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{"id":2348,"date":"2016-09-17T18:31:01","date_gmt":"2016-09-17T18:31:01","guid":{"rendered":"http:\/\/www.bestsexstory.com\/?p=2348"},"modified":"2016-09-17T18:31:01","modified_gmt":"2016-09-17T18:31:01","slug":"la-lampadina","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.bestsexstory.com\/la-lampadina.html","title":{"rendered":"La lampadina"},"content":{"rendered":"

LA LAMPADINA<\/p>\n

Quel venerd\u00ec pomeriggio ero solo a casa, e quindi, come spesso succede in questi casi, dedito ad una interessante navigazione nel web fra siti porno amatoriali, seduto alla scrivania dello studio con il pantaloncino della tuta abbassato. Armeggiavo pigramente con mouse e tastiera, ovviamente utilizzando una mano sola\u2026
Inaspettatamente sentii suonare il citofono. Ma chi poteva essere? Andai in soggiorno, dopo essermi ricomposto alla meglio, e dall\u2019ampia vetrata della porta d\u2019ingresso riconobbi, fuori dal cancelletto in fondo al vialetto del giardino, la mia vicina di casa, Laura.
Che diavolo poteva volere, porca miseria? Mi ricontrollai velocemente, per accertarmi che non avessi dimenticato tracce della precedente attivit\u00e0 che stavo svolgendo. No, \u00e8 tutto OK, lo specchio mi rassicurava.
Aprii il cancelletto premendo il pulsantino del citofono, e vidi Laura avanzare spedita e risoluta lungo il vialetto. Strano, di solito \u00e8 sempre cos\u00ec timida e riservata…
Arrivata a qualche metro da me, chiese ansiosamente di mia moglie:
\u201cCiao, c\u2019\u00e8 Cinzia?\u201d
\u201cNo, mi dispiace, \u00e8 andata dai suoi genitori, sar\u00e0 fuori tutto il fine settimana\u2026\u201d risposi io.
Rimase molto delusa, anzi quasi disperata: \u201cAh\u2026 Mamma mia\u2026\u201d
Non sapevo che dire, la vedevo imbambolata per la delusione. Dopo qualche istante provai:
\u201cC\u2019\u00e8 qualche problema?\u201d
Non ricevendo risposta, e vedendola sempre pi\u00f9 angosciata, aggiunsi con tono protettivo:
\u201cPosso fare io qualcosa, o si tratta di una faccenda che riguarda solo Cinzia?\u201d
Senza rispondere, Laura scoppi\u00f2 a piangere. Non si fermava pi\u00f9, con le mani sul viso, emettendo singhiozzi soffocati. Nonostante non potesse vederci nessuno, e neanche udirci nessuno, visto che piangeva sommessamente, io ero molto imbarazzato.
\u201cLaura, ma che \u00e8 successo? Dai, calmati, vieni dentro.\u201d
Volevo evitare che qualcuno potesse vederci in quella situazione che mi sembrava un po\u2019 equivoca. La feci entrare e richiusi la porta a vetri dell\u2019ingresso. Laura continuava a piangere, e io non sapevo veramente che dire e che fare, tanto la situazione era per me inaspettata. A un certo punto lei cominci\u00f2, fra i singhiozzi, a pronunciare frasi sconnesse in tono un po\u2019 isterico.
\u201cCome devo fare? Come devo fare?… <\/p>\n

Ah, io sono finita\u2026 Dio, che situazione! Ma perch\u00e9? Perch\u00e9 mi sono cacciata in questo casino?\u201d
Poi, attenuando un po\u2019 l\u2019intensit\u00e0 del pianto, aggiunse sconfortata:
\u201cSe almeno ci fosse stata Cinzia\u2026 E invece no, neanche questo\u2026 Che casino!…\u201d
Sempre pi\u00f9 confuso, provai a consolarla, cercando di capire se potevo fare qualcosa:
\u201cMa ti \u00e8 successo qualcosa? O \u00e8 successo qualcosa alla tua bambina?\u201d
\u201cNo, no, la bambina \u00e8 via con Franco, alla casa al mare dei miei suoceri. Sono sola a casa, e\u2026 non so come fare.\u201d
Poi aggiunse, ricominciando a piangere istericamente:
\u201cVa a finire che muoio cos\u00ec, per una cazzata del genere\u2026 Come devo fare? Come\u2026?\u201d
Ormai parlava quasi a se stessa, come se io non ci fossi, o fosse evidente che io non avrei potuto in alcun modo aiutarla. Sempre pi\u00f9 preoccupato, dissi allora:
\u201cMorire, tu? Ma insomma, Laura, si pu\u00f2 sapere cos\u2019hai? E io, non posso aiutarti io, anche se Cinzia non c\u2019\u00e8? E poi, perch\u00e9 parli di morire? Si tratta di questioni di salute, stai male?\u201d
Non rispondeva. Allora incalzai, con la mia solita logica:
\u201cMa scusa, possiamo chiamare tuo marito se non ti fidi di me! In fondo potrebbe arrivare qui dal mare nel giro di un paio d\u2019ore\u2026\u201d
\u201cNo, no, che mio marito\u2026\u201d rispose allora, arrabbiata con se stessa. \u201cSono proprio una cretina, ma pensa un po\u2019 che ho combinato! E adesso\u2026\u201d Di nuovo cominci\u00f2 a piangere: \u201cAdesso metto a rischio la mia vita, cos\u00ec\u2026\u201d
\u201cVa beh, non vuoi chiamare Franco, ma ci sono mille altre soluzioni.\u201d La mia logica continuava imperterrita: \u201cScusa, se \u00e8 un problema di salute, ti porto all\u2019ospedale, al Pronto Soccorso\u2026\u201d
\u201cNo, sei pazzo!\u201d mi interruppe fulminandomi con lo sguardo terrorizzato. \u201cSai che figura!… No, no!\u201d
Piangeva sempre pi\u00f9 spaurita, un po\u2019 curva con la testa raggomitolata fra le mani. Mi faceva pena e anche un po\u2019 tenerezza. La scenata dei minuti precedenti aveva portato via l\u2019imbarazzo iniziale, e ora mi sembrava naturale propormi con delle avances, sia pure di tipo esclusivamente consolatorio, cos\u00ec l\u2019abbracciai teneramente con un braccio, e con l\u2019altra mano le spinsi la nuca sul mio petto. Lei grad\u00ec, e con una mano si aggrapp\u00f2 a me, come a cercare protezione, continuando a piangere.
