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{"id":2140,"date":"2016-09-17T18:21:33","date_gmt":"2016-09-17T18:21:33","guid":{"rendered":"http:\/\/www.bestsexstory.com\/?p=2140"},"modified":"2016-09-17T18:21:33","modified_gmt":"2016-09-17T18:21:33","slug":"il-nostro-primo-concerto","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.bestsexstory.com\/il-nostro-primo-concerto.html","title":{"rendered":"Il nostro primo concerto"},"content":{"rendered":"

I giorni passano e lo sconosciuto che aveva risposto all’annuncio ha un imprevisto per cui non riusciamo ad organizzarci. Altri per\u00f2 rispondono. Ne vedo alcuni e scelgo quelli che possono stuzzicare la nostra fantasia. Avremo da divertirci. Anche se per divertirci non abbiamo bisogno di altro che noi.
Ormai \u00e8 estate. Il caldo afoso spinge molti a trovare riparo al mare. Anche lei si trasferisce in una piccola localit\u00e0 balneare per alcuni giorni.
La raggiungo. \u00c8 bello stare in spiaggia con lei. Sdraiati uno affianco all’altro. Baciarci, scherzare, ridere come due bambini, parlare delle nostre fantasie erotiche. \u00c8 un continuo stato di eccitazione mentale e fisica. Un’eccitazione che le acque del mare non possono placare. Anzi.
Immersi l\u00ec dentro i nostri corpi si avvicinano, i nostri sessi si cercano e alla fine si trovano. Le mie mani entrano ed escono della sua figa. I suoi occhi esultano. D’un tratto le sono dentro con il mio cazzo. Sento l’acqua diventare pi\u00f9 calda. Entro ed esco lentamente per non dare troppo nell’occhio. Lei viene.
Riusciamo per poco tempo a sfruttare il mio appartamento l\u00ec vicino. Attimi brevi ma intensi conditi dalla paura che la madre possa andare in spiaggia e non trovarla. Attimi in cui le<\/p>\n

farcisco il culo di sborra, di tutta quella sborra accumulata quando sono l\u00ec con lei e non posso possederla.
La troia lo sa e gioca. Gioca come solo una gran troia sa fare. Adora essere desiderata. E il desiderio del suo uomo la eccita ancora di pi\u00f9.
Tutto pu\u00f2 diventare un momento eccitante. Basta uno sguardo. Del resto poche ore prima eravamo in auto e lei mangiava un barretta di cioccolato Kinder. Uno sguardo. Ora non era pi\u00f9 un barretta di cioccolato ma un cazzo di colore. Il cioccolato nero esterno avrebbe lasciato spazio a quello bianco interno. Le sue labbra lo succhiano voluttuosamente.
Ne prendo un’altra quasi sciolta dal caldo, mi tiro fuori il cazzo e ne spalmo un po’ sulla cappella.
Lei si china.
Le sue labbra si poggiano sulla mia cappella.
Sento il calore della sua bocca, i movimenti della sua lingua. Ripulisce tutta la cioccolata e si rialza.
Ci baciamo e la riaccompagno a casa dalla mamma.<\/p>\n

\u00c8 il giorno del concerto. Quel concerto per il quale era riuscita ad ottenere l’autorizzazione da parte dei genitori. Sarebbe stato il suo primo concerto. Il nostro primo concerto.
\u00c8 mattina.
Un imprevisto.
Forse i suoi oltre ad accompagnarla rimarranno a gustarsi la musica. Dovremmo stare pi\u00f9 attenti.
Qualche bottiglia di acqua ed una di vino e mi avvio.
Sono l\u00ec ad aspettarla all’entrata. Mi scrive che \u00e8 nervosa. Intravedo in lontananza la sua auto. Distolgo lo sguardo per non far sospettare nulla ai suoi genitori. Lo stesso fa lei e, nel farlo, i nostri occhi si incrociano per un attimo.
L’auto si ferma.<\/p>\n

