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{"id":2179,"date":"2016-09-17T18:21:31","date_gmt":"2016-09-17T18:21:31","guid":{"rendered":"http:\/\/www.bestsexstory.com\/?p=2179"},"modified":"2016-09-17T18:21:31","modified_gmt":"2016-09-17T18:21:31","slug":"vacanze-al-cairo-capitolo-sette","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.bestsexstory.com\/vacanze-al-cairo-capitolo-sette.html","title":{"rendered":"Vacanze al Cairo – Capitolo sette"},"content":{"rendered":"

Capitolo sette
Ero sdraiato sul letto coi piedi sulle spalle di Michele che lui mi stava fottendo lentamente e meravigliosamente. Non riuscivo a tenere gli occhi lontano dalla sua bella faccia mentre lui si muoveva dentro e fuori, spingendo dentro di me pi\u00f9 profondamente che poteva e tirandosi indietro a sufficienza da farmi sentire la punta della verga contro il buco del culo. Quella era la prima volta in tutti i nostri incontri che avevamo tutto il tempo che volevamo e non dovevamo fare in fretta per paura che qualcuno ritornasse a casa. Eravamo cos\u00ec rilassati che ad un certo punto gli chiesi di smettere di incularmi perch\u00e9 volevo prolungare il pi\u00f9 possibile il nostro divertimento. Con un po’ di rammarico si tir\u00f2 fuori da me e mi si mise di fianco. L’abbracciai pi\u00f9 forte che potevo e lo baciai sulle labbra. Trovai la sua lingua che cercava la mia ed esplorava ogni millimetro quadrato della mia bocca, fu quasi sufficiente a farmi venire subito, anche senza toccarmi il cazzo. Contemporaneamente ci accarezzavamo, semplicemente incapaci di avere abbastanza uno dell\u2019altro. Poi Michele insistette per finire il lavoro che aveva cominciato e, dopo avermi girato su di un fianco, cominci\u00f2 di nuovo ad incularmi, ma questa volta mentre mi faceva una sega. Dire che era piuttosto piacevole \u00e8 dire poco!
Chiaramente non pass\u00f2 molto prima che accadesse l’inevitabile e nonostante i nostri pi\u00f9 grandi sforzi di rimandarlo il pi\u00f9 possibile, venimmo ambedue con grandi sprizzi quasi dolorosi. Presi il carico di Michele dentro di me e sentivo ogni pulsazione del suo pene mentre lo faceva, lui prese la mia sborra con una mano e la strofin\u00f2 tutta sul mio torace e sul mio stomaco! Finsi rabbia per questo, mi girai verso di lui e lo tirai stretto a me. Contorcendomi mi assicurai che condividessimo quanto mi aveva spalmato, lo sperma appiccicoso fece un piacevole rumore di risucchio quando ci separammo. Non riuscivo a trattenermi dal ridere, col pericolo di svegliare i suoi genitori, fino a che Michele non mi fece tacere con un bacio morbido ed appassionato. Abbracciati chiacchierammo a lungo su cosa avremmo potuto fare nei giorni seguenti mentre pap\u00e0 era via ed io stavo con lui. Mentre parlavamo le nostre mani erano sul corpo dell\u2019altro. Mi piaceva far correre la punta di un dito lungo la sua spina dorsale, dal collo fin gi\u00f9 al suo culo, sentirlo tendersi e spingere in avanti quando arrivavo al punto sensibile del suo didietro. Michele sembrava avere un piacere immenso nello stuzzicare con la punta del dito dentro il mio buco posteriore, girandolo un po’ ed estraendolo.
Dovevano essere le prime ore della mattina quando ci addormentammo, non per scelta aggiungerei, ma semplicemente perch\u00e9 eravamo stanchi morti. A parte il fatto che avevamo avuto una giornata particolarmente dura fisicamente avendo fatto equitazione e poi la sauna all\u2019Hilton, il nostro giochetto sessuale di quella notte alla fine ci aveva esaurito fisicamente e mentalmente.<\/p>\n

Mi ci vollero molti secondi per comprendere dov\u2019ero quando mi svegliai. Michele si era infilato sotto le coperte e mi stava leccando l\u2019erezione mattutina dalla base alla punta, muovendo la lingua intorno al prepuzio ogni volta che la raggiungeva. Sentivo anche che la sua erezione spingeva con forza nel mio fianco.