Naturalmente una parte di me (si pu\u00f2 ben immaginare quale!) fu egoisticamente felice di quanto stava avvenendo: lei \u00e8 una bella donna quarantenne, con un bel viso e bei capelli castani, e non poche volte mi era capitato di sbirciare i suoi fianchi deliziosamente sporgenti dal vitino sottile, di guardarla in giardino mentre prendeva il sole in costume, di ascoltare il suo tono di voce molto sexy. Data la sua timidezza e il suo contegno riservato, non avrei mai osato tentare un approccio che non fosse un convenzionale colloquio fra vicini. Ma in quel momento era l\u00ec, sola con me, vulnerabile, bisognosa di aiuto e abbracciata a me\u2026
Scacciai via questi pensieri da vecchio satiro (anche per evitare imbarazzanti rigonfiamenti nella tuta\u2026), e mi sforzai di tornare al punto: Laura doveva avere un grosso guaio se parlava cos\u00ec. Forse ingigantiva il problema, ma qualcosa doveva esserci, e riguardava la sua salute. Quindi non potevo fare lo stronzo, dovevo scacciare le tentazioni e cercare di capire come aiutarla. Con voce rassicurante, parlando col cuore, le dissi:
\u201cLaura, ascolta, se veramente \u00e8 in pericolo la tua vita, non c\u2019\u00e8 niente che tu non debba provare per risolvere questo tuo problema. Ma scherziamo? Hai una bambina, hai una famiglia, hai delle responsabilit\u00e0\u2026 Se davvero sei in pericolo hai il dovere di fare tutto quello che si pu\u00f2\u2026 Che ti frega della figura che puoi fare al Pronto Soccorso? E poi, figura di che? Quando si sta male c\u2019\u00e8 poco da vergognarsi\u2026\u201d
Il mio tono aveva sortito buoni effetti. Sempre pi\u00f9 calma anche lei, Laura si rendeva conto che avevo ben ragione, e si limit\u00f2 ad obiettare:
\u201cMa come faccio a dire\u2026 Io mi vergognerei da impazzire\u2026 Ecco perch\u00e9 speravo ci fosse Cinzia, un conto era confidarmi con lei, ma cos\u00ec come faccio\u2026\u201d
\u201cMa perch\u00e9 non ne parli a tuo marito?…\u201d
\u201cNo! No! Assolutamente!\u201d
\u201cMa scusa, preferisci correre pericolo di vita, quando qualcuno potrebbe aiutarti\u2026? Dillo a me allora, scusa\u2026 Io, guarda, se posso aiutarti, madonna, lo faccio senz\u2019altro e con la massima discrezione\u2026 Ti giuro, puoi fidarti di me, tanto io sono un estraneo, che ti frega? Non ti devi vergognare di me tanto io ti giuro che terr\u00f2 tutto per me, qualunque cosa sia, ma almeno potr\u00f2 aiutarti\u2026 Eh, scusa, se \u00e8 una cosa grave, devi farti aiutare\u2026 Non vorrai mica correre veramente dei pericoli seri solo perch\u00e9 ti vergogni? Dai, dimmi qual \u00e8 il problema.\u201d
Dopo una tale arringa, mi accorgevo di averla quasi convinta, ma mi aspettavo ancora lunghi e contorti giri di parole da parte sua per spiegarsi. Invece, con un filo di voce, secca:
\u201cHo una lampadina\u2026 nel sedere.\u201d
Rimasi allibito. Per un secondo mi chiesi se avessi capito bene, mentre lei, uscitale la terribile confidenza, si strinse pi\u00f9 forte a me, come a sigillare il patto di confidenza e segretezza fra noi. Ma subito mi ripresi dallo choc, affrettandomi a dissimulare un\u2019eccessiva meraviglia:
\u201cEmb\u00e8? Tutto qui? Pensavo chiss\u00e0 che avevi!\u201d
Intanto riflettevo rapidamente: ha una lampadina nel culo! E come ci \u00e8 arrivata l\u00ec? Sicuramente si stava masturbando, sola in casa, e avr\u00e0 voluto provare emozioni forti. Meglio ostentare tranquillit\u00e0, e offrirle complicit\u00e0, per metterla a suo agio e superare la vergogna. Intanto lei, un po\u2019 rinfrancata dalla mia reazione, rispose:
\u201cE ti pare poco? Io ora non so come fare, \u00e8 rimasta dentro e non riesco pi\u00f9 a farla uscire.\u201d
Ed io, continuando con la mia strategia:
\u201cBeh, ma scusa Laura, se \u00e8 riuscita ad entrare si potr\u00e0 anche farla uscire, no? In ogni caso non mi sembra proprio una cosa per cui tu rischi la vita, vedrai che con un po\u2019 di pazienza la faccenda la risolvi. Io prima mi ero spaventato, chiss\u00e0 cosa pensavo che fosse successo! Ma se \u00e8 solo per questo\u2026\u201d
\u201cEh, la fai facile tu\u2026 Se vado al Pronto Soccorso, cosa gli dico?? Che non riesco pi\u00f9 a sfilarmi la lampadina\u2026 Devo lasciare nome e cognome, spogliarmi e sottopormi al loro intervento\u2026 Va a finire che mi sputtanano per tutta la citt\u00e0, che lo vengono a sapere tutti i miei parenti, i miei colleghi\u2026\u201d
Ricominci\u00f2 a singhiozzare e continu\u00f2:
\u201cFranco mi lascer\u00e0 per la vergogna, la mia famiglia sar\u00e0 distrutta\u2026\u201d
\u201cEhi, ehi, ehi\u2026 Calma!\u201d la interruppi. \u201cStiamo calmi e ragioniamo. Non c\u2019\u00e8 bisogno di andare al Pronto Soccorso, n\u00e9 di farlo sapere a Franco o a qualcun altro. E\u2019 una cosa che puoi sicuramente risolvere da sola, se stai calma.\u201d
\u201cS\u00ec, magari\u2026\u201d disse amaramente.