Lei scende. L’auto riparte.
Pericolo scampato.
I suoi alla fine hanno deciso che faranno solo da tassisti.
Mi viene incontro. Ci abbracciamo. \u00c8 bellissima, forse anche pi\u00f9 del solito. Il look \u00e8 quello adatto alla situazione. Si abbina perfettamente ad un artista che \u00e8 stato la colonna sonora di una generazione di ribelli.
Entriamo.
Distesi sul parco parliamo anche di questo. Con lo sguardo analizziamo chi ci sta attorno. Cerchiamo di capirne le storie che si portano dietro. Ma i nostri sguardi cercano anche altro.
Vedo il movimento del suo viso seguire il culo di una ragazza.
La guardo. Sorride.
Ebbene s\u00ec. La mia ragazza. La ragazza che amo. Adoro il sesso in tutte le sue forme. Non \u00e8 bisex ma, appunto, pansex (se ne ignorate il significato, provate a cercare su Google).
Sono sdraiato sull’erba con la mia ragazza a parlare di altre ragazze, dei loro culi. Tutto ci\u00f2 \u00e8 fantastico. Le confesso che mi piacerebbe molto vederla insieme ad un’altra ragazza.
No. Non \u00e8 la classica fantasia erotica. \u00c8 piuttosto la voglia di vederla godere in modo diverso. So che adora il cazzo. So che sarebbe capace di prendere quanti pi\u00f9 cazzi si trovi di fronte. Ho visto i suoi occhi godere quando il mio cazzo o quello di un altro la scopano. Per questo l’idea di vederla godere in modo diverso, in assenza di cazzo, mi affascina, mi eccita.
Siamo ancora sdraiati quando un tizio ci chiede se parlassimo inglese. Le indico lei. Scambiano qualche parola. Capisco qualcosa. Va via ed immaginiamo noi ospiti a Londra da lui. Sapremmo ricambiare l’ospitalit\u00e0.
\u00c8 il momento clou del concerto. L’artista tanto atteso sta per entrare in scena. Lo vediamo salire la scaletta da dietro e subito ci buttiamo nella mischia del concerto.
Una ragazza ci chiede se quello che c’\u00e8 in bottiglia fosse Coca Cola. \u00abS\u00ec\u00bb, rispondiamo mentendo spudoratamente. \u00c8 vino. Il vino del nonno. Un sorso e se ne accorge. Mi manda simpaticamente a quel paese mentre la mia lei per rimediare le porge una bottiglietta d’acqua. Si scambiano uno sguardo che non sa solo di ringraziamento.
Iniziamo a ballare. Le sono dietro.
Le mie mani la toccano.
Ogni tanto le giro il collo e la bacio sempre premendo da dietro. Intanto gli altri uomini attorno non possono fare a meno di notarla.
\u00c8 cos\u00ec la mia troia. Non passa mai inosservata. Emana sesso e desiderio da tutti i pori.
Un ragazzo le balla vicino. Ci guardiamo.
Ci capiamo.
Ogni tanto cerca il contatto col suo corpo. Lo trova per un attimo. Il suo cazzo star\u00e0 gi\u00e0 desiderando la mia troia. Si gira verso gli amici ed esclama: \u00abci sta! Ci sta!\u00bb.
Intanto anche la mia zoccola \u00e8 tutto un bollore. Piano piano le mie dita si intrufolano nella sua figa. \u00c8 bagnatissima.
Ha voglia. Voglia di cazzo.
Con le mie dita dentro continua a ballare regolando, essa stessa, il movimento, il piacere.
Il ragazzo guarda stupefatto. Dopo un po’ per\u00f2 va via.
Continuiamo a ballare. Davanti a noi un ragazzo incappucciato con affianco un suo amico. Ballando lei si avvicina a lui di spalle.
Sente il suo corpo. Intuisco.
La giro verso di me e ci baciamo. Le dico di fargli sentire il culo.
Ora le sue chiappe strusciano contro quelle del ragazzo. La rigiro di nuovo.
Le nostre mani unite esplorano il suo corpo.
Ormai i suoi capezzoli sono eretti a dismisura cos\u00ec come sicuramente sar\u00e0 il cazzo del nostro vicino. Anche l’amico affianco a lui si accorge della situazione. Si scambiano due parole. Noi due stretti in un abbraccio d’amore continuiamo a ballare.
Siamo felici. Siamo noi. Liberi di amarci.
Mi avvicino al suo orecchio e le sussurro: \u00abfagli vedere quanto sei puttana, fagli sentire il tuo corpo\u00bb. Cos\u00ec facendo la avvicino al suo di corpo.
Ora lei \u00e8 in mezzo a noi. Io che premo da dietro col mio corpo ed il mio cazzo e lei che muove sapientemente il suo corpo strofinando le sue tette sullo sconosciuto incappucciato girato di spalle.
La rigiro verso di me per baciarla. I loro culi si urtano di nuovo.
D’improvviso la mano dello sconosciuto la tocca in modo deciso sul culo perlustrando con le dita l’insenatura del suo solco.
Brivido.
Lei mi bacia e mi dice ti amo. Lui la guarda e non capisce.
Il nostro modo di amarci non pu\u00f2 capirlo chi lega l’amore all’idea del possesso.
L’audacia dello sconosciuto non si spinge oltre.<\/p>\n