\u201cFottiti!\u201d Gridai il pi\u00f9 forte possibile e gettando la testa sotto le coperte lo raggiunsi nel calore sotto il lenzuolo. Tentai di raggiungere le sue ascelle per fargli il solletico, poi cominciammo un\u2019aspra e rumorosa lotta, pi\u00f9 rumorosa di quanto fosse ragionevole, considerato dove eravamo e quello che stavamo facendo. Il calore, il sudore e la mancanza di ossigeno ci fece des****re, gettammo indietro le coperte e crollammo uno vicino all\u2019altro separati.
\u201cCosa facciamo oggi\u201d Chiese Michele girandosi su di un fianco con la testa appoggiata ad un braccio e guardandomi.
\u201cNon so. Hai qualche idea?\u201d
\u201cPotremmo andare al club a nuotare o giocare a tennis se vuoi.\u201d
Non mi importava dove andare o cosa fare, volevo solo che rimanessimo insieme, preferibilmente da soli, almeno per la maggior parte del tempo. Ero certo che non sarei stato capace di passare un giorno intero senza poterlo stringere a me e dimostrargli quanto era importante per me.
Ci mettemmo d\u2019accordo per cominciare col club, Michele usc\u00ec da letto e si prepar\u00f2 per una doccia. Gir\u00f2 per la stanza nudo, lo guardai prendere i vestiti puliti, lo guardavo apprezzando le belle linee e curve del suo corpo perfetto che avevo gi\u00e0 esplorato. Non c’era un solo centimetro quadrato che avesse qualche difetto, dalla cima dei capelli ricci e scuri, gi\u00f9 fino alla punta dei piedi. Michele, da parte sua era completamente indifferente mentre si spostava dai cassetti all\u2019armadio alla toelette con tutta la grazia di una pantera.
Stringendosi i vestiti al petto, si stava dirigendo verso la porta quando si ferm\u00f2 e si gir\u00f2 verso di me con le gambe leggermente aperte.
La visione mi diede un\u2019istantanea erezione, velocemente come al solito, e dovetti impugnarla sotto le coperte. Non capir\u00f2 mai come faceva a stare completamente a suo agio, completamente nudo e senza un’erezione.
\u201cCazzo!\u201d Ghign\u00f2 mentre guardava la mia mano che si muoveva: \u201cNon pensi mai a qualche cosa d\u2019altro?\u201d
\u201cNo, con te in giro cos\u00ec, non posso. \u00c8 colpa tua!\u201d
\u201cPalle!\u201d Dissent\u00ec, la sua verga cominciava a mostrare segni di vita: \u201cAd ogni modo sar\u00e0 meglio che ci diamo una mossa, ci aspettano dabbasso.\u201d
Mentre facevo una mossa per uscire da letto, improvvisamente mi colpirono due pensieri.
\u201cPenso che sar\u00e0 meglio che ti metta addosso un asciugamano prima di fare la doccia\u201d Dissi accennando col capo nella direzione del suo uccello: \u201cE mi sono dimenticato di prendere la mia fottuta valigia in albergo ieri, non ho un cazzo da mettermi!\u201d
\u201cQuesto non \u00e8 problema. Dai un’occhiata alle mie cose e prendi quello che vuoi.\u201d Disse mettendo i suoi vestiti sul letto e prendendo una vestaglia.
Mentre si faceva la doccia esplorai il suo guardaroba. Trovai un paio di pantaloncini bianchi ed una maglietta Egyptair, li gettai sulla sedia e cercai un paio di mutande. Sentii degli strani brividi erotici che mi percorrevano al pensiero che ognuna di quelle mutande aveva contenuto e cullato amorevolmente le sue parti che io ammiravo di pi\u00f9. Ne trovai un paio marrone e bianche, le scelsi perch\u00e9 indossavano bene e pensai quanto lui sarebbe stato bello con quelle indosso. Metterle mi stava entusiasmando anche pi\u00f9 che non maneggiare le sue mutande. Il contatto del cotone liscio contro le mie palle ed il mio pene, vividamente consapevole di che cosa contenevano l’ultima volta che erano state indossate, mi provoc\u00f2 un\u2019altra erezione immediata!