La staccai un po\u2019 da me, tenendola per le spalle tenere e sensuali, e ripresi a parlare, suadente:
\u201cParliamoci francamente, senza falsi pudori, se no non risolviamo niente. Se sei riuscita a farla entrare, sicuramente puoi tirarla fuori, no? Dove vuoi che sia finita?\u201d
\u201cNon lo so, non lo so\u2026 Io\u2026 che cretina che sono\u2026 mi stavo\u2026 insomma\u2026 cos\u00ec da sola\u2026 e avevo pensato di giocare con degli oggetti, cos\u00ec\u2026 da dietro\u2026\u201d
Era imbarazzatissima, ma ora aveva voglia e bisogno di confidarsi, di togliersi il peso che aveva dentro, soprattutto per la speranza, sia pure ancora tenue, che le avevo dato. Cos\u00ec, facendosi coraggio, con gli occhi bassi, continu\u00f2:
\u201cAllora\u2026 a un certo punto ho preso la lampada che ho sul comodino, ho tolto il paralume, lasciando il portalampada con la lampadina avvitata sopra, e\u2026 madonna che vergogna!…\u201d
\u201cLaura, ma che ti frega di me e di quello che penso? Finisci di dirmi cos\u2019\u00e8 successo, senza vergognarti, cos\u00ec capiamo qual \u00e8 il problema e cerchiamo la soluzione.\u201d
\u201cMa tu chiss\u00e0 cosa penserai di me\u2026 Che figura\u2026\u201d
Ebbi un colpo di genio. Se le avessi confidato anch\u2019io qualcosa di molto imbarazzante, e attinente al tema in questione, le sarei apparso totalmente complice e avrei conquistato la sua completa fiducia, in un momento in cui lei aveva fortemente bisogno di potersi fidare. Allora dissi:
\u201cLaura, guarda che la masturbazione \u00e8 una cosa assolutamente normale, lo sai anche tu no? Anch\u2019io lo faccio spesso, nonostante sia felicemente sposato. E\u2019 una maniera di vivere liberamente la propria carica erotica senza doversi preoccupare degli altri. E poi anche la stimolazione anale\u2026 beh \u00e8 una cosa molto pi\u00f9 diffusa di quanto credi, non sei mica solo tu a giocare cos\u00ec\u2026 Anzi ti dir\u00f2, in confidenza, ma resti fra noi: anch\u2019io nonostante sia maschio ed etero, qualche volta mi diverto a stimolarmi da dietro con le dita o con oggetti mentre mi masturbo. E\u2019 eccitante e alla fine si gode di pi\u00f9, \u00e8 cos\u00ec anche per noi uomini, anche se \u00e8 un tab\u00f9.\u201d
Per la prima volta da quando era entrata in casa mi fiss\u00f2 dritta negli occhi, stupefatta per la confidenza.
\u201cDavvero lo dici?\u201d
\u201cCerto. Magari non sono mai arrivato alle dimensioni di una lampadina, ma qualche pennarello\u2026\u201d e sorrisi ammiccando con una smorfia simpatica. \u201cQuindi non pensare di aver compiuto chiss\u00e0 quale stranezza vergognosa o di riuscire a scandalizzarmi pi\u00f9 di tanto\u2026\u201d
Era fatta. La guardavo nei suoi occhioni marroni. Ora la sentivo molto pi\u00f9 rilassata e pronta a fidarsi di me completamente. Le chiesi:
\u201cAllora, cos\u2019\u00e8 successo alla lampada senza paralume?\u201d
Abbass\u00f2 di nuovo lo sguardo e continu\u00f2, senza pi\u00f9 esitazioni:
\u201cHo appoggiato la lampada a terra e poi ho spalmato un po\u2019 di saliva sulla lampadina e anche sul mio\u2026 s\u00ec insomma l\u00ec\u2026Poi mi sono accovacciata sopra, sedendomi piano piano sulla lampadina, e insomma\u2026 l\u2019ho infilata dentro\u2026\u201d
La mia curiosit\u00e0 si era ovviamente fatta sempre pi\u00f9 morbosa, e cercando di dissimulare l\u2019eccitazione, le chiesi con tono un po\u2019 ingenuo e premuroso:
\u201cMa non era troppo grande? Non ti ha fatto male?\u201d
E lei: \u201cBeh, mi ero gi\u00e0 un po\u2019\u2026 dilatata prima, con altri oggetti un po\u2019 pi\u00f9 piccoli.\u201d
Morivo dalla curiosit\u00e0 di saperne di pi\u00f9, ma non potevo mostrarmi troppo interessato a dettagli che esulavano dal problema della lampadina. Avrebbe capito che ero arrapatissimo e avrei perso la sua fiducia.