Siamo quasi alla fine del concerto. Ci addentriamo ancora pi\u00f9 vicini al palco. Lei ormai \u00e8 super eccitata. Si guarda intorno come una cacciatrice in cerca delle sue prede. Mi avvicino all’orecchio e le dico: \u00abio ti seguo fai quello che vuoi\u00bb.
Un’ultima ballata ed il concerto \u00e8 finito.
In attesa dell’eventuale rientro sul palco vedo che si sposta verso un gruppo di tre ragazzi. Purtroppo il concerto \u00e8 realmente finito. Se ci fosse stata un’altra canzone sarebbe potuto succedere di tutto. Ormai era talmente eccitata che si sarebbe fatta scopare l\u00ec davanti a tutti.
I suoi genitori la avvisano che la attendono fuori. Prima di uscire ho bisogno di fare pip\u00ec. La faccio e lei, incurante di occhi invadenti, mi tocca il cazzo.
Ci incamminiamo verso l’uscita. Incontro un amico. Lo saluto. \u00abLei \u00e8 la mia ragazza\u00bb. Sono orgoglioso della mia ragazza. La amo per tutto quello che \u00e8. Lei lo sa. Mi bacia. Mi dice pi\u00f9 volte ti amo.
Prima di uscire ci scambiamo un ultimo bacio. Solo dopo sapremo di aver quasi rischiato di essere visti dal padre.
Torno a casa. Su WhatsApp riviviamo la giornata. Siamo strafelici ed eccitati all’inverosimile. \u00abSono tornata a casa ed ero proprio fradicia. Sono stata eccitata per tutto il concerto\u00bb, mi scrive.
Il suo primo concerto, il nostro primo concerto, lo ricorderemo.<\/p>\n

Tre giorni senza vederci<\/p>\n

Giorno dopo il concerto. Lei \u00e8 al mare con i suoi genitori. Per un paio di giorni non riusciremo a vederci ma \u00e8 come se fossimo sempre insieme. Le nostre menti sono in continua connessione. I nostri corpi sentono il nostro odore. A volte \u00e8 come se percepissimo la presenza dell’altro anche a distanza.
\u00c8 mattina. Le invio, come sempre, ci\u00f2 che ho scritto sul nostro concerto. Il nostro \u00e8 un racconto a quattro mani. A volte anche di pi\u00f9. Io non faccio altro che trasferire su questi fogli le emozioni che noi ci diamo.
Le emozioni di due persone che si amano.
Un amore libero dal possesso. L’amore di due persone che sono libere di scegliersi ogni giorno. Ed ogni giorno lo facciamo. Essere in due e sentirsi liberi. Un amore che non incatena ma che sprigiona il meglio di noi. Un amore che alimenta le nostre passioni. Anche quelle che fino ad ora non sapevamo di avere.
Del resto le pagine che state leggendo non ci sarebbero mai state senza noi. Senza il nostro amore.
Durante la giornata ripercorriamo un po’ insieme il concerto. Pensiamo a quanto sia stato bello. A cosa sarebbe potuto succedere se uno degli sconosciuti avesse osato di pi\u00f9. Se solo per un attimo mi fossi allontanato lasciandola l\u00ec da sola. Se il concerto fosse proseguito per un altro po’. Tutte<\/p>\n

