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{"id":2023,"date":"2016-09-17T18:15:18","date_gmt":"2016-09-17T18:15:18","guid":{"rendered":"http:\/\/www.bestsexstory.com\/?p=2023"},"modified":"2016-09-17T18:15:18","modified_gmt":"2016-09-17T18:15:18","slug":"vacanze-al-cairo-capitolo-dodici-e-finale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.bestsexstory.com\/vacanze-al-cairo-capitolo-dodici-e-finale.html","title":{"rendered":"Vacanze al Cairo – Capitolo dodici e finale"},"content":{"rendered":"

Capitolo dodici
\u201cCazzo! \u00c8 stato imbarazzante, non \u00e8 vero?\u201d Esplosi quando fummo seduti davanti alle nostre bibite.
Michele, per una volta, non disse niente. Almeno finch\u00e9 non ebbe finito la sua bibita.
\u201cTony, e tuo pap\u00e0? Non ha ancora accettato che tu rimanga qui. Cosa pensi che dir\u00e0?\u201d
Con tutto quello che era successo negli ultimi due giorni, mi ero dimenticato di questa piccola parte dei nostri piani!
\u201cNon so.\u201d Risposi malinconicamente: \u201cCi penseremo. Ma non ora\u201d Aggiunsi, sentendomi improvvisamente eccitato e felice, avendo risolto almeno un problema: \u201cAndiamo alla sauna. Mi piace.\u201d
Tornato di buonumore, Michele sorrise e mi diede allegramente un calcio sotto il tavolo: \u201cOk allora!\u201d
Il tragitto dal Groppi all\u2019Hilton \u00e8 di circa quindici minuti che, nel calore del Cairo, \u00e8 pi\u00f9 lontano di dove tu possa andare senza crollare, o per lo meno cos\u00ec avevo sentito dire. Michele ed io eravamo felici. Era una strana sensazione sapere che qualcuno conosceva quello che sentivamo l’uno per l’altro ed era pronto ad accettarci per quello che eravamo, almeno per qualche tempo.
Continuammo a ridere e ridere finch\u00e9 non arrivammo all’atrio dell\u2019Hilton, ed una volta l\u00e0 cercammo la signora che ci aveva aiutati l’ultima volta che eravamo stati l\u00ec. Nonostante la cercassimo dappertutto, ed anche dopo essere stati seduti per un po\u2019 nella caffetteria, non la vedemmo. Stavamo quasi per rinunciare all’idea quando mi capit\u00f2 di gettare uno sguardo attraverso l’atrio e vidi Omar. Omar era il ragazzo che avevamo incontrato nella sauna l’ultima volta che eravamo stati l\u00ec e con cui ci eravamo divertiti. Toccai il braccio del mio amico, accennai col capo in direzione di Omar e contemporaneamente indicai verso la direzione della sauna. Michele guard\u00f2 per capire cosa volevo dire e vide il nostro amico. Sorridendomi mi disse semplicemente: \u201cBastardo! Non ancora lui!\u201d
Velocemente lasci\u00f2 il suo posto lasciandomi seduto da solo, attravers\u00f2 la sala e tocc\u00f2 Omar su di una spalla. Lui si gir\u00f2 per vedere chi lo voleva e ci mise qualche momento per riconoscerlo. Quando si ricord\u00f2 sorrise al mio amico ed indic\u00f2 la sauna. Non riuscivo a sentire quello che Michele rispose, ma doveva essere la risposta adatta dato che mi indic\u00f2 e mi fece segno di raggiungerlo. La faccia di Omar si accese di un largo sorriso allegro quando mi vide ed aspett\u00f2 che arrivassi vicino a loro. Avrei solo voluto attraversare la stanza di corsa e gettargli le braccia al collo, solo con uno sforzo tremendo riuscii a camminare con noncuranza verso di loro.<\/p>\n