Continu\u00f2: \u201cIo ero tranquilla perch\u00e9 la lampadina entrava e usciva senza difficolt\u00e0\u2026\u201d
Minchia, pensai, chiss\u00e0 che bucone che ha questa! La tuta mi si stava gonfiando a vista d\u2019occhio.
\u201cPoi, ad un certo punto, ho sentito arrivare\u2026 insomma\u2026\u201d
\u201cL\u2019orgasmo\u2026\u201d suggerii io per aiutarla nell\u2019imbarazzo del racconto.
\u201cEh, appunto\u2026 E allora, che scema, ho accelerato ancora di pi\u00f9 il movimento sulla lampadina, e in maniera troppo brusca\u2026 Ad un certo punto, proprio quando era cominciato\u2026 l\u2019orgasmo, mentre ho cercato di sfilarmela, si \u00e8 staccata la parte superiore della lampadina, quella di vetro, dalla parte metallica inferiore, quella che si avvita al portalampade. Ho sentito chiaramente che mi era restata la lampadina dentro\u2026 ma era proprio nel momento del\u2026 Mi capisci, no? Cos\u00ec non ho voluto interrompere\u2026 e ho continuato a toccarmi\u2026 Ma tutte le contrazioni dell\u2019orgasmo hanno fatto risucchiare la lampadina sempre pi\u00f9 dentro, e cos\u00ec quando ho finito\u2026 e ho cercato con le dita di tirar fuori la lampadina, ho scoperto che era cos\u00ec dentro che riuscivo a malapena a toccare un\u2019estremit\u00e0. Allora mi sono spaventata, e ho cercato in tutti i modi di infilare le dita ancora pi\u00f9 dentro, ma la lampadina sembrava allontanarsi sempre di pi\u00f9. Ero disperata, non sapevo come fare\u2026 Allora ho pensato di fare\u2026 s\u00ec insomma un clistere. Cio\u00e8, non proprio un vero clistere, ch\u00e9 in casa non ne ho, ma ho usato\u2026 il rubinetto del bidet\u2026 Capisci cosa voglio dire, no?\u201d
Cavoli! Mi stava dicendo candidamente che si era infilata il rubinetto del bidet nel culo e aprendo il miscelatore si era lasciata inondare il retto! Che porcellona!
Ma lei continu\u00f2: \u201cSono stata proprio stupida. Io credevo che l\u2019acqua facesse l\u2019effetto del clistere, aiutandomi ad espellere la lampadina, e invece il getto deve averla spinta ancora pi\u00f9 all\u2019interno\u2026 Quando ho espulso l\u2019acqua, della lampadina nessuna traccia, anzi non la sentivo neanche pi\u00f9 dentro di me\u2026 Con le dita allora ho riprovato a sentire dov\u2019era, ma ho scoperto\u2026 che era andata cos\u00ec all\u2019interno che ormai non riuscivo neanche pi\u00f9 a sfiorarla\u2026 Mi sono sentita morire, credimi\u2026 All\u2019inizio ero come incantata, non riuscivo a credere a quello che era successo, poi mi \u00e8 preso il panico, ho iniziato a pensare che la lampadina possa essere risalita fino a chiss\u00e0 dove, e che possa incastrarsi da qualche parte e occludermi l\u2019intestino\u2026\u201d
Ricominci\u00f2 a piangere. \u201cNon sapevo pi\u00f9 che fare\u2026 Ho pensato anch\u2019io di andare all\u2019ospedale, ma che vergogna sarebbe\u2026 Per\u00f2 poi penso anche che pi\u00f9 tempo passa e peggio \u00e8, che possano dirmi che dovevo andarci subito\u2026 Allora ho pensato a Cinzia, che magari poteva aiutarmi lei\u2026\u201d
Ne sapevo abbastanza. La fermai dicendo: \u201cOK, calma. Rifletti un po\u2019: la lampadina non pu\u00f2 risalire fino a chiss\u00e0 dove, sar\u00e0 comunque ferma nell\u2019ultimo tratto. E il movimento naturale di quello che sta all\u2019interno dell\u2019intestino \u00e8 verso l\u2019uscita, non viceversa. Quindi vedrai che il movimento stesso delle feci spinger\u00e0 verso fuori anche quel corpo estraneo.\u201d
\u201cS\u00ec, ma quando? Domani? E io posso restare con questo dubbio atroce fino a domani?\u201d
\u201cMa no, no\u2026 Ascolta, se tu adesso ti siedi sul water, o meglio ancora ti accovacci sul pavimento del bagno e rimani cos\u00ec per un po\u2019 di tempo, senza fretta, rilassata, vedrai che ti verr\u00e0 naturalmente lo stimolo di espellere la lampadina.\u201d
\u201cS\u00ec, figurati\u2026\u201d
\u201cMa s\u00ec che \u00e8 cos\u00ec. Devi solo avere pazienza e non avere fretta. Allora, dai, torna a casa, vai in bagno e rimani l\u00ec tutto il tempo che serve.\u201d
\u201cNo, no! Io non voglio restare sola, ho paura! Devi aiutarmi, non mi lasciare sola!\u201d