Mentre aspettavo che finisse la doccia andai al davanzale della finestra, appoggiai il mento alle mani e mi guardai intorno.
Gettando uno sguardo verso l’ingresso del garage fui un po\u2019 sorpreso di vedere Anwar col galabeya intorno alla vita che pisciava contro il muro. Dovette sentire che qualcuno lo stava guardando perch\u00e9 alz\u00f2 leggermente la testa e la gir\u00f2 verso di me. Sorridendo cominci\u00f2 a fare i gesti di una sega con la mano sul cazzo. Gli sorrisi e feci gli stessi gesti in aria, gli mostrai il pollice in su e continuai a guardarlo. Godendo evidentemente del giochino, si gir\u00f2 lateralmente per non essere visto dalla strada e piegandosi indietro punt\u00f2 leggermente la sua verga ora semi-eretta nella mia direzione. Indic\u00f2 prima il suo cazzo, poi lui e poi me, il significato era limpido.
Ci pensai per una frazione di secondo e sapendo purtroppo che sarebbe stato impossibile fare \u2018zubra\u2019 (perlomeno non in quel momento), scossi la testa e mi girai nel momento in cui Michele entrava.
\u201c\u00c8 tutta tua!\u201d Disse con la voce soffocata dall’asciugamano con cui si stava asciugando i capelli e, lasciando Anwar alle sue occupazioni, andai a fare la doccia.<\/p>\n

I genitori di Michele se ne erano andati prima che noi facessimo colazione e noi eravamo seduti a tavola a chiacchierare quando gli dissi di Anwar che aveva pisciato contro il muro e quello che mi aveva suggerito.
\u201cLo vuoi?\u201d Chiese Michele con un tono particolare nella voce.
Realizzando con stupore che Michele era geloso di Anwar, fui immediatamente pentito di quanto gli avevo detto e tentai disperatamente di pensare a come uscire dal mio imbarazzo. Non c’era chiaramente paragone tra Anwar e Michele e mai ci sarebbe stato, ma ora avevo il problema di convincere Michele.
\u201cNo, no. Vuoi farlo tu?\u201d Risposi per scherzo, pensando che se gli davo la possibilit\u00e0 di scelta, lui si sarebbe sentito meglio.
\u201cN…no, non ora.\u201d Fu tutto quello che riusc\u00ec a dire.
Lo seguii in camera da letto, aspettai che si stesse lavando la faccia, poi gli andai piano piano dietro ed afferratolo per la vita lo baciai sulla guancia insaponata.
\u201cSiamo gelosi?\u201d Gli bisbigliai in un orecchio.
L’effetto fu istantaneo, si gir\u00f2 per guardarmi in viso, vidi un bagliore di vera rabbia sul suo viso e pensai che stesse per colpirmi, poi visibilmente si rilass\u00f2 e mi baci\u00f2 con rabbia sulle labbra.
\u201cNon farmelo mai pi\u00f9!\u201d Disse e la sua voce tremava di emozione.
\u201cDai!\u201d Risposi, ancora scioccato per la sua reazione: \u201cStavo solo scherzando. Sai che non ti metterei mai sullo stesso piano di Anwar.\u201d
Mi sembr\u00f2 di vedere delle lacrime scendergli sulle guance, ma accantonai l\u2019idea, dovevano essere gocce d\u2019acqua della doccia appena fatta.
\u201cNon penso che poter sopportare che tu trovi qualcun\u2019altro.\u201d Disse con voce seria come non l\u2019avevo mai sentito.
La rivelazione che Michele pensasse tanto a me da mostrare tanta emozione mi spavent\u00f2 ed eccit\u00f2 contemporaneamente. Nessuno, nemmeno mio padre, mi aveva mai parlato cos\u00ec e con tale onest\u00e0.
Piuttosto sconcertato dissi in fretta: \u201cVa bene, va tutto bene. Non c’\u00e8 problema\u201d e contemporaneamente gli arruffavo i capelli.
Sentii la tensione andarsene dal suo corpo mentre lo stringevo a me.