fantasie eccitanti. Ma nulla rispetto alla realt\u00e0 vissuta.
\u00c8 stato fantastico.
E lo \u00e8 stato perch\u00e9 c’eravamo noi.
Io la amo. Lei mi ama. Ce lo dimostriamo ogni giorno. Siamo liberi di esprimere il nostro meglio. Di dirci quello che sentiamo in quel momento. Liberi di non tradire mai la nostra fiducia. E lo percepiamo entrambi.
In serata mi chiede se pu\u00f2 scrivere, a quello che finora \u00e8 stato il nostro unico uomo, un po’ dei dettagli del concerto.
\u00abTu puoi fare quello che vuoi\u00bb. La curiosit\u00e0 sale.
L’eccitazione pure.
Chiedo come avesse reagito.
\u00abHa detto che sono una troia\u00bb.
Sento il mio cazzo indurirsi. Siamo entrambi fieri di questa cosa. Ci piace. \u00c8 stupendo che la propria donna possa esprimere liberamente la propria voglia di cazzo e farlo insieme alla persona che ama.
Le dico che dovremo avvisare un ragazzo che avremmo dovuto vedere in settimana che purtroppo non riusciamo. Finora ho tenuto solo io i contatti con lui e per evitare pensi si tratti di un bidone le chiedo se pu\u00f2 registrare un messaggio vocale da inviargli.
La sola idea di ascoltare la sua voce provocare un altro uomo, tenerlo sulle spine, fargli pregustare ci\u00f2 che lo attende mi manda in estasi.
Seconda erezione.
Mi racconta poi che un ragazzo a cui aveva lasciato il suo numero ci stava provando con lei con la scusa di alcune traduzioni. Ragazzo subito cestinato.
Non c’\u00e8 posto per altre persone se non nei nostri giochi. Terza erezione.<\/p>\n

Vado in bagno prima di andare a dormire e mi ritrovo la cappella ricoperta di presperma. Persino il mio culo \u00e8 un colabrodo.
Benvenuti nel nostro mondo.<\/p>\n

Un altro giorno senza lei. \u00c8 mattina.
Vibra il telefono. \u00c8 lei.
\u00c8 in spiaggia ed un signore anziano ha appena cercato un approccio. Si avvicina al suo ombrellone e le dice: \u00absa, lei ha un bel fisico. La ammiravo. Fortunata la sua dolce met\u00e0\u00bb.
\u00c8 un anziano che la conosce ma che oggi non ricorda o sfrutta la sua et\u00e0 per mimare un’amnesia. Non esiste uomo che possa res****re al fascino della mia giovane troia.
Chiss\u00e0 forse ci avr\u00e0 visti mentre nei giorni scorsi eravamo in acqua. Di sicuro quando vede arrivare suo padre comprende di chi si tratti. Si avvicina di nuovo a parlare con lui e lancia un battutina su quanto sia cresciuta la propria figlia.
Che vecchio porco.
Non sa che se solo riuscisse ad immaginare i sui occhi estasiati, le sue urla, i suoi umori uscire dalla sua figa, rischierebbe un infarto l\u00ec su quella spiaggia.
No.
Non sarebbe una morte dovuta alla calura estiva. Sarebbe la migliore delle morti.<\/p>\n

\u00c8 sera. Il mio amore mi avvisa che tra un po’ uscir\u00e0 con un suo amico. Non \u00e8 solo un amico. \u00c8 anche un suo compagno di classe e, prima che conoscesse me, le aveva fatto una sega in classe mentre il professore era l\u00ec a spiegare.
Vi ricorda qualcosa? S\u00ec. \u00c8 proprio lui. Il ragazzo di cui mi<\/p>\n

aveva parlato mentre in una delle nostre prime scopate immaginava di essere stata scoperta dal professore e spedita per punizione dal preside.
La cosa non mi provoca alcuna gelosia. Mi fido di lei.
La amo.
E quando mi racconta che le ha parlato di me, che le ha detto che mi ama e che sono l’unico uomo con cui sta, mi emoziono ed ho per l’ennesima volta la conferma di essere la \u201csua fortunata dolce met\u00e0\u201d. Ma non \u00e8 solo una questione di bellezza fisica, mio, e forse non solo mio, caro nonnetto.<\/p>\n

Terzo giorno di lontananza. Stasera per fortuna riusciremo a vederci. Giusto il tempo di un bacio e di una carezza. Sono emozionato come la prima volta. E del resto la situazione ricorda molto la nostra prima volta.
Dopo una mattinata dedicata allo sport, va a rilassarsi un po’ sulla spiaggia. Come il giorno precedente l’arzillo vecchietto approfitta dei momenti in cui \u00e8 sola per parlare con lei. Ma sulla spiaggia c’\u00e8 anche altro.
L’estate \u00e8 ormai nella sua fase piena ed iniziano a tornare gli emigrati. I piccoli centri del sud si popolano tra l’altro di meridionali di seconda o terza generazione che approfittano delle vecchie case dei loro genitori per godersi un po’ di sole.
Culture ed etnie si mescolano.
Ad attirare la sua attenzione \u00e8 un quarantenne svizzero con moglie italiana al seguito.
\u00c8 eccitata la mia troia.
Mi dice che nel vederlo correre ha esclamato un wow.
La immagino l\u00ec che lo guarda con gli occhi da puttana insaziabile.
Io intanto la avviso che sto per andare ad incontrare due<\/p>\n