Era di nuovo in preda al panico, e mi abbracci\u00f2 di nuovo. Istintivamente ritirai il mio bacino all\u2019indietro per non far scoprire la mia erezione. Allora dissi:
\u201cOK, allora vai qui nel bagno di casa mia, io ti aspetto qui in soggiorno, cos\u00ec non sarai sola.\u201d
Rimase un po\u2019 titubante, poi facendosi coraggio chiese:
\u201cPuoi venire anche tu nel bagno con me? Stai girato di spalle a me, per\u00f2 mi tieni per mano\u2026\u201d
Non chiedevo di meglio\u2026 Cercando di nascondere l\u2019entusiasmo, acconsentii frettolosamente:
\u201cVa bene, se pu\u00f2 esserti utile, OK. Per\u00f2 muoviti, dai!\u201d
Andammo in bagno e io mi voltai verso la porta dandole le spalle. Sentii il fruscio dei pantaloni calati gi\u00f9 e percepii che si stava sistemando accovacciata a terra accanto al water. Le suggerii allora, non senza un brivido lungo la schiena, di mettersi in piena libert\u00e0, perch\u00e9 i pantaloni abbassati potevano esserle d\u2019impaccio. E lei ascolt\u00f2 il mio consiglio, togliendoli. Fortuna che ero di schiena, perch\u00e9 se mi scopriva subito un rigonfiamento da record sul mio pantaloncino\u2026 Con la coda dell\u2019occhio, complice anche il grande specchio sopra il mobile del bagno, avevo intravisto qualcosa\u2026 Porca miseria, si era veramente messa in libert\u00e0, si era tolta via anche lo slip\u2026
Pass\u00f2 qualche minuto cos\u00ec. Io le dicevo parole rassicuranti, per rilassarla e convincerla ad avere pazienza, e lei sembrava effettivamente aver ripreso coraggio. Ad un certo punto, la novit\u00e0:
\u201cFederico, forse ci siamo! Sento qualcosa che\u2026 Aspetta, provo a vedere se\u2026 S\u00ec, \u00e8 cos\u00ec, ora la sfioro col dito! Si \u00e8 riavvicinata all\u2019uscita! Mamma mia, \u00e8 un miracolo, non ci posso credere!\u201d
\u201cHai visto, che ti dicevo? Stando in quella posizione la lampadina \u00e8 scivolata gi\u00f9 naturalmente. Ora spingila fuori, con calma.\u201d
\u201cEh, no! No! Non voglio rischiare un\u2019altra volta! Anche prima era in questa posizione e non sono riuscita a tirarla fuori, anzi si \u00e8 cacciata pi\u00f9 dentro\u2026 Ora devi aiutarmi tu, ti prego!\u201d
\u201cE come?\u201d chiesi fingendo di non capire, sempre pi\u00f9 arrapato.
Eccitata dalla speranza inaspettata di vedere vicina la soluzione dei suoi guai, Laura decise di mettere da parte ogni formalismo:
\u201cScusa, girati pure e guarda se la vedi\u2026 e prova se riesci tu con le dita a sfilarla.\u201d
Per poco non mi veniva un infarto. Mi voltai e la vidi a pecorina, a terra, col suo bellissimo culo proteso verso di me, e con la fica nera e pelosissima in bella vista. Mi avvicinai e, obbedendo alla sua richiesta, col cuore in gola le aprii le natiche, per guardare nell\u2019ano. Aveva un buchetto meraviglioso, ben dilatato, anzi chiaramente sfondato, con una forma ovale e un contorno pieno di grinze\u2026
A questo punto non potevo non approfittare, non me lo sarei perdonato mai. Mi insalivai due dita della mano destra e delicatamente gliele infilai nel culo. Arrivato in fondo, sentii la presenza della lampadina.
\u201cS\u00ec, Laura, la sento \u00e8 qui vicina\u2026 Ma non riesco a prenderla cos\u00ec, nemmeno io. Devi spingere tu, come per defecare\u2026 Dai, spingi!\u201d
Le sfilai le dita, e con le mani le tenevo le natiche aperte, guardando il buco che si contraeva e dilatava, ogni volta che lei cercava di spingere fuori la lampadina. Ad un certo punto vidi il vetro bianco fare capolino dall\u2019interno del buchetto.
\u201cDai, Laura, ce l\u2019hai fatta, ormai la intravedo, dai, spingi ancora!\u201d
Lei si rialz\u00f2 leggermente col busto e dalla posizione a pecorina si riport\u00f2 accovacciata, ma sempre piegata in avanti e col culo ben proteso. Potevo quindi sempre vedere bene, anche cos\u00ec, il buco del culo. Laura inspir\u00f2 a fondo e poi spinse pi\u00f9 che poteva. Vidi l\u2019ano aprirsi sempre pi\u00f9 e sbucare parti sempre pi\u00f9 visibili della lampadina. Ce l\u2019aveva quasi fatta, quando si ferm\u00f2 con un\u2019esclamazione di dolore, risucchiando la lampadina all\u2019interno.
