo e anche domani pomeriggio. Tuo padre mi ha chiesto di darti ripetizioni, ci vedremo ogni giorno…&#034<\/p>\n

Pamela a quelle parole quasi svenne dalla gioia.
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