\u201cCazzo!\u201d Gli gridai spingendolo via allegramente: \u201cCosa diavolo siamo? Uomini o dannati bambini?\u201d Tentai di stringergli le palle, lui abilmente mi evit\u00f2 e spicc\u00f2 un salto planando sul letto. Mi sedetti sull’orlo del letto, misi una mano intorno alla sua vita e lo baciai sulle labbra il pi\u00f9 leggermente possibile.
\u201cVa meglio ora?\u201d
\u201cS\u00ec. Vieni, andiamo.\u201d Disse spingendomi via, ogni traccia di emozione ora era finita.
L’incidente, anche se era durato pochi secondi, continu\u00f2 a rimbalzare nella mia mente finch\u00e9 non smisi di pensarci. I dubbi persistenti sui sentimenti di Michele verso di me ora se n\u2019erano andati, sostituiti dalla certezza che nel breve periodo della nostra conoscenza avevamo cominciato a preoccuparci moltissimo uno dell’altro ed avevamo paura uno per l\u2019altro.<\/p>\n

Percorrendo il largo viale verso il Club di Heliopolis, ci fermammo al bar Palmyra e ci sedemmo sul marciapiede con le nostre 7-Up a guardare distrattamente il mondo che passava.
Michele mi chiese: \u201cSei stato alla Mena House?\u201d
Risposi di no e che comunque non sapevo cosa fosse.
Mi disse che era un grande albergo sotto le piramidi sulla Alexandria Road. Si diceva fosse stato il palazzo di un rajah indiano ma ora era un albergo ed era assolutamente fantastico. Una volta dentro era come girare in un vero palazzo.
\u201cOk, possiamo andarci poi se vuoi, ma prima possiamo andare a nuotare? Sono sudato come un maiale.\u201d (Ricordo di aver pensato che era una scelta di frase sfortunata considerando che eravamo in un paese musulmano!)
Il tragitto fino al Palmyra Club era di due minuti ed un paio di minuti dopo ci eravamo cambiati ed entravamo in piscina. Invidiosamente guardai Michele tuffarsi di corsa nell’acqua e nuotare verso l\u2019altro estremo della vasca. Stando in piedi sull’orlo della piscina mi tuffai e come al solito colpii l’acqua con la pancia. Ero cos\u00ec abituato ai miei terribili tuffi che non badai al dolore quando colpii l’acqua e nuotai verso Michele, raggiungendolo. Seduto sull’orlo Michele guard\u00f2 il rossore sul mio stomaco e rise.
\u201cVieni!\u201d Disse: \u201cTi insegner\u00f2 come tuffarti bene.\u201d
Scelto un punto abbastanza tranquillo della piscina, mi disse di stare in piedi sull’orlo con le dita dei piedi verso l’acqua.
\u201cOra, metti le mani ai tuoi fianchi e rimani dritto in piedi.\u201d
Feci come mi diceva e sentii la sua mano piatta tra le mie scapole.
\u2018Cristo!\u2019 Pensai : \u2018Questo me lo far\u00e0 diventare duro se non sto attento!\u2019
\u201cOk.\u201d Continu\u00f2 Michele: \u201cOra alza le braccia in modo che coprano le orecchie e piega un po\u2019 in avanti le ginocchia. Quando ti senti bilanciato, spingi con le gambe pi\u00f9 che puoi.\u201d
Nonostante due o tre tentativi non riuscivo semplicemente a farlo.
\u201cAspetta!\u201d Mi disse lui esasperato: \u201cPreparati.\u201d
Ancora una volta feci come mi aveva detto, Michele mise di nuovo una mano in mezzo alla mia schiena e l’altra sul mio stomaco.
\u201cForza! Vai!\u201d Grid\u00f2 mentre mi spingeva per la schiena, faceva scivolare l\u2019altra mano in gi\u00f9 sul mio stomaco e dava un una stretta rapida alle mie palle! La mia naturale reazione a questo fu chiaramente che dovetti saltare, nel fare cos\u00ec calciai indietro le gambe e feci il miglior tuffo che avessi mai fatto. Al costo comunque di un cazzo che rapidamente si induriva, nascosto fortunatamente sotto l’acqua.