\u201cLaura, ma che fai?\u201d
\u201cAhia, mi fa male assai\u2026 Non riesco a farla uscire\u2026\u201d
\u201cNon dire cazzate!\u201d mi arrabbiai. \u201cSpingi e non fare storie. Se l\u2019hai fatta entrare e uscire tante volte, perch\u00e9 non dovresti riuscire a farla passare adesso? Dai!\u201d
Laura ricominci\u00f2 a spingere fino alla posizione che la lampadina aveva gi\u00e0 raggiunto poco prima, poi prese ancora fiato e stringendo i denti spinse ancora. La lampadina pass\u00f2 con la parte pi\u00f9 larga attraverso lo sfintere, facendole lanciare un grido strozzato, e usc\u00ec fuori completamente cadendo sul palmo della mia mano. Per un attimo vidi il buco del culo di Laura oscenamente aperto, non pi\u00f9 ovale ma rotondo, con i bordi rigonfiati\u2026 Poi subito si richiuse tornando quasi com\u2019era prima. Che scena!
Sentendosi finalmente liberata dalla lampadina, Laura dimentic\u00f2 subito il dolore provato e esult\u00f2:
\u201cE\u2019 fatta! Mamma mia, non ci posso credere!! Oddio, grazie, Federico, grazie!\u201d
E cos\u00ec dicendo si alz\u00f2 e cos\u00ec coperta solo di una maglietta, mi abbracci\u00f2 felice. Io avevo appena appoggiato la lampadina a terra e mi ero alzato a mia volta. Avevo ricambiato l\u2019abbraccio, e questa volta senza tirare indietro il bacino\u2026 Il mio cazzo era durissimo e Laura non poteva non sentirlo, ma per in po\u2019 finse ancora di non accorgersene:
\u201cMamma mia, veramente \u00e8 la fine di un incubo! Grazie\u2026 Se non fosse stato per te\u2026 Grazie\u2026\u201d
Approfittando del suo entusiasmo l\u2019abbracciavo stringendola, e sentendomela dolcemente fra le mia braccia. Ma dopo un po\u2019 lei non poteva pi\u00f9 far finta di niente, e guardandomi con un sorriso meravigliato disse con finto rimprovero:
\u201cOh! Ma tu\u2026\u201d
E io, con tono complice:
\u201cEmb\u00e8, non siamo mica di legno!…\u201d
Lei scoppi\u00f2 a ridere, e comprese solo allora il mio punto di vista nella vicenda, e quanto dovevo essermi eccitato. Resa esuberante dal sollievo appena provato, non si scandalizz\u00f2 della mia erezione e mi propose:
\u201cBeh, allora adesso ti lascio solo, cos\u00ec puoi dare libero sfogo ai tuoi bollenti spiriti\u2026\u201d
\u201cEh no, scusa, non \u00e8 mica giusto!\u201d risposi io. \u201cIn fondo \u00e8 colpa tua se adesso sono in questo stato\u2026 non puoi andartene cos\u00ec! Facciamo cos\u00ec: io mi faccio qua mentre tu mi fai dare qualche altra sbirciatina\u2026 Anzi\u2026\u201d aggiunsi abbassando la voce \u201cpuoi farti anche tu insieme a me\u2026\u201d
Mentre dicevo queste parole ero eccitatissimo, ma mi accorgevo che anche lei, ora che rilassata dal buon esito della vicenda, ripensava a quanto mi aveva mostrato, si stava eccitando sempre di pi\u00f9. Non potevo non approfittarne! Decisi di rompere gli indugi, e le portai la sua mano sulla mia tuta per farle sentire la durezza del mio cazzo eretto.
\u201cSenti come mi hai fato eccitare? Tutto per aiutarti! Ora come minimo mi masturbo insieme a te\u2026 e tu mi fai guardare ancora il tuo meraviglioso culetto\u2026\u201d
Lei palp\u00f2 il mio cazzo attraverso la tuta, emettendo solo qualche sommesso sospiro, che risult\u00f2 comunque molto eloquente sulle sue intenzioni\u2026
Poi aggiunse, senza guardarmi, ma con tono molto sensuale:
\u201dVeramente, dovresti essere semmai tu a ricambiarmi il favore, facendomi guardare il tuo culetto\u2026\u201d
Non me lo feci ripetere due volte! Mi girai di spalle e abbassai la tuta, piegandomi leggermente. Nello specchio, di lato, vedevo Laura dietro di me che guardava eccitata il mio culo. A un certo punto aggiunse:
\u201cPer\u00f2 io ti ho fatto vedere anche i particolari…\u201d
Capii dove voleva arrivare, e volentieri l\u2019accontentai, piegandomi di pi\u00f9 e aprendo le natiche con le mani. Lei sembr\u00f2 gradire, e si avvicin\u00f2 inginocchiandosi dietro di me. Sentii le sue mani sulle natiche, e poi le sue dita sfiorarmi il buchetto. Un altro dito, debitamente insalivato, gioc\u00f2 all\u2019ingresso dell\u2019ano fino a farsi strada all\u2019interno. Trattenni a stento un sospiro di piacere\u2026 Un ditino cos\u00ec \u00e8 una delizia\u2026
\u201cMa veramente giochi anche tu con degli oggetti qui\u2026 dietro?\u201d disse col tono un po\u2019 ingenuo e confidenziale degli adolescenti alla scoperta del sesso, mentre muoveva delicatamente il ditino nel mio culo.
\u201cBeh, qualche volta\u2026 Che male c\u2019\u00e8? E poi a volte lo faccio anche mentre faccio sesso con Cinzia, e lei non ci trova niente di strano, sai?\u201d
Ero ancora piegato con le natiche aperte, il cazzo durissimo, e il suo dito che mi esplorava\u2026
\u201cE cosa usi\u2026? Chiese con voce tremolante per l\u2019emozione.