ragazzi che hanno risposto al nostro annuncio.
\u00abSperiamo siano come lo svizzero\u00bb, le dico.
\u00abCredo sia difficile\u00bb, risponde.
Deve proprio aver stimolato i suoi ormoni l’uomo venuto dal nord.
Dopo l’incontro con i due ragazzi la informo che mi hanno fatto una buona impressione. Le invio la foto di uno dei due e lei approva.
Durante il ritorno in auto mi sono venuti in mente due flash, uno sullo svizzero e l’altro sui due appena incontrati. Glielo dico.
Finalmente riusciamo a sentirci al telefono.
\u00abImmagina noi due sulla spiaggia. Lo svizzero l\u00ec vicino a noi.
Io mi faccio un po’ in disparte quasi come se non ci conoscessimo.
Intanto tu ti avvicini a lui. Inizi a parlarci. Inizi a provocarlo come solo tu, con la tua arte da zoccola, sai fare.
Ed io che osservo.
Tu che sai che i miei occhi sono l\u00ec ad ammirarti, le mie orecchie provano a carpire cosa vi stiate dicendo.
Tu che lo porti al massimo dell’eccitazione.
Voi che vi alzate e vi incamminate in qualche zona della spiaggia pi\u00f9 isolata.
Io che a distanza vi seguo. Seguo i vostri passi.
Ecco.
Siete l\u00ec in un angolo nascosto della spiaggia. Lo tocchi.
Ti inginocchi.
Lentamente fai scivolare il suo costume. Il suo cazzo svetta davanti alla tua bocca. Le tue labbra lo accolgono.<\/p>\n

Sai che io sono l\u00ec a godermi lo spettacolo.
A godermi la mia zoccola che si gusta il suo cazzo.
Lo succhi avidamente mentre le tue mani toccano il suo fisico scolpito.
Non resiste.
La sua sborra ti riempe la bocca. Ingoi.
Lo saluti.
Fai pochi passi ed io sono l\u00ec. Ci abbracciamo.
Ci baciamo e ti faccio sentire tutto il mio amore\u00bb.
Al solo sentirmi un brivido pervade il suo corpo. Sento il suo respiro affannato dal desiderio.
Lo stesso avviene quando le sussurro anche l’altro flash che ha per protagonisti i due che ho appena incontrato al bar.<\/p>\n