\u201cSauna mish kwais\u201d Ci disse Omar lentamente indicando che la sauna non era un buon posto dove andare in quel momento, prosegu\u00ec dicendo che era pieno di ospiti dell\u2019albergo. L\u2019espressione di delusione sulle nostre facce dovette essere evidente perch\u00e9 lui ci pens\u00f2 per un paio di secondi, fece un altro piccolo inchino ed un sorriso ancora pi\u00f9 largo mentre continuava: \u201cMa’alish. Taalla henna.\u201d Queste parole di arabo erano troppo per me e Michele me le tradusse: \u201cNon preoccupatevi, seguitemi.\u201d
Fui afferrato per un polso e pressoch\u00e9 trascinato per non perdere Omar che praticamente era scomparso gi\u00f9 verso la sauna. Invece di fermarsi nello spogliatoio attravers\u00f2 una grande porta di vetro che portava nell\u2019area della piscina. Michele mi inform\u00f2 che la piscina era stata vuotata e chiusa da mesi, anche se l’area circostante era stata tenuta pulita ed in ordine per essere usata come un\u2019estensione della caffetteria. Attraversammo la zona e fummo trascinati dalla nostra guida nello spogliatoio deserto.
Ci spogliammo, Omar non perse tempo ed infil\u00f2 la verga nella bocca di Michele; penetrarlo per me fu una cosa immediata, lentamente dapprima, assaporandone ogni secondo delizioso, sentivo ogni fibra della mia verga che scivolava avanti ed indietro. Ci vollero un paio di colpi prima che riuscissi a trovare lo stesso ritmo degli altri due, ma una volta che l\u2019ebbi trovato, il piacere aument\u00f2 un milione di volte. Era incredibile! Era cos\u00ec sensuale che quasi venni dopo i primi due colpi, fu solo grazie ad un\u2019inaspettata e sorprendente volont\u00e0 che riuscii ad evitare di sparare il mio carico profondamente dentro Omar. Michele, riuscii a vedere, stava avendo lo stesso mio problema, si stava mordendo un labbro nello sforzo di controllarsi, ma continuava a spingere il pi\u00f9 profondamente possibile il cazzo nella gola di Omar. Quella visione era troppo per me e,
perdendo il mio autocontrollo, mi trovai a pompare dentro e fuori di Omar con una forza incontrollabile, violenta e quasi dolorosa. Poi eruttai. Non ero solo venuto, avevo eruttato, come un enorme, liquido vulcano farebbe ed io mi vuotai profondamente dentro Omar. Avevo perso la sensibilit\u00e0 delle gambe e crollai esausto sulla panca, il mio uccello ancora semi-molle seppellito. Michele emise un piccolo gemito, quasi a****lesco e spar\u00f2 il suo carico nella gola desiderosa e molto ricettiva di Omar.
Sia io che Michele eravamo fisicamente ed emotivamente fusi, crollati a terra nel tentativo di riprendere fiato. Omar, sdraiato su di un fianco sulla panca sorrise e rilasci\u00f2 un torrente di parole arabe che nessuno di noi fu in grado di seguire. Il suo cazzo era ancora duro ed io non potevo fare a meno di fissarlo mentre lui cominciava a menarselo. Glielo lasciai fare per un po\u2019, poi mi inginocchiai e ne presi in bocca solo la punta mentre lui continuava a masturbarsi. Succhiando molto delicatamente fui ricompensato dopo qualche secondo dal suo sperma che mi riemp\u00ec la bocca in attesa. Era salato, caldo e delizioso. Riuscii ad ingoiarne la maggior parte, rotolai e mi sdraiai sul pavimento fissando il soffitto senza vedere niente.<\/p>\n

Fui vagamente consapevole che Omar si era vestito ed era andato via. Girandomi verso Michele, lo guardai e sorrisi.
\u201cCazzo!\u201d Fu tutto quello che riuscii a dire.
\u201cDannazione!\u201d Fu la fievole risposta: \u201cSono fottutamente fuso.\u201d
Strisciandogli vicino, lo circondai con un braccio ed appoggiai la testa alla sua spalla.
\u201cNon penso che riuscir\u00f2 pi\u00f9 a muovermi.\u201d Bisbigliai.
\u201cNeanch\u2019io!\u201d Rispose Michele tirandomi pi\u00f9 vicino a s\u00e9: \u201cVoglio star qui per sempre!\u201d
Alzai la testa, lo baciai sul collo e lo tirai sul pavimento. Ci girammo uno di fronte all\u2019altro e ci baciammo leggermente sulle labbra.
\u201cTutto OK?\u201d Chiese.
\u201cQuasi perfetto.\u201d Risposi: \u201cC’\u00e8 solamente un\u2019altra cosa che voglio\u201d E senza aspettare una risposta lo baciai profondamente ed appassionatamente, abbracciandolo con tutta la forza che riuscii a chiamare a raccolta.
Restammo a lungo in quel piccolo locale, riguadagnando lentamente le nostre forze e semplicemente godendo l’uno dell’altro.
\u201cCredo che sia meglio che ci muoviamo.\u201d Disse infine Michele dandomi simultaneamente un ultimo bacio ed alzandosi.
Una volta fuori della zona della piscina, stavamo per lasciare l’albergo e cercare un taxi per tornare a casa quando sentii che mi toccavano delicatamente un gomito. Mi girai per vedere chi fosse, c’era Omar con un carrello su cui c\u2019erano i due gelati pi\u00f9 grossi e pi\u00f9 ricchi di colore che avessi mai visto.
\u201cEnta Kwais!\u201d Disse sorridendo e mise i bicchieri su una tavola vicina.
Inchinandoci allegramente e sorridendo largamente dicemmo all\u2019unisono: \u201cShukran effendi\u201d e ci sedemmo a godere quanto ci veniva offerto.<\/p>\n