\u201cMah, dipende\u2026 Da adolescente ho scoperto che mi piaceva farlo col dito, magari guardandomi allo specchio, poi sono passato a penne, pennarelli, manici di spazzola per capelli\u2026\u201d
\u201cAh\u2026 Effettivamente\u2026\u201d (la voce si fece pi\u00f9 maliziosa) \u201cfacendo pi\u00f9 attenzione\u2026 mi sembri abbastanza\u2026 dilatato\u2026 Senza offesa, eh!\u201d
\u201cNo, non ti preoccupare, non mi offendo certo\u2026\u201d
E mentre dicevo questo, non potendo pi\u00f9 res****re, mi presi il cazzo in mano e cominciai a masturbarmi piano, gustandomi la sua manipolazione posteriore.
\u201cNon credo proprio che ti sei limitato al manico della spazzola\u2026 Ma\u2026 qual \u00e8 stato l\u2019oggetto pi\u00f9 grosso che hai usato? Se non sono indiscreta, eh?\u201d
Effettivamente era molto indiscreta! Come potevo elencarle certi particolari imbarazzanti? Ma dalla sua voce e dalle sue domande sentivo che era sempre pi\u00f9 arrapata, che mi conveniva assecondare le sue morbose curiosit\u00e0\u2026 Del resto di cosa avrei dovuto vergognarmi, ora che eravamo complici?
\u201cBeh, da ragazzo a un certo punto ho usato anche il pomello della spalliera di una poltrona, a casa dei miei, che aveva una forma ovoidale molto invitante\u2026 e quello \u00e8 stato il salto di qualit\u00e0\u2026\u201d
Laura estrasse il dito e guard\u00f2 il mio buco. Dallo specchio a parete del bagno la vedevo inginocchiata dietro di me, guardarmi eccitata il culo aperto. Aveva ormai deciso di lasciarsi andare, e approfittare della confidenza con me e dei miei gusti per provare esperienze che al marito non avrebbe mai potuto chiedere. Si avvicin\u00f2 con le labbra al mio buchetto e lo baci\u00f2 teneramente. Poi sentii la sua lingua accarezzarmi deliziosamente l\u2019ano\u2026 Uhmm! Intanto una sua mano si spost\u00f2 dalla natica lungo il mio fianco fino ad impugnare il cazzo, maneggiandolo delicatamente. Staccando la sua bocca solo per un attimo chiese:
\u201cMa quanto era grosso quel pomello?\u201d
\u201dMah, forse nella parte pi\u00f9 larga arrivava a 3 centimetri di diametro\u2026 Ma la prima volta mi ha fatto un male cane! Anche se poi\u2026 \u00e8 stato molto eccitante\u2026\u201d
\u201cE poi, dopo il pomello? Altri oggetti pi\u00f9 grossi? Perch\u00e9 ne hai provati di pi\u00f9 grossi\u2026\u201d
Che impertinente! Ma come potevo deludere la sua curiosit\u00e0, se le domande me le faceva fra una leccata e l\u2019altra?
\u201cS\u00ec, beh\u2026 i pi\u00f9 grossi?… Bottigliette di succo di frutta o di aperitivi\u2026 Bicchierini da vodka\u2026 Dispenser del dentifricio\u2026 Ah, ecco: quella boccetta di profumo\u2026\u201d
E le indicai una boccetta di vetro, ormai vuota, di forma ovoidale, che era su una mensola del bagno. Laura ebbe un fremito:
\u201cMamma mia, ma quella \u00e8 proprio grossa, non so neanche se riuscirei a infilarmela io\u2026 Allora s\u00ec che sei proprio aperto sfondato\u2026\u201d
Anche il suo linguaggio mi faceva chiaramente capire che era arrapatissima. Si alz\u00f2 in piedi, and\u00f2 alla vetrinetta, l\u2019apr\u00ec, e tir\u00f2 fuori la boccetta guardandola con un sorriso estasiato.
\u201cDai, fammi vedere come lo fai!\u201d
\u201cNo, no, dai, mi vergogno\u2026 e poi arrivo a quella dopo adeguata preparazione\u2026\u201d dissi ammiccando.
E subito aggiunsi:
\u201cPerch\u00e9 invece non mi fai vedere tu, che oggi sei gi\u00e0 perfettamente allenata?!\u201d
Un lampo di malizia le pass\u00f2 sugli occhi. Senza dire una parola, raccolse un po\u2019 di saliva sulle dita e la spalm\u00f2 sulla boccetta. Poi si pass\u00f2 con le dita altra saliva sul culo, e si inginocchi\u00f2 in una graziosa posizione alla pecorina.
\u201cMi aiuti?\u201d chiese con voce da vera brigante.
Mi chinai dietro di lei e le presi le natiche per tenerle aperte. Laura port\u00f2 la boccetta verso l\u2019ano, la posizion\u00f2 nella direzione corretta, e poi spinse, facendosi strada nel culo. Aveva il viso girato verso di me, e mi guardava con gli occhi socchiusi per la libidine. Dopo un p\u00f2 di spinte, esperta e aperta com\u2019era, riusc\u00ec a far passare la boccetta, che fu risucchiata all\u2019interno.
\u201cOhhh! Che grossa! Mamma mia! Ohhh!\u201d
E cominci\u00f2 a muoverla avanti e dietro, senza mai farla uscire completamente, ma arrivando fino a portare la parte pi\u00f9 larga all\u2019imbocco dell\u2019ano, per poi inghiottirla tutta di nuovo. Che spettacolo!
\u201cOhhh\u2026 Hai visto come sono sfondata? Mi entra e esce senza problemi!!\u201d
\u201cOh, s\u00ec, che bucona che sei! Quella boccetta arriva almeno a 4 centimetri e mezzo!\u201d
Dopo diversi su e gi\u00f9, la sfil\u00f2 completamente, e il suo buco riapparve completamente aperto, in tutto il suo splendore.