Cena con sorpresa<\/p>\n

Sono al solito parcheggio ad attenderla. Venerd\u00ec sera. La nostra prima uscita serale.
Piccola parentesi. Proprio oggi ho scoperto che a pochi metri da quello che ormai \u00e8 diventato il nostro ritrovo fisso abita un indiano che vorrebbe scoparsi la mia troietta. \u00c8 bello sapere che la propria ragazza si senta libera di confidarsi con te. \u00c8 una delle cose che pi\u00f9 mi piace del nostro rapporto.
Arriva l’autobus. Accosta.
Si apre la porta e lei scende. Bellissima come al solito.
Il mio battito cardiaco aumenta. Ci stringiamo in un abbraccio.
Ci baciamo.
Saliamo in auto e giriamo un paio di farmacie e gioiellerie nella speranza che qualcuna faccia piercing al naso. Ricerca vana.
Ci spostiamo quindi in centro citt\u00e0 per un po’ di shopping ed un giro in libreria.
Secondo voi, dopo questo girovagare, con che cosa \u00e8 tornata a casa il mio amore?
Un vestitino sexy. Diranno i meno attenti.
Un paio di scarpe col tacco. Penseranno i feticisti.
Della lingerie os\u00e9. Spereranno i pi\u00f9 maliziosi. No. Nulla di tutto ci\u00f2.
Un libro. Un bellissimo libro di Ernest Hemingway.
Del resto al lettore pi\u00f9 attento non sar\u00e0 sfuggita la sua grande passione per i libri. L’unica che, forse, supera quella immensa per il cazzo, per i cazzi. Di sicuro non \u00e8 sfuggita a me che la amo per tutto quello che \u00e8 e che, se sono qui a riempire queste pagine, \u00e8 anche per l’inconsapevole passione per la scrittura che lei \u00e8 riuscita a trasferirmi.
Abbiamo appena finito di cenare al ristorante giapponese. Dell’ottimo sushi pi\u00f9 un piatto di riso con verdure e gamberetti, il tutto accompagnato da un buon vino bianco.
Sar\u00e0 l’effetto del vino. Sar\u00e0 la nostra voglia. Fatto sta che propongo di inviare un messaggio ad uno dei ragazzi incontrati in questi giorni. Abbozza un no ma, nemmeno dopo un secondo, \u00e8 l\u00ec a chiedermi se abbia risposto.
Lui risponde che \u00e8 a circa mezzora dal posto in cui siamo diretti io e la mia troia. Poco male. Avremo il tempo di pagare il conto e di fare l’amore io e lei. \u00c8 da un po’ che non lo facciamo ed abbiamo una voglia pazzesca l’uno dell’altro.
Il nostro nido d’amore sar\u00e0 il pi\u00f9 classico dei parcheggi di una nota catena di supermercati. Classico per le normali coppiette che si appartano per consumare un amore fugace. Ma di classico noi abbiamo ben poco. Siamo noi. Il nostro amore \u00e8 altro.
E questo \u00e8 il diario di un amore diverso.
Arriviamo.
Sono le prime luci della notte e nel parcheggio stazionano ancora alcuni addetti del negozio che parlottano tra loro prima di andare via.
Parcheggiamo. La mia mano scende lunga la sua coscia. Lentamente mi avvicino alla sua figa. Sento il tatto del pizzo delle sue mutande. Le scosto. Le mie dita si insinuano dentro di lei.
\u00c8 un lago.
L’eccitazione che si porta dietro dall’esperienza al concerto e dai giorni in cui non ci siamo visti \u00e8 l\u00ec che si materializza sotto forma di umori.
Il calore brucia la mia mano. Ci baciamo.
In un attimo mi svesto completamente tranne delle scarpe mentre lei fa scivolare gi\u00f9 le mutande.
Druuuuum.
Il suono del sedile che si tira indietro.
Mi posiziono con le ginocchia sul tappetino del suo sedile e finalmente la ho di fronte. I suoi occhi mi implorano di scoparla. La mia cappella si avvicina alle grandi labbra. Entro lentamente. Ci baciamo. Abbiamo atteso questo momento da tempo. Facciamo l’amore delicatamente. Poi inizio a scoparla come si deve.
Il caldo inizia a farsi sentire per cui decidiamo di abbassare i finestrini. Nel frattempo a distanza di sicurezza si \u00e8 posizionato un guardone ignaro dello spettacolo a cui avrebbe assistito.
\u00abSi \u00e8 fermata una macchina\u00bb.
\u00abSta guardando?\u00bb, chiede lei.
Al mio s\u00ec, la sua eccitazione sale ulteriormente. Mi chiede di scoparla con forza. Non me lo faccio ripetere due volte. Le sono dentro con prepotenza ed i nostri movimenti sono facilmente percepibili dal nostro guardone. Le urla della mia troia in calore fuoriescono dall’abitacolo suonando la nostra sinfonia d’amore.
Provo ad incularla. Lo faccio troppo con foga. Ogni tanto la<\/p>\n

mia parte sado prende il sopravvento. Ha quasi le lacrime agli occhi. Esco. La bacio. Entro in figa.
\u00abMa se arriva il nostro amico e vuole scoparti il culo che figura facciamo se gli dici di no\u00bb. Le sussurro all’orecchio.
Tolgo il cazzo dalla figa e lentamente spingo di nuovo nel culo. Sono dentro. Questa volta non urla. Gode. Inizio a muovermi e mi chiede di farlo sempre pi\u00f9 forte. La scopo. Le spacco il culo. Lei gode.
Sente che sto per godere anche io.
\u00abFermo\u00bb, mi fa.
La mia troia adora sentire le pulsazioni del mio cazzo prima che la mia sborra le inondi il culo.
Una pulsazione. Due.
Tre.
Il primo schizzo di sborra le innaffia il culo. Altra pulsazione. Altro schizzo.
Mi svuoto completamente dentro di lei e, nello stesso momento, ci abbracciamo forte.
Esco. Il mio cazzo \u00e8 gi\u00e0 di nuovo in tiro. Le sono dentro.
Ansima. Mi chiede di scoparla pi\u00f9 forte che posso.
Vibra il telefono.
Il nostro amico mi avvisa che tra un po’ sar\u00e0 in zona.
\u00abTra un po’ avrai un altro cazzo tutto per te\u00bb. La troia sospira.
Prendo il telefono.
Lo avvicino alla sua bocca.
\u00abInviagli un messaggio vocale\u00bb, le dico.
\u00abNo\u00bb.
Un secondo ed \u00e8 invece l\u00ec davanti al telefono che, mentre la scopo, registra il messaggio vocale.
\u00abAaaaahhh! Aaaaahhh! Aaaaahhh! Ti aspettiamo qui\u00bb.
Pausa.
\u00abAaah! Al parcheggio del Conad! Aaah!\u00bb. Traduzione per i meno esperti di zoccole:
\u00absono qui che sto godendo come una zoccola ma il cazzo non mi basta mai. Sbrigati ad arrivare che ho voglia di altro cazzo\u00bb.
\u00abHo capito. Compro i preservativi\u00bb, risponde dall’altra parte.
\u00abLi abbiamo noi i preservativi. Devi solo sbrigarti ad arrivare\u00bb.
Questa volta sono io a parlare.
\u00abVolo\u00bb.<\/p>\n