Era la fine del pomeriggio quando riuscimmo ad arrivare a casa, giusto in tempo per salutare mio padre quando arriv\u00f2 col pap\u00e0 di Michele.
\u201cTutto Ok, figliolo?\u201d Disse dandomi la mano e mettendomi un braccio sulla spalla.
\u201cS\u00ec. Perfettamente grazie. Come stai?\u201d
\u201cBene. Bene. Sono contento di essere tornato. Pi\u00f9 tardi ho delle notizie per te, ma prima beviamo qualche cosa?\u201d
Ci sedemmo e mentre ci rilassavamo per un po\u2019 davanti ad una bibita fredda, Michele ed io ascoltammo i nostri pap\u00e0 che parlavano di lavoro.
\u201cOh, a proposito, quelle notizie che dovevo dirti, Tony.\u201d
Aguzzando le orecchie e prendendo interesse per la prima volta alla conversazione, guardai mio padre.
\u201cSono stato destinato in Nigeria con un contratto di due anni, dovremmo cominciare tra circa tre mesi.\u201d
Lo guardai senza sapere cosa dire e cos\u00ec non dissi niente eccetto: \u201cOh, s\u00ec?\u201d
\u201cBene\u201d Prosegu\u00ec: \u201cCon la societ\u00e0 ho concordato che saranno loro a pagare per la tua istruzione mentre io sono via ed io mi sto chiedendo cosa fare.\u201d
Il mio cuore quasi si ferm\u00f2: \u201cMerda!\u201d Pensai, \u201cChe palle!\u201d
\u201cTi piacerebbe stare qui al Cairo con Michele? Ho parlato coi suoi e hanno detto che non hanno problemi. Ma puoi tornare in collegio se vuoi.\u201d
Io non sapevo dove guardare sgradevolmente consapevole che l\u2019attenzione di tutti era concentrata su di me. Sentii che diventavo rosso per l\u2019imbarazzo.
\u201cBeh\u2026\u201d Cominciai a dire: \u201cMi piacerebbe, ma….\u201d E la mia voce si spense.
\u201cCavoli!\u201d Interruppe Michele improvvisamente: \u201c\u00c8 chiaro che vuole. Non abbiamo parlato di nient\u2019altro per secoli ma Tony non sapeva come chiedertelo. Va bene vero, pap\u00e0?\u201d
\u201cS\u00ec. Naturalmente.\u201d Rispose il padre di Michele: \u201cCi farebbe piacere. Chiaramente pu\u00f2 restare qui, se vuole.\u201d
Era cos\u00ec. Semplicemente cos\u00ec. Tutte le mie preoccupazioni e tormenti dei giorni passati erano state spazzate via in cinque secondi. Michele ed io avremmo condiviso la stessa casa, e probabilmente per almeno due anni! Non ci potevo credere!<\/p>\n

Il party pi\u00f9 tardi quella sera fu il migliore che potessi ricordare. Tutti sembravano cos\u00ec felici e contenti. Le conversazioni erano rilassate e mi permisero di tanto in tanto di stare con Michele. Quando la conversazione volse su argomenti di lavoro, ci annoiammo rapidamente e chiedemmo di poter salire a giocare col computer.
Ci diedero il permesso e sollevati andammo nella nostra stanza.
Dando un calcio alla porta col tallone per chiuderla, Michele mi abbracci\u00f2 e mi baci\u00f2.
\u201cPerfetto!\u201d Fu l’unica parola che disse.
\u201cMmmmmmmm!\u201d Fu tutto quello che riuscii a rispondere.<\/p>\n

E con questo finisce la storia di Tony e Michele, come vi \u00e8 sembrata? Mi piacerebbe avere altri pareri oltre a quelli dei miei due fedeli lettori e commentatori.
Ciao a tutti
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