Ora potevo s\u00ec tentare di soddisfare le mie morbose curiosit\u00e0:
\u201cE tu? Quali sono stati gli oggetti pi\u00f9 grossi che hai usato per\u2026 infilarteli dietro?\u201d
\u201cEh, anch\u2019io da ragazzina ho iniziato con le dita, penne e pennarelli, e\u2026 s\u00ec anche il manico della spazzola per capelli\u2026 Ohhh!\u201d si interruppe con un gemito mentre si infilava di nuovo la boccetta di profumo. Poi continu\u00f2, un po\u2019 affannata:
\u201cIn tanti anni ho giocato con tante cose\u2026 La cosa che a diciassette anni mi ha proprio\u2026 sfondata\u2026 \u00e8 stato il manico dell\u2019ombrello, che era di legno, con l\u2019impugnatura che aveva quattro rigonfiamenti tondeggianti\u2026 la prima volta ho visto le stelle, ma le altre volte poi dopo\u2026 era bellissimo sentirli passare per lo sfintere uno per uno, su e gi\u00f9\u2026\u201d
\u201cE poi, cos\u2019altro hai usato?\u201d chiesi con voce tremante per l\u2019emozione, mentre non potevo evitare di segarmi.
\u201cMa cosa vuoi sapere, porcellone?…\u201d disse, voltandosi con la testa e sfoderando un sorriso malizioso e lussurioso. \u201cSei curioso, eh?\u201d
Intanto la boccetta veniva spinta dentro e fuori dalla sua mano sinistra, mentre la destra aveva cominciato un delizioso ditalino. Ricominci\u00f2:
\u201cOhhh\u2026 A volte, quando mamma mi mandava a fare la spesa, compravo anche delle zucchine che poi nascondevo in camera mia, e poi quando potevo le usavo\u2026 Le sceglievo con cura, sai?\u201d
\u201cL\u2019esperienza ti aveva insegnato la forma e le dimensioni giuste, eh\u2026?\u201d
\u201cS\u00ec\u00ec\u00ec\u2026 E poi una volta mia sorella mi ha anche scoperta\u2026 mentre ne nascondevo una\u2026 e ha voluto sapere la verit\u00e0\u2026 e poi ha preteso di vedermi mentre lo facevo, minacciandomi di dire tutto alla mamma\u2026 E io\u2026 l\u2019ho dovuto fare davanti a lei, che si masturbava come una pazza guardandomi\u2026 Alla fine siamo venute entrambe urlando come delle vere porche\u2026\u201d
Intanto la boccetta fuoriusc\u00ec nuovamente, lasciando vedere ancora il buco sempre pi\u00f9 aperto\u2026
Non potevo res****re oltre\u2026 Messa fulmineamente un po\u2019 di saliva sulla cappella del mio cazzo durissimo, la inculai decisamente, senza che potesse dire alcunch\u00e9. Il cazzo entr\u00f2 ovviamente senza la minima difficolt\u00e0, e lei stessa emise un sospiro di piacere senza alcun lamento. La pompai a lungo tenendola per i fianchi, mentre lei si masturbava con foga. Poi lei mi ferm\u00f2, dicendo che in quella posizione non riusciva a godere.
Mi fece distendere a terra, col cazzo verso l\u2019alto, e si accovacci\u00f2 sopra di me con il viso verso il mio. Si posizion\u00f2 sopra il mio cazzo dirigendolo nella giusta direzione e si cal\u00f2 lentamente, prendendolo tutto nel culo, con un gemito di piacere. Poi inizi\u00f2 a danzare sempre pi\u00f9 frenetica, masturbandosi e gemendo forte.
Svelarmi i suoi antichi segreti inconfessabili doveva esserle piaciuto molto. Infatti riprese a raccontare:
\u201cQuand\u2019ero a casa dei miei ho usato spesso anche una torcia elettrica, e qualche volta perfino il manico della racchetta da tennis\u2026 ohhh\u2026 pensa un po\u2019! Sono proprio sfondata sai?… Ahhh\u2026 Poi dopo il matrimonio per un po\u2019 ho smesso, ma recentemente\u2026 ohhhh\u2026 mi ficco in culo di tutto\u2026 ohhh… la cosa pi\u00f9 grossa \u00e8 stata il pomello del cambio della mia macchina\u2026 Ohhhh!!…
Capii che era prossima all\u2019orgasmo, si muoveva sempre pi\u00f9 scomposta. A un certo punto con un grido pi\u00f9 forte annunci\u00f2 il suo piacere, e dopo un altro paio di forti sobbalzi sul mio cazzo si sfil\u00f2 continuando a masturbarsi la fica per accompagnare il suo godimento. Un getto di pip\u00ec usc\u00ec violento dalla sua fica e mi colp\u00ec sulla pancia\u2026 Era troppo per me!
Con due colpi di mano arrivai anch\u2019io all\u2019orgasmo, che fu intenso e fortissimo. Lei fece in tempo, mentre esauriva il suo piacere, ad abbassarsi verso la mia cappella, per gustare il sapore dei miei schizzi, ma ero cos\u00ec eccitato che i getti le arrivarono, oltre che sul viso, anche sui capelli\u2026
Quando tutto fu finito, ci guardammo scomposti e sfiniti, lei piena di sborra in faccia, e scoppiammo a ridere come bambini. Che dire? Era nata una grande amicizia\u2026<\/p>\n