Passano dieci minuti ed intravedo delle luci dietro di noi. Vibra il telefono. \u00c8 lui.
Ci chiede se pu\u00f2 accostarsi. Lo fa.
Il respiro della mia puttana si fa ancora pi\u00f9 affannato.
Il ragazzo ci guarda da dentro la sua auto mentre io la sto scopando e lei ansima.
Faccio cenno di avvicinarsi. Un passo.
Due.
\u00c8 l\u00ec fermo davanti al finestrino che ci guarda.
\u00abBuonasera\u00bb, fa con aria da marpione. La mia troia sorride.
Per un attimo penso alla differenza tra il ragazzo che abbiamo di fronte ed il nostro primo uomo. Quello, il classico bravo ragazzo di famiglia benestante. Una faccia anonima. A volte quasi impacciato anche se \u00e8 stato bravissimo nel far godere il mio amore. Questo, un bel ragazzo dai modi sicuri di chi \u00e8 abituato a rimorchiare le ragazze nelle serate della movida cittadina. Di certo, per\u00f2, una troia come quella che si ritrova davanti in questo momento non l’avr\u00e0 mai conosciuta.
Lui che guarda.
Io che scopo la mia troia.<\/p>\n

Le mie labbra si avvicinano al suo orecchio.
\u00abVuoi aprirgli tu lo sportello?\u00bb.
Il suo braccio sinistro si allunga. Lo sportello si apre.
Lui si siede al lato guida. Sorride.
Ricambiamo.
Continuo a scoparla ed intanto le sue mani iniziano a prendere confidenza col suo corpo.
Prima il collo. Poi i seni.
Ora le sue dita le stringono i capezzoli. Io intanto esco dalla sua figa ed entro in culo. Le mani del nostro uomo scendono verso la figa. Lei ansima. Intanto la sua mano sinistra si avvicina al corpo del nostro uomo. Lui le prende la mano e la porta verso la patta dei pantaloni.
Mmmh.
La mia troia \u00e8 contenta per quello che ha trovato.
I suoi pantaloni si abbassano. Dalle mutande fuoriesce un cazzo di buone dimensioni. Lei lo stringe in mano.
Sto scopando la mia ragazza mentre lei sega un altro ragazzo. E, in tutto ci\u00f2, un altro uomo da lontano si sta gustando la scena. Vista la distanza pu\u00f2 solo immaginare cosa stia succedendo in quella piccola auto ma le urla della mia troia ed i movimenti dell’abitacolo non lasciano molti dubbi. Il suo cazzo sar\u00e0 duro forse anche pi\u00f9 dei nostri.
Decido che \u00e8 il momento che sia lui a scoparla. Gli porgo un preservativo.
Lo indossa.
C’\u00e8 solo un piccolo problema. L’auto in cui siamo \u00e8 una piccola auto a due posti di produzione tedesca. Il suo nome si traduce letteralmente in italiano con \u201cintelligente\u201d. Penso che per quanto potesse essere intelligente l’ideatore non avrebbe mai pensato che qualcuno avrebbe avuto la brillante idea di scoparci in tre.
Come fare quindi per darsi il cambio? Semplice!
Cos\u00ec, nudo, con solo le scarpe addosso, apro lo sportello e faccio il giro dell’auto per risalire dal lato guida. Nel mentre il nostro uomo prende la mia posizione.
Immagino la faccia del guardone nel vedere la scena. Entro.
Il ragazzo punta il cazzo verso la figa della mia troia. \u00c8 dentro.
Urla.
La sua mano tocca il mio cazzo.
Lui inizia a scoparla con un ritmo martellante. Lei ansima.
Grida. Strepita.
I suoi occhi da puttana in calore guardano il fortunato ragazzo per incitarlo a scoparla pi\u00f9 forte. Le mie mani e quelle del ragazzo perlustrano il suo corpo.