Tossendo e biascicando ritornai in superficie e lo vidi piegato in due che rideva sul bordo della piscina.
Mi arrampicai fuori dell’acqua e mi misi dietro di lui: \u201cBastardo!\u201d
\u201cComunque ha funzionato, non \u00e8 vero?\u201d Rise: \u201cVuoi provare ancora?\u201d
Lo rifacemmo tre o quattro volte prima che la mia erezione divenisse troppo grossa per poterla nascondere, dopo di che cominciammo a scherzare in acqua. Ma eravamo troppo esuberanti ed il rumore era fastidioso per cui dopo un po\u2019 ci buttarono fuori. Comunque ci eravamo stancati, la cosa non ci dispiacque ed andammo a cambiarci.
Una volta nello spogliatoio abbassai il mio costume al pavimento e ne uscii. Il mio uccello non era ancora diventato molle e puntava verso Michele.
\u201cGuarda, \u00e8 colpa tua se \u00e8 cos\u00ec. Facci qualche cosa!\u201d Implorai: \u201cPer favoreee!\u201d Uggiolai.
\u201cOk, se proprio devo\u2026\u201d Rispose fingendo noia.
Si inginocchi\u00f2, lo prese in bocca e cominci\u00f2 a succhiare, muovendo la lingua dentro ed intorno al prepuzio perch\u00e9 sapeva che mi piaceva. Inarcando la schiena ed afferrandogli i capelli con le due mani, chiusi gli occhi e mi lamentai incontrollatamente per il piacere.
\u201cVeeengooo!\u201d Riuscii ad ansare poco prima di sparare il mio dolce succo di ragazzo nella sua gola. Michele riusc\u00ec ad ingoiare la maggior parte di quello che gli avevo dato e continu\u00f2 a succhiare finch\u00e9 non mi sentii come se tutti i miei interni fossero stati estratti attraverso la mia verga. Controvoglia tolsi il cazzo ormai flaccido da lui e mi sedetti sulla panca per recuperare.
Vedendo il suo attrezzo ancora molto rigido gli chiesi se voleva incularmi.
\u201cNon qui\u201d Bisbigli\u00f2: \u201cTroppo pericoloso, \u00e8 possibile che qualcuno entri. Ti dir\u00f2 cosa ho in mente, alzati.\u201d
Mettendosi in punta di piedi spinse leggermente in gi\u00f9 il suo attrezzo e lo inser\u00ec tra le mie gambe.
\u201cOra afferralo pi\u00f9 forte che puoi!\u201d Mi ordin\u00f2.
Con mia sorpresa riuscii a stringerlo con forza e sentii praticamente l\u2019intera sua lunghezza tra le mie gambe.
Mise le braccia intorno alla mia vita, cominci\u00f2 a muoversi in tutti i sensi molto lentamente. La sensazione fu all’improvviso sensuale. Il mio cazzo fino ad allora molle si riprese e si indur\u00ec tra i nostri stomaci, aggiungendo ulteriore piacere. Anche a lui doveva piacere la sensazione dal momento che, come me, stava gemendo piano.
Port\u00f2 le braccia sulla mia schiena, mise le mani dietro le mie spalle, usando gomiti e braccia mi tir\u00f2 con forza verso di se mentre sparava il suo carico e contemporaneamente, mettendo le sue labbra contro le mie, mi baci\u00f2 appassionatamente.
\u201cGes\u00f9, come \u00e8 stato bello!\u201d Bisbigli\u00f2 \u201cDannazione!\u201d
Poi si sedette sulle mie ginocchia, appoggi\u00f2 la testa alla mia spalla e mi mise un braccio intorno al collo.
\u201cTony,………\u201d Cominci\u00f2 a dire, ma si ferm\u00f2 improvvisamente come se avesse cambiato idea.
\u201cCosa?\u201d Dissi io.
\u201cTony, io…… oh, niente. Te lo dir\u00f2 pi\u00f9 tardi.\u201d Fin\u00ec debolmente e, come per ripagarmi, mi copr\u00ec la faccia con un piccolo bacio: \u201cSar\u00e0 meglio che ci diamo una mossa se vogliamo andare alla Mena House!\u201d Ci asciugammo rapidamente, ci vestimmo ed uscimmo in strada.
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