La mia mano sinistra scende verso il suo culo. Il suo cazzo dentro la figa.
Un dito. Due.
Sono dentro il suo culo.
Il suo corpo \u00e8 tutto un fremito.
Il ragazzo continua a scoparla insistentemente. Lei gode.
Gode come solo lei sa fare.
Nel godere le sue unghie si insinuano sulla sua pelle. La troia adoro lasciare il segno. Adora l’idea che al nostro uomo gli toccher\u00e0 nascondersi o giustificarsi con la propria ragazza. Di certo non potr\u00e0 dirle la verit\u00e0. Non potr\u00e0 confessarle di aver incontrato la pi\u00f9 grande puttana che l’uomo possa mai immaginare.
Lui che la scopa. Lei mi guarda.
Lo guarda.
Ogni sguardo una nuova emozione. La sua mano le tocca il seno destro.
Le mie mani le stringono quello sinistro. I miei denti ne solleticano il capezzolo. \u00c8 felice.
Siamo felici. Godiamo.
Ci amiamo.
Lui si ferma. Ci diamo nuovamente il cambio. Adesso il mio cazzo ha perso un po’ di consistenza. Non riesco ad entrare. Chiedo a lui se nel frattempo vuole scoparla. Risponde che \u00e8 nella mia stessa condizione.
Troppo caldo.
Troppa piccola l’auto.
Troppo affamata di cazzi il mio amore. Lei sorride.
\u00abIo non ho alcun problema a continuare\u00bb.
Che zoccola. Che magnifica ed immensa zoccola.
\u00abHai qualche altro numero da chiamare?\u00bb, prosegue.
Sorridiamo. Ci fermiamo. Parliamo un po’ e lui ci chiede se fossimo disponibili il giorno dopo perch\u00e9 forse avrebbe avuto casa libera. Purtroppo lei non c’\u00e8.
Domanda dove sia la casa. Conosce la zona la mia troia. Prima di conoscere me ha fatto felici in molti da quelle parti. Ci tiene alla sua fama da troia. Ed a me piace quando vuole dimostrare tutta la sua immensa voglia di cazzo.
Il fatto che si senta libera di farlo con me, la persona che ama e che la ama, \u00e8 qualcosa di incomprensibile per molti (si spera) tra voi che leggerete questo libro, ma \u00e8 qualcosa di indescrivibilmente bello, straordinario.
Il nostro ragazzo capisce che ha esaurito la sua funzione. Ci salutiamo.
\u00c8 un arrivederci. E non solo con lui.<\/p>\n

Rimaniamo soli, in compagnia del nostro guardone che ci segue a distanza, e ci baciamo come due ragazzini che si scambiano il loro primo bacio.
\u00abTi amo\u00bb. Esclamiamo all’unisono.
Del resto anche il nostro uomo non ha potuto fare a meno di notare la nostra complicit\u00e0, il nostro amore.
Il mio cazzo riprende consistenza e ci regaliamo l’ultimo orgasmo della serata.
Mentre ci stiamo ricomponendo squilla il suo telefono. \u00c8 una sua amica. Risponde e le dice che abbiamo incontrato un mio amico e siamo andati a prendere un caff\u00e8 assieme.
Gran bel caff\u00e8 direi.
Ci rivestiamo e decidiamo di fare un giro ad un concerto l\u00ec vicino. Passeggiamo un po’, mano nella mano, come la pi\u00f9 normale delle coppie e decidiamo di rientrare a casa visto che l’artista di punta della serata si esibir\u00e0 troppo tardi per i nostri orari scanditi dai limiti della sua giovane et\u00e0.
Nessun problema. Abbiamo molto tempo da passare insieme e nuove emozioni da vivere e far vivere.
Intanto ci riteniamo soddisfatti della nostra prima cena insieme. Compreso il caff\u00e8 con l’amico.<\/p>\n